Il perimetro del secondo anello dell'"Allianz Stadium" di Torino, casa della Juve da ormai otto anni, è costeggiato da una "Walk of Fame" in salsa bianconera, riportante la bellezza di cinquanta settori, sui quali è posta una stella, che riporta, alla memoria dei tifosi, i nomi dei grandi giocatori, che hanno reso grande la Signora, nel corso della sua storia.
Oltre ai suddetti campioni, lo "Stadium" annovera ulteriori 39 stelle in argento, in memoria delle vittime della Strage dell'Heysel, risalente al maggio del 1985 ed una serie di stelle personalizzate, acquistate da intraprendenti simpatizzanti, che hanno accostato la loro identità agli dei del Pantheon bianconero. L'incisione delle generalità, su ciascuna stella, è dovuta al voto, espresso dai supporters bianconeri, appartenenti ai fan club ufficiali, sul sito ufficiale della Juve, nell'anno del Signore 2010.

Tuttavia, dal 2011 a questa parte, un'aspra polemica ha tenuto banco in casa bianconera in merito all'assegnazione delle stelle: perchè sostituire quella riportante il nome di Zbigniew Boniek (well known as Zibì) con le generalità di Edgar Davids?
La risposta è molto semplice: l'asso polacco si è distinto, nel corso di interviste, dibattiti o tweet, per alcune dichiarzioni apparentemente anti-Juve. In particolare, la sostituzione della stella, con relativa assegnazione, a favore di Davids, non è andata molto a genio al "bello di notte". L'intervista rilasciata al quotidiano "Avvenire", datata 16 Maggio 2012, pur essendo incentrata sulle tematiche e sui pronostici, relativi all'Europeo, che si sarebbe svolto tra la terra polacca e quella ucraina, riporta una battuta, dell'attuale presidente della federcalcio polacca, secondo cui egli si definisce "un uomo che ha la fortuna di essere amato non solo in Polonia, ma un po' ovunque, tranne che da quel "giovanotto" che fa il presidente della Juventus (riferendosi ad Andrea Agnelli) che ha dato retta a 2-3 mila ultrà(...)". Inoltre, sempre a detta di Boniek, con chiaro riferimento al numero 1 della Continassa, i tifosi "gli hanno chiesto di togliere la mia stella personalizzata dallo Juventus Stadium, perché sarei un "romanista", per sostituirla con quella di uno squalificato per doping per aver preso il nandrolone".
L'ex giocatore di Juve e Roma, con tale conclusione piccata, fa riferimento al caso di doping, che vide coinvolto il "pitbull" bianconero, nel lontano 2001, trovato positivo, appunto al nandrolone, steroide anabolizzante, con conseguente squalifica di 4 mesi.

Sempre in relazione al legame tra Davids e il nandrolone, a seguito di alcune richieste, formulate da supporters bianconeri, attinenti alla ricerca di ticket, per assistere alla finale di Champions del 2017, svoltasi a Cardiff, tra Juve e Real Madrid, con uno scambio al veleno di tweet, tra Boniek e utenti di fede juventina, il polacco non risparmiò frasi (anzi, cinguettii) al veleno verso l'olandese. A chi gli chiedeva di procurare biglietti, in vista dell'atto finale in terra gallese, questi si interrogava, sul perchè non avessero chiesto a Davids, definito quale "stella vincente". Provocato, invece, da un simpatizzante, il quale definiva il "pitbull", giocatore superiore a Boniek "mille volte", quest'ultimo affermava :""Sì, ma con lo shampoo dopante(...)".

La "damnatio memoriae" cui è stato sottoposto l'asso polacco, tuttavia, è giustificabile, da un lato, qualora si riscontrasse un effettivo astio nei confronti dell'intero mondo Juve. Ascoltando meglio le sue parole, al contrario, si percepisce di come le sue critiche siano rivolte all'assetto societario, nella fattispecie ad Andrea Agnelli, senza un distacco assoluto dal suo passato e dai ricordi in maglia a strisce bianche e nere. 
Dall'altro lato, il contributo del "bello di notte" (soprannome affibiatogli dall'Avvocato Agnelli, per le sue prestazioni decisive al calar delle tenebre) al palmarès bianconero è assai palese. 

Dopo un primo anno, condito da 10 gol complessivi, con la sola Coppa Italia in bacheca e la cocente delusione di Atene (Amburgo-Juventus 1-0), il secondo anno vede il polacco distinguersi nella conquista della prima e unica Coppa delle Coppe. Infatti, oltre ad un bottino di 3 reti, prima della finale, sarà proprio Zibì a siglare il gol decisivo nell'ultimo atto, contro il Porto, in quel di Basilea. Come dimenticare la doppietta, in Supercoppa Europea, contro il Liverpool, nella nevosa notte torinese del 16 Gennaio 1985, quando la chioma rossastra del polacco si aggirava, con disinvoltura, tra le maglie dei Reds? Nonostante gli eventi extra-calcistici abbiano ampiamente contarddistinto la finale di Coppa dei Campioni del 1985, il responso del campo fu condizionato dal fallo subito, proprio da Boniek, dal quale scaturì il rigore decisivo di Platini (da segnalare che il fallo avvenne qualche centimetro prima dell'ingresso in area di rigore).

Detto ciò, è necessario un passo indietro, da parte della società bianconera, che, ispirata dal voto del popolo sovrano, ha "cancellato" dal "Cammino delle Stelle" la figura di Zibì Boniek, rimpiazzandola con l'altrettanto glorioso Edgar Davids. L'articolo in questione non vuole sminuire il contributo del "pitbull" alla causa della Signora, tantomeno le qualità straordinarie possedute dal centrocampista ex Ajax. Sarebbe opportuno, in relazione al passo indietro auspicato poc'anzi, aggiungere la cinquantunesima stella, nel Pantheon bianconero, visto l'apporto e il bagaglio tecnico sconfinato del Boniek juventino, alla storia del club zebrato.

Gli occhiali e le treccine di Davids sono scolpiti nei cuori e nella memoria di ogni supporter juventino, ma i capelli e i baffi rossi di quell'uomo, venuto dall'Est del Vecchio Continente, costituiscono parte essenziale, di quella mitica Juve, edificata, negli anni '80, dalla premiata ditta Boniperti-Trapattoni.