E' arrivato l'anno dove la Juventus saprà se restare com'è oppure tentare di ritornare quella di tre anni fa, o poco inferiore. Quest'anno la Juventus si è dimostrata, partendo dall'allenatore, di essere arrivata alla fine di un ciclo di due anni orribili partendo da Maurizio Sarri e chiudendo con Andrea Pirlo, al quale nel complesso è arrivato un triplete spezzato tutto italiano; lo scudetto il primo, la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia il secondo.Entrambe hanno portato la squadra in Champions, entrambe sono usciti agli ottavi di finale con due squadre più che normali, detto questo entrambe sono stati esonerati alla fine della stagione.
Ora la Juventus, però, oltre al cambio d'allenatore per la terza volta in tre anni, si trova in ostaggio di un ingaggio e un personaggio ostico: Cristiano Ronaldo. Il portoghese, 100 reti in 131 presenze in bianconero, ha lasciato la Continassa direzione Europei, senza lasciar intendere del suo futuro, quindi ad oggi è un giocatore bianconero e lo resterà fino alla fine della competizione, 11 Luglio 2021, bloccando il mercato juventino. La Juventus ad oggi non si è mossa sul mercato, se non per confermare Alvaro Morata, con il prestito oneroso, del resto si nominano soltanto possibili acquisti: Locatelli, Pjanic su tutti, ma di concreto non c'è nulla, tutto fermo in attesa della decisione del campione portoghese. E' normale che oggi, con l'addio di Fabio Paratici, artefice della chiusura della trattativa per Cristiano Ronaldo, e con un dirigente 'nuovo' che dovrà fare il mercato 2021-2022, Federico Cherubini, la situazione non sembra facile per nulla, perchè il tutto, quindi la decisione finale, sta nelle mani del portoghese, che potrebbe decidere di restare, anche se con il ritorno di Allegri sembra portarlo lontano dalla maglia bianconera, e rovinare il mercato che ha in testa il il direttore sportivo.

La mente dei tifosi ora torna al 2018, quando una Juventus con sette scudetti di fila e due finali di Champions alle spalle, si trova un attrito in società, dove il Direttore Generale, Beppe Marotta, chiede alla società, Andrea Agnelli, di non puntare al colpo grosso, Cristiano Ronaldo, ma di rinforzare la rosa con le risorse a disposizione, ma la società invece di seguire la strada indicata dal Direttore, decide di staccare il cordone ombelicale e fare di testa a usa, ammaliata dalla possibilità di avere in rosa uno dei due giocatori più forti del Mondo, strapagando un ingaggio superiore ai 30 milioni di Euro, e facendogli firmare un accordo quadriennale, con un esborso superiore ai 100 milioni di Euro per 'strapparlo' al Real Madrid, che era ai ferri corti con il campione portoghese, forse quello doveva far capire a cosa si andava incontro portandolo in una squadra forte, ma non al livello di quella delle merengues un giocatore così spigoloso o odioso agli occhi dei tifosi stessi del Real che non vedevano l'ora di sbolognarlo, e portarlo nella sua squadra, oltre che per un ritorno economico importante oltre al sogno della Champions. Marotta non ci mise poi tanto ad andare via nello stesso momento in cui il portoghese firmava il contratto in piena vacanza in Grecia con famiglia al seguito.
Sono passati 3 anni da quel giorno, la Juventus ha portato a casa due scudetti arrivando a nove di fila, una Coppa Italia e 2 Supercoppe Italiane, il portoghese per la maggiore ha sempre messo lo zampino su ogni competizione italiana, anche se sarebbe dovuto arrivare per vincere in Champions, che non è arrivata, e che lo ha visto uscire una volta ai quarti contro l'Ajax con Allegri in panchina, e due volte agli ottavi con Lione e Porto con Sarri e Pirlo. La Champions quindi non è arrivata e il suo ingaggio oggi comincia a pesare, anche perchè in base alle entrate stagionali la Juventus sarebbe propensa ad abbassare il monte ingaggi, e quindi togliersi di mezzo quello più ingombrante, cioè il portoghese. Cristiano Ronaldo ha però un  punto a suo favore, il contratto che scade nel 2022, quindi non avendo mai detto di trovarsi male a Torino, anzi tutto il contrario, potrebbe decidere di restare, qualora non trovasse una società disposta a dargli quel che chiede, cosa difficile ad oggi da trovare, anche in base al Covid, ma soprattutto che sia una destinazione gradita, perchè potrebbe arrivare il Qatar, la Cina o gli Emirati Arabi, con ingaggi pari o superiore all'attuale ma che non sarebbe destinazione gradita, visto che si sente ancora un campione a tutti gli effetti e non uno che va a godersi un pre-pensionamento, quindi la situazione sembra più ostica che mai.

La Juventus è ferma, non ha fatto acquisti ad oggi, non ne farà fin quando non si chiarirà il da farsi con Ronaldo, che decida di andare via, questo aprirebbe quindi agli acquisti e magari ad uno scambio per arrivare ad un attaccante o altro ruolo, questo se tutto va bene, perchè Ronaldo potrebbe decidere che il suo periodo bianconero si concluda al termine del contratto, e poco conta chi c'è in panchina, perchè il giocatore ha dalla sua parte ha quello che comanda, Andrea Agnelli, e che il suo posto negli 11 titolari non sarà mai in discussione, e questo però riporterebbe a quel 2019, quando la 'farsa' dell'addio di Allegri tra le lacrime del presidente, fu fatta passare per un 'ciclo finito', mentre tutto finì proprio per il non poter decidere se far giocare o meno il portoghese e di conseguenza doversi cibare quel che voleva il giocatore stesso. Adesso ci sarà da capire se Allegri prima di firmare il contratto abbia chiesto delucidazioni sul futuro di Cristiano Ronaldo, altrimenti si tornerebbe a quella stagione 2018-2019, dove per dare spazio al portoghese, si rovinò Paulo Dybala, che pur di farlo giocare lo reinventò mezzala, nel quale l'argentino, innervosito, fece una delle sue peggiori stagioni da quando era bianconero. 

Marotta aveva ragione, e forse oggi Andrea Agnelli, anche se non lo ammetterà mai, sta cominciando a capire che quelle parole dell'allora Direttore Generale erano sante come il pane, ma che adesso pesano come il piombo, e continueranno a pesare se il portoghese deciderà di non andare via ed arrivare a naturale scadenza di contratto.
A buon intenditor poche parole.