Quando pensi di poter fare le spalle grosse e non puoi.

Ecco che questa settimana parliamo di Nicolò Zaniolo, tuttofare della Roma che si ambienta in ogni zona di centrocampo e attacco, sfilato all'Inter nell'affare Radja Nainggolan, e che sta rendendo come un fuoriclasse, senza pensare che è un classe 1999, appena ventuenne. L'ex Primavera Inter, in questa stagione, ha avuto la sfortuna di un infortunio patito nel gennaio 2020, rottura del crociato anteriore del ginocchio destro, che lo ha tenuto fuori per ben quattro mesi. Dopo l'operazione è potuto tornare in tranquillità in campo, anche causa Covid-19 che ha bloccato un campionato che fosse continuato regolarmente, non avrebbe potuto giocare. Zaniolo nel giro di due stagioni è divenuto una gemma nella rosa della Roma, ma come le più belle cose in una squadra che non possiede né una società forte, né una squadra di grandissimo livello, alla fine basterebbe un club con una montagna di soldi per strapparlo.

La Roma lo scorso anno decise di rifiutare qualsiasi proposta per il centrocampista, ma stavolta sembra difficile e al quanto improbabile, che davanti ad una nuova offerta tra i 50-60 milioni, possa dire di no ancora una volta. La Roma è un club che come la maggior parte dei club della Serie A, si trova spesso a fare i conti con il FPF (Fair Play Finanziario), e spesso ha dovuto vendere i migliori per far quadrare i conti. Basti pensare che in questi otto anni ha dovuto cedere i vari Salah, Alisson, Manolas, Lamela, Nainggolan, Pjanic, Strootman, Marquinhos, Rudiger, Romagnoli, Paredes. Emerson Palmieri.

La Roma in questi anni ha dovuto distruggere le rose che sembravano sul punto di vincere un campionato, proprio per colpa di quel FPF che non gli ha mai dato tregua, ecco che anche in questa stagione la società giallorossa si troverà di nuovo in questa situazione. Ora la domanda sorge spontanea: "E' meglio cedere un giocatore che da solo mette a posto il bilancio, oppure meglio cedere più giocatori e indebolire la rosa?". La Roma potrebbe resistere ancora una volta, alle avance per Niccolò Zaniolo sotto i 70 milioni di Euro, ma dovrebbe vendere altri giocatori, alla fine potrebbe indebolire in più zone di campo la rosa. Quindi sarà una estate infuocata, come se a Roma non fosse già caldo di suo con i suoi 42 gradi. Petrachi è stato cacciato via, quindi sembra l'unico che si è salvato dall'orda nervosa dei tifosi, che non prenderanno bene ancora una volta, di vedersi indebolire la rosa, che sia Zaniolo o altri giocatori importanti.

Un'altra società che non può permettersi di dire di no è la Fiorentina. Rocco Commisos lo scorso anno quando mise piede a Firenze come il nuovo presidente del club toscano, disse che non avrebbe venduto i giocatori più importanti, aggiungendo che avrebbe costruito con il tempo una squadra che sarebbe tornata grande, cosa al quanto improbabile se vediamo la stagione viola. Ma come detto, in viola alcuni giocatori sembrano essere di livello superiore, quindi che potrebbero ambire ad un club più forte viste le loro spiccate doti. Il primo nome in questione è quello di Federico Chiesa, figlio di un grande degli anni 90, quell'Enrico che deliziava le platee. Commisso, dall'incedibilità del ragazzo nella scorsa stagione, quest'anno ha aperto alla cessione, visto che lo stesso Chiesa avrebbe chiesto di poter cambiare aria, certo la richiesta resta 70 milioni, ma crediamo alla fine anche con 50 più una contropartita tecnica, alla fine venga ceduto. Tenere uno scontento non fa bene ne alla società e nemmeno alla squadra.

Abbiamo fatto questi due esempi, ma potrebbero essercene altrettanti, giocatori che in club diversi stanno pensando ad andare via, o chiedere di essere ceduti. Molte volte poi, le società stesse sono costrette a cedere il giocatore più rappresentativo per coprire gran parte del debito stagionale. Spesso a rimetterci sono club che spendono, ma poi si ritrovano a fine stagione a non rientrare nemmeno della metà di quello speso, quindi devono per forza di cose cedere i migliori o i più richiesti, per portare il bilancio in pari.