Sarà un po' il format, non sempre convincente. Sarà che quasi mai diventa un biglietto d'accesso per l'Europa. Sarà che le big la usano per provare nuovi schemi, soluzioni e per mettere in mostra le riserve. Sta di fatto che almeno fino all'atto finale, negli ultimi anni la coppa Italia ha raramente acceso i cuori dei tifosi. Ci scaldiamo solamente agli exploit (memorabile l'ultimo del Pordenone), ma di solito il percorso fino alla finale è già scritto.
C'è stata la forte volontà del ministro Spadafora di giocare questa competizione prima della Serie A, in modo che tutti italiani, anche senza abbonamento alla pay TV, possono seguirla. Come detto dal presidente Gravina, possiamo fregiarci del primo trofeo post covid. Partiamo dopo Bundesliga e Liga, ma abbiamo già una portata principale da far gustare. Perché, diciamoci la verità, stasera gli occhi di tutti i tifosi saranno su questa partita: milanisti e juventini in primis ma poi, arriveranno gli appassionati, divisi tra gufi e neutri, ma con una cosa in comune: l'amore con l'A maiuscola per questo sport.

Come ripartono le 4 semifinaliste??
Il primo match vedrà sfidarsi Juve e Milan; il risultato dell'andata è stato un pareggio, 1-1 ma quello che tende a dare i favori dei pronostici alla Juve era la squalifica di 3 giocatori fondamentali per questo Milan: Theo Hernandez, Castillejo e soprattutto Ibrahimovic. Anche la Juve presenterà delle defezioni, con l'assenza di Higuain, infortunio, e di Chiellini, che sta facendo un lavoro di riatletizzazione, dopo il lungo infortunio che lo ha colpito, con la botta d'autostima derivata dagli scampoli di partite giocate ma smorzata subito dalla sospensione del campionato. La Juve l'aveva pareggiata con il solito CR7, dopo il vantaggio di Rebic. Tanti spunti su cui riflettere: la caccia al primo trofeo nazionale di Sarri, anche se al primo posto del podio c'è lo scudetto, la voglia di rivalsa del Milan, all'ennesima stagione nefasta, con un cambio dell'allenatore in corsa e, probabilmente, un nuovo manager il prossimo anno. E infine i duelli: Gigi-Gigio, Bentancur-Bennacer, Dybala-Chalhanoglu Rebic-CR7. Un turbine di emozioni che ci avvolgeranno dopo tre mesi di stop forzato. 

La Juve, anche se i risultati sono dalla sua, non ha ancora un'identità precisa. Ma qui devo spezzare una lancia a favore di Sarri, che non dispone del materiale tecnico per mettere in pratica il suo gioco. Ciò nonostante Sarri si trova tra le mani un potenziale disumano, con molte frecce nel suo arco, che dovrà saper gestire nei migliori dei modi. Ovviamente il punto interrogativo sarà la condizione fisica: come sarà il ritmo partita?? 
Da quello che si è potuto contemplare in Germania, l'agonismo di certo non manca, perché poi quando ci si mettere a giocare tutto il resto non conta, ma l'obiettivo cardine è di portare a casa il risultato. Sicuramente non si vedranno contrasto veementi, giocate scellerate, sia per la propria incolumità sia per quella dei propri colleghi di lavoro.
Se per il discorso della condizione fisica vale lo stesso discorso, dal punto di vista tecnico il Milan parte dietro rispetto alla vecchia signora: le 3 assenze nelle fila rossonere pesano come macigni. Però non bisogna pensare che la squadra di Pioli parte già sconfitta: in primis è sempre Juve-Milan, che senza la cornice dei tifosi, sicuramente perde di lucentezza, però la voglia di andare in finale e magari trovare i cugini nerazzurri, porta il morale alle stelle .Inoltre c'è la voglia di regalare un ultimo trofeo ipotetico ad Ibrahimovic, alla sua ultima stagione nel massimo campionato italiano.

Sabato sera, invece, sarà la volta di Inter e Napoli. Il risultato d'andata aveva premiato la compagine partenopea, deciso da il gol di Fabian Ruiz. Sicuramente il giocare a Milano, anche senza il sostegno dei propri supporter, gioverà alla squadra nerazzurra, però il Napoli da battaglia di Gattuso non vuole mollare l'osso così facilmente. 
L'Inter riprende la stagione dopo che, nell'ultima partita datata 8 marzo, aveva alzato bandiera bianca contro la Juve, in un derby d'Italia in un clima che avrebbe fatto da capostipite ai prossimi a cui dovremmo abituarci. Conte spera di avere al top la sua gallina dalle uova d'oro: la coppia Lu-La, che ha fatto innamorare fin dai primi sussulto l'intero popolo dei biscioni.
Avrà da risolvere qualche problema in difesa, visto le condizioni non ottimali di qualche interprete, e poi ci sarà da risolvere la questione Eriksen: acquisto all'occhiello del mercato di riparazione; centrocampista completo che però ha bisogno di una sua collocazione e che la squadra gli vadi dietro. Sicuramente sarà una pedina fondamentale per andare a conquistare tutti gli obiettivi stagionali: finale di Coppa Italia e di dare filo da torcere alla Juventus.
Il Napoli riprende il discorso sospeso con i favori de pronostico, figli del risultato dell'andata. La squadra partenopea ha cambiato ritmo e tendenza dopo l'arrivo di Gattuso, che ha rilevato il padre calcistico Ancelotti. Dopo un periodo dove in campo si rispecchiavano i malumori dall'esterno, tra obblighi di ritiro forzato e conseguenziale malumore dei giocatori, ora il Napoli ha trovato una compostezza difensiva, grazie al bagno d'umiltà portato da Ringhio e al mercato di riparazione: Giuntolo ha regalato Gennaro delle pedine che si sono dimostrate fondamentali fin da subito, che si identificano in Demme e Lobotka. Demme, prelevato dal Lipsia, si è dimostrato da subito oliato nei meccanismi del centrocampo partenopeo, conquistandosi l'apprezzamento da parte dei tifosi e del proprio tecnico. Anche Lobotka ha dato dimostrazione di poter dire la sua in questo contesto, visto le difficoltà di Allan e Zielinski di emergere. Ma se il Napoli potrà puntare veramente ha mettere il suo marchio nella coppa Italia lo si vedrà dalle prestazioni di Fabian Ruiz. Il centrocampista spagnolo, ex Betis, è il perno di questo reparto, desiderio più o meno nascosto delle due squadre top di Spagna, Barcellona e Real Madrid. E infine c'è l'attacco, un reparto messo sotto accusa per lunghi tratti in questa stagione, che ha visto il solo Milik ripagare le attese e il solito Mertens. Insigne ha pagato un rapporto non proprio rose e fiori con Ancelotti, tra sperimentaziono tattiche e malumori personali. Resta il fatto che il potenziale offensivo del Napoli rimane ancora uno dei punti di vanto per questa squadra, con Callejon e Llorente, non più giovanissimi, ma con un bagaglio d'esperienza fondamentale per quest'ultimo terzo della stagione.

Concludo con le variazioni che ha subito questa competizione: le sostituzioni non saranno più 3 ma 5, stessa cosa valente anche per la ripresa della Serie A, e l'abolizione dei tempi supplementari, con il conseguente passaggio alla lotteria dei rigori, se la partita tra andata e ritorno dovesse terminare in un sostanziale equilibrio. Poco importa a un popolo delle sfaccettature burocratiche, ci interessa che si sta assaporando il gusto di una giornata che ci regalerà, di nuovo, il piacere di vedere una partita di calcio, di vedere rotolare, di nuovo, il pallone più bello del mondo. 
Bentornato calcio Italiano!!!