Si è conclusa la quarta stagione dell'Under 23 della Juventus, la seconda squadra che milita in Serie C. Per il secondo anno consecutivo la squadra è stata allenata da Lamberto Zauli, che ha rilevato il posto di Fabio Pecchia. L'allenatore era stato promosso dalla primavera, dove era arrivato nel 2019, dopo l'esperienza con l'Empoli, dove aveva raggiunto la salvezza. Il tecnico romano non ha portato un trofeo in bacheca come il suo predecessore, che nel 2020 riuscì a vincere la Coppa Italia di categoria, battendo in finale la Ternana, ma è riuscito a pizzarsi ottavo nella classifica finale, qualificandosi per i play-off.

Serie C, girone A: Il Principe Zauli eliminato dal Padova per il peggior piazzamento

Dopo il 10° posto conquistato nella scorsa stagione, l'obiettivo primario della Juventus Under23 era quello di migliorare il proprio piazzamento e cercare di qualificarsi ai playoff. Obiettivo raggiunto grazie all'ottavo posto conquistato con 54 punti, dove il sogno di compiere il salto di categoria si è infranto al secondo turno della fase nazionale, dove ha avuto la meglio il Padova, ma solamente in virtù di un miglior piazzamento in classifica. Infatti, dopo aver perso tra le proprie mura amiche per 0-1, i bianconeri erano riusciti a vincere per il medesimo risultato allo stadio Euganeo, grazie alle rete di Barrenechea. La stagione della compagine bianconera del principe Zauli, chiamato così durante la carriera da allenatore, è stata altalenante, sacrificando molti punti nelle partite in trasferta.
Infatti analizzando la stagione, sia nel girone d'andata sia in quello di ritorno, le battute d'arresto maggiori sono arrivare lontane dallo stadio Giuseppe Moccagatta, senza comunque prendere delle goleade: le sconfitte più pesanti sono state quelle con la Pro Vercelli, Sudtirol, Padova e Renate, terminate tutte per 2-0. Il periodo grigio è stato il mese di ottobre, dove i bianconeri hanno raccolto 3 pareggi e una sconfitta.
Il girone di ritorno inizia a rilento, dove Soulé & company raccolgono solamente una vittoria nelle prime 5 partite, per poi inanellare un serie positiva con anche vittorie marcate contro Mantova e Piacenza. Successivamente arrivano diverse sconfitte contro le big del girone per poi chiudere positivamente il girone, con la vittoria nell'ultima giornata contro il Legnago Salus per 3-2. I playoff iniziano con la sfida contro il Piacenza, dove Miretti e compagni pareggiano 0-0 e passano in virtù del miglior piazzamento. Nel 2° turno, sempre in gara secca, arriva la vittoria in trasferta contro la Pro Vercelli, grazie alla rete dell'ala Compagnon. Negli ottavi di finale i bianconeri eliminano il Renate, in virtù di questi risultati: 1-1 nella gara casalinga e 0-1 in trasferta grazie al gol dell'attaccante Da Graca. Il sogno termina nei quarti, solamente davanti al Padova, secondo classificato dietro al Sudtirol.

Coppa Italia, il sogno si interrompe agli ottavi

In Coppa Italia Zauli non è riuscito a ripercorrere la strada del suo predecessore, fermandosi solamente agli ottavi. Ai 32esimi di finale i bianconeri hanno superato il Pro Sesto ai tempo supplementari con il risultato di 2-3, grazie alle reti di Sersanti, Cudrig e Miretti. Ai 16esimi l'avversario è il Feralpisalò: la squadra bianconera ha la meglio ancora per 3-2, grazie alle reti di Soulé, doppietta, e Compagnon. Agli ottavi il sorteggio è quello più duro: infatti viene sorteggiato il Sudtirol, che poi vincerà il girone A. La partita termina 2-1, con la rete bianconera che porta la firma di Nicolussi Caviglia.

Under 23, una buona base per la Juventus del futuro

L'altro obiettivo della seconda squadra è quello di plasmare i giovani per permettergli di fargli fare il salto di qualità in prima squadra. Da questo punto di vista l'annata si può ritenere soddisfacente, visto che Max Allegri ha pescato, anche per i molteplici infortuni, diverse pedine dalla squadra B, tra cui Nathan Aké, Fabio Miretti, Matias Soulé e Koni De Winter, che hanno anche esordito nella massima serie. Sulla bontà del progetto si è espresso lo stesso Zauli: "Abbiamo fatto un ottimo campionato e un playoff ancora migliore. Speravamo di arrivare fino in fondo, ma poco importa, adesso voltiamo pagina e pensiamo a questi ragazzi che hanno un futuro importante davanti. Il nostro obiettivo in fondo è proprio quello prepararli all’approdo nel calcio dei grandi. Non posso dire perché nessun’altra società non abbia una seconda squadra, ma spero si inverta la tendenza. Io penso che in questo modo si faciliti la crescita dei giocatori perché restano all’interno della società di appartenenza e vengono aiutati nella crescita”.

Questi giovani saranno osservati e valutati anche nel corso della preparazione estiva, per poi decidere chi potrebbe già far parte in pianta stabile nei grandi e chi invece beneficerebbe di un'esperienza in prestito. Il giocatore simbolo della buona riuscita del progetto è sicuramente Fabio Miretti. Il centrocampista, classe 2003, ha giocato addirittura diverse partite nel finale di stagione, quando oramai la Juventus non aveva più nulla da chiedere, vista la qualificazione alla Champions League messa in cassaforte e le flebili speranze di entrare nella lotta scudetto.
La società, l'allenatore e i tifosi si augurano che possa essere solo il primo di una lunga lista di futuri campioni costruiti in casa.