Il Napoli, il cui gioco rimane senza dubbio il migliore della Serie A (in realtà non lo so, ma dicono tutti così e a mettere in dubbio questi assiomi, in genere, con gli amici partenopei può voler dire andarsi a mettere bellamente al centro di un bel tiro al bersaglio. Già odiavo farlo al luna park in qualità di “sparatore”, figuriamoci quanto potrei trovarlo divertente in qualità di bersaglio!) dicevo, ha senza ombra di dubbio il miglior gioco, ha nell’attacco e centrocampo i suoi punti di forza, mentre ancora una volta palesa grosse difficolta in difesa, tutta intenta nella scelta del miglior colore per il tappeto da srotolare in occasione della visita pastorale del cardinal Leao. La galoppata del prelato verso la porta avversaria non sembra irresistibile. L’assist e successivo gol di Giroud avvengono quasi al rallenty, come se qualcuno avesse impostato una velocità di riproduzione delle immagini della partita a 0,75.
Anche questa volta i difensori del Napoli, più che a contrastare l'entrata in area dell’avversario, sembrano intenti a srotolare il tappeto rosso per permettere al fenicottero portoghese di poggiare le sue zampine delicate su qualcosa di morbido, anziché sull’erbaccia del Maradona, dove in alcuni punti meno “battuti” ci si imbatte in ogni tipo di pianticella o arbusto, compresi i famosissimi friarielli, che abbinati con la salsiccia, rappresentano uno degli ingredienti d’eccezione per la pizza. Delizia per il palato!
Di Lorenzo
, dopo il gol subito, per qualche minuto, per frustrazione, passa alla modalità ‘ndò cojo cojo, e rischia di prendere il secondo giallo. Da uno come lui ci aspetteremmo maggior autocontrollo: Graziato!

Nel corso dell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, una improbabile Orietta Berti, alla ricerca di un divano da pennica, finalmente sembra aver trovato il modello giusto per la sua famiglia. Avendo evidentemente girato in lungo e in largo l’Italia alla ricerca del divano che meglio si adattasse alla sua delicata lordosi lombare, adesso che finalmente sembrava averlo trovato, come primo pensiero, condiviso con tutti noi, prova a chiamare Osvaldo per dargli la bella notizia. Accogliamo anche noi con gioia la soluzione di questo annoso problema vertebro-cervicale dell’Orietta nazionale.
Volkswagen
, sempre approfittando dei minuti che separano il primo dal secondo tempo, lancia una pubblicità sul nuovo SUV Volkswagen di cui, cito testualmente: se ne sentiva la mancanza”: prima non c'era e adesso c'è. Devo ammettere che effettivamente anch'io in autobus avevo più volte sentito negli ultimi mesi gente lamentarsi perché Volkswagen non aveva ancora fatto il SUV che tutti si aspettavano facesse.
Per fortuna questa lacuna è stata colmata: tutti i possessori di veicoli normali (come la mia Lancia Y, che ha 20 anni) decisamente meno alti di un SUV, si sentiranno tutti molto più tranquilli vedendo che l'altezza della propria testa, coincide esattamente con l’altezza del paraurti di questi nuovi bestioni, ultra sicuri per chi ci viaggia, non certo per chi tenta di sopravviverci intorno. Decisamente se ne sentiva tantissimo l’esigenza. Essenziale!

- Serata non proprio da sfracelli per Osimhen. Non sembra che stavolta la famiglia di passerotti che ha fatto il nido sulla sua testa abbia avuto motivi particolari per lamentarsi di particolari scuotimenti. Non risultano al momento in cui scriviamo esposti o lamentele presso la Lipu di Napoli. Rispettoso della natura.
- Theo Hernandez
con le mesh somiglia al nostro Paredes. Urge un cambio di Look.
- Kim
, giocatore sudcoreano del Napoli: dai tempi dell’uscita di scena della nazionale italiana ad opera della Corea, alzi la mano chi avrebbe mai scommesso un soldo bucato sulla possibilità che un sud coreano, prima o poi sarebbe risultato degno di calcare le stesse tavole dove un tempo, ad esibirsi c’era un certo Diego Armando Maradona. Segno dei tempi.
- Spalletti, che per tradizione faceva parte di quegli allenatori che curavano il proprio abbigliamento e l'aspetto in generale, immerso in un contesto come quello partenope, ha dovuto giocoforza cedere al look finto trascurato (in realtà curatissimo) del napoletano medio, che si diffonde come un virus e a cui nessuno può sottrarsi; 
concentrato sugli aspetti tecnici del suo lavoro, ha abdicato completamente ad altri aspetti ritenuti secondari. Ne derivano ogni volta abbinamenti inguardabili come quello di ieri sera, composto da un combinato di Parte alta della tuta Color blu sponsorizzata da Agip, e parte bassa della tuta color grigio tuta Tamoil. Potrà sembrare un'eresia, ma non sarebbe una cattiva idea se Spalletti si rivolgesse a Sarri per avere da lui almeno dei consigli su come comportarsi nell'ambiente Napoli: quali tute indossare quali affermazioni fare… Integrazione ancora in divenire.
- Zielinski Swarovski
- Juan Jesus, monoteista di nome e di fatto
- Raspadori: parola di…

- Buona notizia della serata: il presidente parvenu il suo discorso didascalico, in caso di rimonta se l'è dovuto tenere in canna per lo scudetto. Possiamo stare relativamente tranquilli per un po’. Silente.
- Meret per commentare la partita dice: 'peccato per il gol subito: dovevamo fare fallo'. Siamo all'apologia di reato o meglio di comportamento antisportivo. Sfacciato.
Sabatini me lo ricordo a dire a De Lamentiis: “mi consenta” in difesa della Gazzetta. Quale miglior spot circa la fine che fanno gli indipendenti di pensiero, come lui. Barba incolta e camicia col colletto ingiallito dicono tutto quello che c'è da sapere sulla fine che fanno gli opinionisti che non si prostrano davanti al marchese delle carabattole al secolo AdL. C’è davvero poco da ridere e ancor meno da dire! Eroico.
- Pioli
lo Sean Connery de noantri sfodera il culo delle grandi occasioni: due chiappe enormi, anche se rinsecchite, mollicce e bianche come il latte della Lola al cui confronto quelle di Spalletti: color ebano e (mi dicono) sicuramente più piacevoli da vedere, e decisamente più consistenti, nulla hanno potuto. Fortunato.
- Spalletti
a fine gara, in ossequio della tradizione partenopea, non può non reclamare per una qualche ingiustizia, una qualsiasi tra quelle subite o anche non subite, ma solo reclamate. In questo caso l'assegnazione di un presunto rigore non concesso al Napoli. Il presidente più parvenu della storia del calcio partenopeo, immaginiamo sia stato almeno lieto di constatare che la politica del lamento, da lui ideata, trovi sempre e comunque modo di essere adottata. Amante della tradizione.

Per concludere questa sconclusionata carrellata di commenti a mente tiepida, ci giunge voce di un evento accaduto alla Pinetina.
Arriva, a dare un po’ di colore ad una giornata resa già comunque effervescente dalla sconfitta del Napoli, la notizia del litigio avvenuto nel pomeriggio tra Brozovic e Onana.
Cosa dite? C’è qualcuno che non ha gradito che io abbia riportato questa notizia che potrebbe aiutare a capire l’armonia che regna sovrana tra giocatori, che sono anche dei pezzi di pane, probi ed onesti giocatori, che se ne combinano una è sempre perché aizzati dal Cuadrado di turno? Sempre questo qualcuno è rimasto esterrefatto dal mio utilizzo del termine “di colore?”…
Come dite? Qualcun altro mi fa sapere che è anche basito e indignato per la leggerezza con cui riferisco di questi accadimenti?
Beh queste notizie non possono certo farmi piacere. Ma vedo che comunque, nel frattempo, qualcun altro ha avuto modo di rimanere esterrefatto ed anche un po’ sbalordito, tanto da aver avuto bisogno di rileggere più volte quello che avevo scritto per dover ammettere a sé stesso di aver capito bene, e quindi di avere tutte le ragioni per essere anche sbigottito, sgomento e sconcertato.

Dalla redazione di Piccio delle 8 in punto, un caro saluto a tutti, in particolare a coloro che, spero, almeno per una volta decidano di prendere me, e soprattutto se stessi, con più leggerezza.