Per l'inter è la "LAST CHANCE"​​​​, adesso si vive o si muore. Dopo l'ennesimo schiaffo subito dalla Juventus in coppa Italia, adesso è arrivato il punto di non ritorno: o l'Inter vince il campionato e di conseguenza nobilita il costosissimo progetto biennale con in sella ANTONIO CONTE o perde anche l'ultimo obiettivo rimasto con la consapevolezza di aver buttato a mare soldi, aspettative e sogni di gloria. 
Qualsiasi cosa accada, quasi certamente questo sarà l'ultimo anno del gruppo Suning alla guida dell'Inter, quindi a prescindere dalla vittoria o meno, il gruppo cinese lascerà clamorosamente a piedi il club nerazzurro dopo promesse di gloria e tantissimi capitali investiti.
Tra le restrizioni del governo e la pandemia da Covid 19, il colosso di Nanchino ha subito troppi colpi bassi che gli proibiscono (controvoglia) di continuare ad iniettare moneta sonante per il sostentamento del club. Il "come" questo passaggio di consegne avverrà però assume molta importanza, perché se davvero dopo 11 anni gli sforzi della proprietà saranno valsi lo scudetto, Suning lascerebbe mal volentieri si ma gli Zhang passerebbero alla storia come coloro che hanno riportato l'Inter in cima, ​​​​al contrario verrebbero dilapidati miseramente 5 anni di investimenti ultra corposi e l'etichetta FALLIMENTO resterebbe appiccicata in maniera legittima per anni

2 ANNI DI UMILIAZIONI NELLE COPPE: Sono abbastanza sicuro del fatto che nella stagione 2021-2022 Antonio Conte non sarà l'allenatore dell'Inter, di conseguenza ieri si è consumato solo l'ultimo scivolone di una serie lunghissima nelle coppe. In 2 anni la sua squadra non è stata capace di superare mai i gironi di Champions nonostante la facilità dei raggruppamenti ma se lo scorso anno fu raggiunta una finale di Europa League, quest'anno è stata apposta una macchia difficile da non considerare: Inter ultima in un girone contro il Real peggiore degli ultimi 30 anni, Shakhtar Donetsk e Gladbach, squadre apprezzabili certamente ma almeno inferiori il quadruplo rispetto ai nerazzurri. In Coppa Italia peggio che andar di notte: sempre sbattuta fuori alle semifinali, il primo anno dal Napoli e ieri dalla Juve. 
Sia chiaro che non tutte le colpe sono di Conte, anzi: nella stragrande maggioranza dei casi sono stati clamorosi errori individuali a segare le gambe all'Inter ma è giusto che a finire sulla graticola sia CHI PERCEPISCE UNO STIPENDIO DA 12 MILIONI ANNUI (solo Simeone in Europa ne percepisce di più). Nessuno chiedeva a Conte di vincere la Champions ma il passare almeno la fase a gironi doveva essere ovvietà, eppure l'Inter si ritrova a inizio febbraio con solo il campionato da giocare, mentre tutte le altre italiane impegnate nelle coppe almeno giocheranno fino a marzo, MALE MALE! Per quanto riguarda la coppa Italia, poteva rappresentare una gigantesca occasione per riportare l'Inter a riacquisire confidenza con i trionfi ma niente da fare anche qua. ​​​​​​

ORA PENDE L'OBBLIGO DI VINCERE IL CAMPIONATO: Per i motivi elencati sopra, l'Inter adesso è obbligata senza se e senza ma a vivere con una spada di Damocle di nome SCUDETTO! Non può viverla alla leggera, non può essere uno sfizio, i nerazzurri hanno la condanna di arrivare davanti a tutti a maggio. 
In soccorso arrivano appunto le coppe: Juve e Milan saranno impegnate in UCL e in El ed è ovvio che le energie fisiche e mentali saranno messe a dura prova rispetto all'Inter che non ha di questi problemi. La squadra è assolutamente adeguata per disputare solo il campionato, perciò non vedo davvero cosa potrà impedire la vittoria in campionato. Non voglio neanche pensare a quanto sarebbe deleterio finire dietro ad una Juve che resta NETTAMENTE la più forte del campionato ma che era 10 punti dietro con in panchina un novellino come Pirlo. Ma l'umiliazione leggendaria potrebbe materializzarsi nel momento in cui ad arrivare davanti sarebbe un Milan che da 7 anni non va in Champions, che non era neanche pronosticata nelle prime 4 e che ha costruito il suo team con 2 spiccioli. 

Siamo alla sentenza finale, gli alibi non esistono più, bisogna prendere questo tricolore e poi si ci può anche separare, si può anche ridimensionare il progetto ma tutto ciò deve accadere con lo scudetto cucito al petto, altrimenti sarà una delle debacle più grandi di sempre.