Qualche giorno fa ho raccontato la storia della prima edizione della Coppa Italia (lincredibile-storia-della-prima-edizione-della-coppa-italia), un’incredibile annata che vide accadere qualsiasi cosa e che portò alla ribalta il Vado, che ancora oggi può fregiarsi del prestigioso primato conquistato nel 1922, anno in cui il calcio italiano conobbe la famosa “scissione”. Un periodo convulso, che avrebbe portato alla riforma del 1929, dando vita alla Serie A che abbiamo sempre conosciuto.
Per noi, nati dopo quella data, il massimo campionato è sempre stato quello a 16, 18 o 20 squadre con gironi di andata e ritorno canonici (o quasi, visto l’inserimento dell’asimmetria british da due anni a questa parte).
In un mondo parallelo, se questa rivoluzione non fosse mai stata attuata e si sarebbero continuati a disputare i campionati regionali, quale sarebbe stato l’albo d’oro delle singole regioni?
In un calcio sempre più globale e meno campanilistico, resiste ancora la voglia di primeggiare nei derby: è probabilmente l’ultimo baluardo del calcio che fu.
E per rispondere a questo (inutile) quesito che sicuramente incuriosirà chi ama il calcio del territorio, ho tenuto conto dei risultati conseguiti anno per anno dai vari club: il miglior piazzamento decreta il titolo di campione regionale di quella stagione, con alcune eccezioni tra le categorie limitrofe.
Se, ad esempio, in una stagione una squadra ligure retrocede dalla Serie A alla Serie B o si piazza in una delle ultime 4/5 posizioni mentre un’altra ligure viene promossa dalla cadetteria alla massima serie o si piazza tra le prime 4/5, sarà quest’ultima ad essere premiata come campione regionale per meriti sportivi (anche in funzione di un parametro legato ai punti conseguiti).
Un criterio necessario per equilibrare i valori stagionali: per intenderci, nella passata stagione la Sampdoria è stata in Serie A ma ha concluso il campionato all’ultimo posto; il Genoa, pur essendo in una categoria inferiore, si è piazzato al secondo posto e ha conquistato la promozione. Pertanto, il Grifone si è laureato, nel nostro gioco, campione di Liguria 2022/23. Sono inoltre escluse dal titolo le compagini che durante l’anno hanno ricevuto una sanzione disciplinare quale la retrocessione.
Per finire, sono state incluse solamente le squadre che hanno militato nei campionati professionistici o semiprofessionistici (non sono stati considerati, dunque, i campionati dilettanti). Ecco perché non troverete alcune regioni (4 su 20), in assenza di dati significativi.
Alla luce di ciò, ecco di seguito quale sarebbe stato l’albo d’oro regione per regione. In alcune aree ci sono pochi dubbi su quale potrebbe essere il risultato finale (Campania, Abruzzo, Toscana e Sardegna), mentre stuzzicano molto i dualismi cittadini, tra quello romano e quello milanese: chi sarà la leader tra Roma e Lazio oppure Milan e Inter?
Inoltre, non mancano regioni in cui c’è da aspettarsi tanta varietà (Calabria, Marche e Veneto su tutte): ecco a voi ciò che sarebbe stato senza quella svolta che ha cambiato per sempre il calcio del nostro Paese, contando i titoli vinti dal 1929 in poi.

ABRUZZO
Pescara 64
(1940-1943; 1945-1949; 1959/60; 1961-1963; 1965-1968; 1969-1971; 1973-2013; 2014-2023)
Aquila 9 (1932-1938; 1939/40; 1960/61; 1964/65)
Chieti 5 (1951/52; 1957/58; 1963/64; 1968/69; 1972/73)
Lanciano 2 (1929/30; 2013/14)
Simaz Popoli 1 (1938/39)
Vastese 1 (1971/72)

Dominio assoluto del Delfino. Da mezzo secolo, il Pescara è la squadra più rappresentativa dell’Abruzzo. Non è un mistero, e i dati lo certificano: dal 1973 ad oggi, solo il Lanciano nella sorprendente stagione 2013/14 ha potuto contrastare l’assolo del club. Oltre ai 49 titoli nelle ultime 50 stagioni (solo l’Udinese ha fatto di meglio), il suo bottino è incrementato dai 15 campionati che avrebbe vinto tra il 1940 e il 1971. I succitati rossoneri, dopo il recente exploit, possono vantare la prima vittoria nel 1929/30.
Tra le altre sorprese, spiccano il Simaz Popoli, che avrebbe vinto la corona regionale nel 1938/39, e la Vastese (all’epoca Pro Vasto), che nel 1971/72 si tolse tante soddisfazioni che l’avrebbero portata ad essere la migliore del territorio. Aquila e Chieti si contendono la palma della seconda miglior squadra: il club del capoluogo di regione ha vinto 9 titoli, mentre i neroverdi sono fermi a quota 5. Spiace per l’assenza inspiegabile del Teramo, club che merita almeno una menzione.

FRIULI-VENEZIA-GIULIA
Udinese 65
(1950-1953; 1955-1959; 1960-1963; 1965-1968; 1970-1985; 1986-2023)
Triestina 27 (1929-1943; 1945-1950; 1953-1955; 1959/60; 1963-1965; 1968-1970; 1985/86)

La storia della regione del Nord-Est si divide in due grandi momenti storici: dal 1929 al 1950 dominano gli alabardati, che stabiliscono il record di 19 campionati di fila vinti dall’inizio. Nessun altro club è riuscito a mantenere questo livello dallo start. Poi, i bianconeri hanno sconvolto le gerarchie, dando vita a un bel duello negli anni ’50 e ’60, con le due compagini che avrebbero dato vita a tornei intriganti e combattuti, prima dell’assolo della squadra che avrebbe accolto tra le proprie fila Zico: dal 1970 in poi, 52 campionati su 53 sarebbero stati bianconeri, con la sola eccezione del successo triestino nella stagione 1985/86.
Casualmente, l’anno dopo in cui il campione brasiliano lasciò la squadra.

SARDEGNA
Cagliari 70
(1929-1935; 1938-1940; 1949-1957; 1958-1987; 1988-2023)
Carbosarda 2 (1948/49; 1957/58)
Torres 1 (1987/88)

Se c’è una squadra che rappresenta al massimo un territorio, quella è il Cagliari. Dei 73 campionati presi in considerazione, 70 li ha vinti la società di Gigi Riva, che proprio nell’anno 1970 compì una delle imprese sportive più apprezzate della storia del calcio italiano. Un monopolio, interrotto solo dalla Carbosarda (squadra di Carbonia) e dalla Torres (mitico club di Sassari).
E avrebbero potuto essere anche di più, se non fosse che negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale nessuna squadra sarda partecipò a campionati di livello nazionale, prima che nel 1949 si riassestasse tutto il sistema. Se del Cagliari sappiamo tutto, meno sappiamo del Torres: nel 1987/88 avrebbe vinto il campionato sardo; nella realtà, disputò un ottimo campionato di Serie C1, bissandolo l’anno dopo, con un quarto posto che avrebbe potuto significare una storica promozione in cadetteria. Serie B che rimase un sogno, solamente sfiorato (per la cronaca, i cugini vinsero quel campionato).

CAMPANIA
Napoli 86
(1929-1943; 1945-1947; 1949-1982; 1983-1997; 1999-2004; 2005-2023)
Salernitana 5 (1947-1949; 1997/99; 2004/05)
Avellino 1 (1982/83)

La squadra che avrebbe però vinto più titoli regionali in assoluto sarebbe stata l’attuale compagine campione d’Italia. 86 campionati sui 92 disputati: dominio totale del Napoli.
Certo, anche qui non è una grande sorpresa, ma una conferma del clamoroso impatto territoriale degli azzurri. La Salernitana avrebbe trovato qualche soddisfazione: il biennio del Dopoguerra e quello tra il 1997 e il 1999 avrebbero garantito ai granata la scalata al titolo campano, che in totale sarebbero stati 5 con quello conquistato nel 2004/05, ultimo sigillo prima dei 18 anni partenopei da quel momento ad oggi. Spicca anche la conquista dell’Avellino nel 1982/83, che avrebbe interrotto 33 anni di digiuno (anche qui, corsi e ricorsi storici): in quel periodo, gli irpini furono una realtà importante del panorama nazionale, e il fatto che avrebbero conquistato il primo posto regionale ne è una testimonianza.

TOSCANA
Fiorentina 80
(1930-1936; 1938-1942; 1947/48; 1949-2001; 2006-2023)
Livorno 8 (1929/30; 1937/38; 1942/43; 1945-1947; 2003-2006)
Lucchese 2 (1936/37; 1948/49)
Empoli 2 (2001-2003)

Di record in record: se il Napoli è la squadra con più titoli regionali in assoluto, la Fiorentina può vantare il primato di campionati consecutivi vinti, pari a 52.
Ebbene sì: per oltre mezzo secolo, dal 1949 al 2001, i gigliati sono stati la compagine più importante della regione.
Anche qui non sorprende, ma la portata di questo periodo storico è davvero gigantesca, soprattutto se pensiamo che il territorio ha comunque offerto proposte valide. Si pensi al Livorno, che avrebbe vinto il primo campionato in assoluto e che a cavallo della Seconda Guerra Mondiale ne avrebbe vinti altri tre.
Così come nel periodo tra il 2003 e il 2006, con Cristiano Lucarelli trascinatore. Due vittorie anche per la Lucchese e per l’Empoli di Di Natale e Tavano a inizio Duemila. Spiccano le assenze di piazze come Pisa o Siena, che avrebbe potuto inserirsi nel periodo in cui i viola erano invischiati nelle serie inferiori.
Periodo durato appena un quinquennio: prima e dopo, ha messo il timbro su quasi il 90% dei campionati disputati.

LIGURIA
Sampdoria 73
(1946/47; 1948/49; 1950-1957; 1958-1963; 1964/65; 1966-1976; 1978-1980; 1981-2008; 2009/10; 2012-2014; 2016-2022)
Genoa 26 (1929-1933; 1935-1943; 1947/48; 1949/50; 1957/58; 1963/64; 1965/66; 1976-1978; 1980/81; 2008/09; 2010-2012; 2014-2016; 2022/23)
Sampierdarenese 2 (1933-1935)
Andrea Doria 1 (1945/46)

Fino a metà degli anni ’60, le due squadre della Lanterna erano più o meno equiparabili. Poi, dal 1966 in poi, c’è stata l’accelerazione inarrestabile dei blucerchiati: 48 successi su 57 campionati disputati, con l’arco temporale di 27 anni, tra il 1981 e il 2008, che hanno segnato il margine rispetto ai cugini. Negli ultimi anni, però, il Grifone ha rialzato la testa: grazie all’annata che ha visto protagonisti i futuri tripletisti Thiago Motta e Milito, il Genoa è riuscito a reggere maggiormente il confronto con la Sampdoria negli anni a seguire, con il 26° campionato ligure vinto quest’anno che potrebbe rappresentare il trampolino per un nuovo corso storico. Retegui è appena arrivato: che sia l’inizio di una nuova era anche per il calcio della regione?

UMBRIA
Perugia 51
(1930-1935; 1959-1964; 1966/67; 1968/69; 1970/71; 1974-1986; 1987-1989; 1990/91; 1992-2005; 2006/07; 2008/09; 2014-2022)
Ternana 25 (1929/30; 1938-1943; 1946-1949; 1964-1966; 1967/68; 1969/70; 1971-74; 1986/87; 1989/90; 1991/92; 2005/06; 2009/10; 2011-2014; 2022/23)
Foligno 1 (2007/08)
Gubbio 1 (2010/11)

Negli anni ’50 il calcio umbro conobbe una profonda crisi, che portò a non avere alcuna squadra della regione del centro-Italia nel calcio professionistico. Ciò spiega il numero minore di tornei assegnati. Al netto di ciò, però, resta una delle aree più interessanti, con il dualismo Perugia-Ternana che è uno dei più sentiti della Penisola: nell’ultima stagione hanno avuto la meglio i rossoverdi, interrompendo gli 8 campionati consecutivi della squadra capoluogo. Avvincenti gli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70, con tanta competitività, prima che il Grifone riuscisse ad imprimere il suo marchio con più continuità: il miglior periodo, che coincise anche con l’approdo in Europa della città dell’Umbria Jazz (a proposito, vivetelo una volta nella vita), con 13 titoli consecutivi vinti tra il 1992 e il 2005. Belle anche le storie di Foligno e Gubbio, campioni regionali rispettivamente nel 2007/08 e nel 2010/11: quest’ultimo, in molti lo ricorderanno, ottenne la promozione in Serie B.

MARCHE
Ascoli 43
(1931/32; 1964/65; 1968/69; 1971-1989; 1990/91; 1992-1994; 2004-2023)
Ancona 27 (1929-1931; 1933-1943; 1945-1948; 1949/50; 1989/90; 1991-92; 1994-1998; 1999-2004)
Sambenedettese 18 (1950-1964; 1965/66; 1967/68; 1969-1971)
Maceratese 2 (1948/49; 1966/67)
Fano 1 (1932/33)
Fermana 1 (1998/99)

Il calcio marchigiano si può dividere in tre grandi blocchi: i primi anni furono appannaggio dell’Ancona; poi, fu la volta del grande periodo della Sambenedettese, uno dei più grandi misteri del calcio italiano in quanto gode di una tifoseria incredibile che non è mai riuscita a conoscere la Serie A; infine, dagli anni ’70 in poi, si è fatto largo l’Ascoli, che è divenuto il club più titolato e rappresentativo del territorio. Qui, però, rispetto alle altre regioni fin qui analizzate, c’è senz’altro maggior equilibrio, sebbene dal 2004 i bianconeri abbiano preso il volo.
Manca tanto la squadra di San Benedetto del Tronto: dal 1971 non vince un titolo. Spazio anche per qualche sussulto: la Maceratese, il Fano e il più recente caso della Fermana, che nel 1998/99 vinse il campionato centrando uno storico accesso in Serie B.

SICILIA
Palermo 60
(1929-1940; 1941/42; 1945-1953; 1955/56; 1957-1959; 1961/62; 1967-1969; 1971/72; 1973-1980; 1981/82; 1991-1996; 1998-2011; 2013-2015; 2016-2019; 2021-2023)
Catania 22 (1942/1943; 1953/54; 1956/57; 1959-1961; 1962-1967; 1969-1971; 1972/73; 1980/81; 1982-1986; 2011-2013; 2019-2021)
Messina 6 (1954/55; 1986-1991)
Atletico Catania 2 (1996-1998)
Siracusa 1 (1940/41)
Trapani 1 (2015-2016)

I rosanero, come era lecito attendersi, quest’anno avrebbero festeggiato il 60° campionato siciliano della storia: solo negli anni ’80 hanno avuto un lungo digiuno, altrimenti sono sempre stati al vertice del calcio regionale. Fu proprio in quegli anni che trovarono sbocchi le altre due grandi regionali: il Catania, che aveva aperto un ciclo anche negli anni ’60, e il Messina, che vinse 5 campionati di fila tra il 1986 e il 1991. La prima squadra ad interrompere il monologo palermitano fu il Siracusa, mentre di recente hanno avuto i loro successi l’Atletico Catania, seconda squadra della città etnea, e il Trapani di Cosmi, che sfiorò il salto in massima serie nel 2015/16.

CALABRIA
Catanzaro 36
(1932-1937; 1950/51; 1953-1956; 1957-1965; 1966/67; 1970-1988)
Reggina 27 (1930-1932; 1948/49; 1956/57; 1965/66; 1967-1970; 1988-1990; 1996-2009; 2010-2012; 2021-2023)
Cosenza 16 (1937/38; 1939-1943; 1946-1948; 1949/50; 1951/52; 1990-1996; 2018/19)
Crotone 9 (2009-2010; 2012-2018; 2019-2021)

La squadra più titolata è quella giallorossa, che però manca l’appuntamento con il titolo dal 1988: 35 anni di serie minori, con il ritorno quest’anno in cadetteria grazie ad un campionato maestoso e che promette scintille in vista della prossima stagione. Il primato è dato grazie soprattutto al periodo compreso tra il 1970 e il 1988, con 18 campionati vinti di fila che sono un record regionale. Subito dietro la Reggina, che ha vissuto il periodo di massimo splendore tra il 1996 e il 2009, grazie alla tanta Serie A disputata in quel periodo e attualmente campione in carica, in attesa di notizie sulla prossima cadetteria. Il Cosenza può contare 16 successi: digiuno pesante tra il 1952 e il 1990, anno in cui avviò un bel trend con 6 successi consecutivi.
Negli ultimi anni, la regina del calcio calabrese è però stata il Crotone, che ha vinto 9 degli ultimi 14 campionati, fregiandosi del titolo di migliore del territorio dell’ultimo decennio.

PUGLIA
Bari 48
(1929-1943; 1945-1950; 1955-1963; 1967-1969; 1970/71; 1979-1982; 1985/86; 1989-1991; 1994-1996; 1997-1999; 2008-2010; 2012-2018)
Lecce 24 (1978/79; 1982-1985; 1986-1989; 1996/97; 1999-2008; 2010-2012; 2018-2023)
Foggia 16 (1950/51; 1963-1967; 1969/70; 1971-1978; 1991-1994)
Toma Maglie 2 (1951-1953)
Taranto 2 (1953-1955)

I galletti sono stati leader incontrastati fino agli anni ’60, con un primo periodo caratterizzato da vittorie in serie: 19 titoli di fila dall’inizio della competizione, record condiviso con la Triestina. Negli anni ’50, il primo break, con l’acuto del Foggia e i doppi titoli di Taranto e Toma Maglie, quest’ultima meno nota (attualmente milita in Eccellenza) e prima squadra della provincia salentina ad aver vinto il campionato pugliese. Il Lecce, infatti, è apparso sulla scena relativamente tardi, riuscendo però a vincere 24 titoli negli ultimi 45 anni: più di chiunque altro, in particolare nell’ultimo quarto di secolo, lasciando le briciole alla storica rivale barese, che rimane però la più titolata della regione. Il Foggia è andato invece a periodi: l’ultimo grande step è Zemanlandia ad inizio anni ’90, ma negli anni ’70 si mise in mostra vincendo ben 7 campionati di fila, interrompendo l’egemonia del Bari a più riprese.

EMILIA-ROMAGNA
Bologna 51
(1929-1943; 1948-1951; 1952-1975; 1976-1981; 1985/86; 1989/90; 2001/02; 2007/08; 2018/19; 2022/23)
Parma 22 (1990-2001; 2002-2007; 2008-2014)
Cesena 8 (1975/76; 1981-1985; 1986-1989)
Sassuolo 7 (2014-2018; 2019-2022)
Modena 3 (1945-1948)
SPAL 1 (1951/52)

Fino al 1981, non c’era storia: 45 campionati vinti su 50 dal Bologna. I felsinei hanno dominato il calcio regionale, vantando 23 affermazioni consecutive tra il 1952 e il 1975, venendo detronizzata solo dal Modena nell’immediato Secondo Dopoguerra, con i canarini che inanellarono tre vittorie di fila, e dall’exploit della SPAL nel 1951/52. Poi, ha subito i grandi periodi della altre big del calcio regionale, riuscendo a piazzare solo degli acuti e non riuscendo più ad affermarsi per più di un anno di fila: il successo di quest’anno potrebbe segnare un ritorno a pieno titolo della grande per eccellenza dell’Emilia-Romagna? Dagli anni ’80, si sono alternati Cesena (che ha dominato quel decennio), poi il super Parma che ha vinto 22 titoli dal 1990 al 2014 (e che ha stravinto a raffica, anche in Europa), e infine il Sassuolo, che adesso insidia i bianconeri sul podio delle più titolate: 7 i neroverdi, 8 i bianconeri. La regione ha sicuramente regalato molta varietà e tanti stuzzicanti confronti: gli anni a venire si prospettano ancora più interessanti.

VENETO
Hellas Verona 29
(1934-1937; 1967-1969; 1972/73; 1974-1977; 1980-1992; 1999/00; 2013-2015; 2018-2023)
Vicenza 21 (1942/43; 1945-1947; 1954/55; 1956/57; 1958/59; 1962-1967; 1969-1972; 1973/74; 1977-1980; 1995-1998)
Padova 18 (1929-1934; 1937/38; 1947-1952; 1955/56; 1957/58; 1959-1961; 1992-1995)
Chievo 16 (2000-2013; 2015-2018)
Venezia 6 (1938-1942; 1961/62; 1998/99)
Marzotto Valdagno 2 (1952-1954)

Insieme ad Emilia-Romagna, Sicilia, Marche ed Abruzzo vanta il record di numero di squadre vincitrici del titolo (6), ma rispetto alle altre presenta una omogeneità molto più ampia e meno dislivello tra le squadre vincitrici. La miglior squadra veneta, e questa forse è l’unica cosa che si poteva immaginare, è l’Hellas Verona, che ha vinto 29 campionati regionali, grazie soprattutto agli ultimi anni (cinque di fila) e ai mitici anni ’80 che l’hanno vista al vertice del campionato nazionale. Il distacco con le altre del territorio, però, non è così netto: con 21 campionati segue a ruota il mitico Vicenza, che non vince dai tempi di Guidolin, Zauli e Luiso, da quella Coppa delle Coppe sfiorata nel 1998 uscendo in semifinale contro il Chelsea e dopo la vittoria in Coppa Italia ai danni del Napoli.
Anche il Padova non vince dagli anni ‘90, ma si piazza al terzo posto con 18 successi, grazie soprattutto ai trionfi degli anni ’50. Tutti del nuovo millennio, invece, i 16 gettoni del Chievo, vera grande del Veneto: la storia della squadra del quartiere scaligero la conosciamo tutti, e il dominio regionale nell’ultimo quarto di secolo lo testimonia.
Il club della laguna, città più bella del mondo (secondo il sottoscritto), ha vinto in sole 6 occasioni, interrompendo un digiuno di 37 anni nel 1999 (sperando di non aspettare ancora così tanto per un nuovo acuto). Infine, anche il Marzotto Valdagno, oggi in Prima Categoria, può fregiarsi di due campionati vinti tra il 1952 e il 1954.

PIEMONTE
Juventus 74
(1929-1935; 1937/38; 1939-1941; 1949-1955; 1957-1961; 1962-1964; 1965-1975; 1976-1984; 1985-1990; 1991-2004; 2006-2023)
Torino 18 (1935-1937; 1938/39; 1941-1943; 1945-1949; 1955-1957; 1961/62; 1964/65; 1975/76; 1984/85; 1990/91; 2004-2006)

Come prevedibile, la stracittadina torinese vede uno strapotere della Juventus, conclamato dai 74 titoli contro i 18 dei granata. Attenzione, però, che il ciclo bianconero attuale (vince ininterrottamente dal 2006), è il più lungo in assoluto della storia. Infatti, nel passato, il Toro si è fatto valere; oltre al periodo del Grande Torino, non sono mancati sussulti negli anni ’50 e ’60, fino alla coppia Pulici-Graziani dello scudetto 1975/76 e ancora altri segnali nel periodo di Calciopoli.

LAZIO
Roma 61
(1929-1936; 1937-1939; 1940-1942; 1945/46; 1952-1955; 1957-1963; 1964-1969; 1970-1972; 1974-1976; 1977/78; 1979-1992; 1997/98; 2000-2002; 2003-2010; 2012-2019)
Lazio 31 (1936/37; 1939/40; 1942/43; 1946-1952; 1955-1957; 1963-1964; 1969/70; 1972-1974; 1976/77; 1978/79; 1992-1997; 1998-2000; 2002/03; 2010-2012; 2019-2023)

Come per il Piemonte, è la città principale del territorio a dividersi la posta in palio. La Roma ha vinto 61 volte, quasi il doppio dei cugini biancocelesti. I numeri sono schiaccianti, sebbene in molti periodi c’è stata competizione; fanno solo eccezione gli anni ’80, in cui i giallorossi crearono un vero e proprio solco vincendo 13 volte di fila dal 1979 al 1992, e gli anni subito dopo il secondo tricolore laziale, vincendo 16 campionati su 19. Attenzione, però, che gli ultimi 4 anni hanno visto primeggiare sempre la squadra attualmente condotta da Sarri: vincendo anche l’anno prossimo, eguaglierebbero i cinque titoli di fila ottenuti negli anni ’90.

LOMBARDIA
E arriviamo probabilmente alla regione più attesa, alla rivalità cittadina e, per estensione, regionale più accesa. Cosa ci dicono i dati? Questi confermano una tesi: il Milan è stato più grande in Europa, mentre l’Inter in Italia.
Sia ben chiaro, il numero di scudetti e di Supercoppe è lo stesso, con i neroazzurri in vantaggio sul numero di Coppe Italia vinte, ma più in generale, i neroazzurri hanno avuto un rendimento più alto rispetto ai cugini durante il corso della Serie A.
Nel complesso, l’Inter avrebbe vinto 50 volte il titolo regionale (ultimo in questa stagione), contro i 40 dei rossoneri. Il miglior periodo della Beneamata è quello degli anni ’80, con 8 successi di fila; stessi risultati per il Milan tra il 1954 e il 1962. Un’ultima curiosità: non solo Milano.
Rispetto a Lazio e Piemonte, infatti, si è inserita una terza realtà negli ultimi anni, che avrebbe vinto la palma di migliore in due stagioni (2016/17 e 2018/19): l’Atalanta. La squadra orobica di Gasperini ha stravolto gli schieramenti del territorio, riuscendo nell’impresa di interrompere il duopolio meneghino.

Inter 50 (1929-1931; 1932-1936; 1937-1941; 1942/43; 1948/49; 1952-1954; 1962-1967; 1969-1971; 1973/74; 1976/77; 1979-1987; 1988/89; 1996-1998; 2000-2003; 2004-2010; 2013-2016; 2017/18; 2019-2021; 2022/23)
Milan 40 (1931/32; 1936/37; 1941/42; 1945-1948; 1949-1952; 1954-1962; 1967-1969; 1971-1973; 1974-1976; 1977-1979; 1987/88; 1989-1996; 1998-2000; 2003/04; 2010-2013; 2021/22
Atalanta 2 (2016/17; 2018/19)

 

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