Milan-Napoli è stata una partita bella e coinvolgente. Il merito va a tutte e due le squadre che hanno provato, in tempi e modi diversi, a vincerla.
Il primo round è andato al Milan, capace di concretizzare una ripartenza grazie al suo numero dieci. Il quale, con una preziosa giocata, ha dato il segnale ai suoi compagni per colpire la porta difesa da Meret e portare in vantaggio la squadra rossonera.

È stata una gara oltre che bella, combattuta fino all’ultimo nonostante il Napoli abbia giocato il finale con un giocatore in meno, figlio della doppia ammonizione di Anguissa, e non sono mancate proteste e polemiche per alcune scelte arbitrali che hanno scontentato ambedue le squadre.
Probabilmente, tra tutti coloro che erano in campo, l’arbitro è quello che meriterebbe il voto più basso, al contrario dei giocatori che hanno onorato al meglio la notte di Champions.

Alla fine il risultato, per quello che è stato o poteva essere, non sposta più di tanto gli equilibri per la partita di ritorno. La quale rimane apertissima nonostante le assenze pesanti di Kim, Anguissa e Simeone ed il vantaggio rossonero dell’andata. Con la speranza di recuperare anche Osimhen per avere un punto di riferimento in attacco.

Il Napoli le sue occasioni le ha avute, anche quando ha giocato dieci contro undici. Ma la difesa rossonera e soprattutto Maignan sono stati capaci di controllare le offensive partenopee. Soprattutto Mike ha reso facile quello che pareva impossibile, dimostrandosi sicuro e capace di neutralizzare i tiri indirizzati verso la sua porta. Per il resto il Milan ha controllato senza problemi, creando pian piano le occasioni per fare male alla difesa napoletana.
La sbavatura ad inizio gara poteva indirizzare il tutto in maniera diversa e certificava che il Napoli sceso in campo era ben diverso da quello visto al “Diego Armando Maradona” qualche settimana fa. Già dalle prime schermaglie si ha avuto la certezza che non sarebbe stata la fotocopia di quell’incontro, dove il Milan vinse con un largo 4 a 0.

Dopo quella vittoria dissi che tra le due squadre non c’era un margine così importante nel risultato, ma neanche un distacco importante in campionato. Ma il risultato sia di una partita giocata alla perfezione dai rossoneri; sia di un campionato giocato alla grande che sta portando il Napoli a vincere meritatamente lo scudetto.

Il Milan è stato attento a capire ed a intercettare il vigore iniziale della squadra campana e salire in cattedra nel momento in cui la sua gara doveva aumentare d’intensità. Da una fase di controllo e gestione è passato ad una fase di azione e concretezza, giocando alla pari del Napoli.
E dire che in tanti avevano visto il Milan sconfitto in partenza, con ragionamenti più di pancia che di testa, sia in campionato ma soprattutto in Champions. Sono state per ora due vittorie su tre (diverse nella loro natura, ma importanti sia dal punto di vista del risultato che del morale).

Se dopo il 4 a 0 si parlava di un Napoli “distratto”, meno interessato alla gara rispetto a quella dei quarti di finale di Champions, ora diventa difficile non mettere le due squadre sullo stesso piano con le stesse chance di qualificazione.
Anche ieri il Milan partiva battuto ma il campo, unico giudice riconosciuto, ha sentenziato che i rossoneri se la giocheranno fino alla fine, consci del fatto che troveranno un Napoli ferito ma voglioso di capovolgere il risultato e sigillare la sua stagione con un altro risultato importante.
L’unica certezza che abbiamo, nonostante non ce ne fosse bisogno, è che ieri Milan e Napoli hanno confermato di essere due grandi squadre, che stanno onorando al meglio la competizione, ed è un vero peccato (dal mio punto di vista) che si stiano affrontando ora e non in semifinale. Per quello che hanno fatto vedere hanno sempre cercato la vittoria fornendo prestazioni adeguate al palcoscenico europeo, non giocando un calcio noioso, ma coinvolgendo i propri tifosi. I quali, per tutti i novanta minuti, sono stati partecipi di una gara che è rimasta in bilico fino alla fine, nonostante l’inferiorità numerica.

Il Milan poteva approfittarne di questa situazione, provando a spostare l’equilibrio della gara maggiormente a suo favore, ma non è stato capace se non di gestire il piccolo vantaggio che gli permette d’avere ora a disposizione due risultati su tre.
Anzi, ha rischiato di vanificare il tutto se non ci fosse stata la grande parata di Maignan, cartolina di questa serata di Champions.

In quei minuti finali il Milan avrebbe dovuto capitalizzare maggiormente, la sfida, giocata sui 180 minuti, andava indirizzata con un vantaggio più cospicuo. Così invece la qualificazione rimane aperta. Vincendo ieri il Milan ha solo cancellato quello svantaggio abnorme che lo marchiava come sfavorito e che gli dava poche probabilità di passare il turno. Non lo pone al riparo dal rischio che tutto venga ribaltato, ma sicuramente riassetta meglio le differenze tra le due squadre.

Già ieri, nonostante sia sceso in campo con gli stessi uomini del 4 a 0 si è trovato di fronte un Napoli diverso. Arrembante dai primi minuti di gioco per provare a mettere in difficoltà i rossoneri. Bravi a rimpallare la situazione e muoversi, al momento giusto, secondo dettami tattici per giocarsela alla pari. Capace di andare in vantaggio e avendo subito la palla del raddoppio. Un uno-due che avrebbe avuto un impatto negativo per i restanti quarantacinque minuti perché in quel momento la squadra di Spalletti aveva accusato il colpo.

Ma la seconda frazione di gioco ha notificato che le possibilità di vittoria delle due squadre sono vive e restano tali nonostante il risultato.
E come accade in tante occasioni, la sfida di ieri ci ha insegnato l’arte del Self Control per citare il Barone Nils Liedhom.
Così dovrà essere l’atteggiamento del Milan! La qualificazione non è ancora chiusa, ma apertissima, e servirà ancora una partita di altissimo livello come quella vista ieri o al Diego Armando Maradona. Perché il Napoli è vivo e nonostante le assenze può far male. Meritevole per quello fatto fino ad ora, ha incontrato un Milan che, nonostante i giudizi affrettati, è stato capace di metterlo in difficoltà e batterlo.

Occorre quindi avere consapevolezza che il turno non è stato ancora superato ed è come se si ripartisse da uno zero a zero.
Al ritorno servirà avere la forza di combattere e mettere quel furore agonistico che aiuta anche nei momenti di difficoltà. Il Napoli non ha più nulla da perdere, visto che lo scudetto è sempre più vicino, proverà a mettere tutta la concentrazione sulla gara di Champions per ribaltarla a suo favore. E ci proverà mettendo in campo Osimehn che, nonostante non possa essere al 100%, resta comunque un cliente scomodo per la difesa rossonera.

Il Milan dal canto suo dovrà prima concentrarsi sulla sfida di Bologna, consapevole che in campionato non può permettersi di perdere altri punti, consapevole che la strada per rigiocare la Champions il prossimo anno è quella di arrivare tra le prime quattro e sarebbe un azzardo puntare tutto solo su una vittoria europea.
Allo stesso tempo l’occasione di centrare una semifinale europea è molto attraente ed affascinante tanto da porre l’annosa questione se sia il caso o meno di fare turn over sabato pomeriggio.

Al di là di chi scenderà in campo, servirà tenere alta la concentrazione in tutte le competizioni e questo Milan ha tutte le capacità per giocare con autorevolezza sia a Bologna che a Napoli.