Lionel Andres Messi, da molti chiamato semplicemente Leo, arriva a Barcellona per un provino nel 2000 dopo essere stato scartato dal River Plate in Argentina a causa dei suoi problemi di crescita. Passa il provino e si fa tutto il percorso giovanile. Debutta in prima squadra nel 2003 contro il Porto in un'amichevole a soli 16 anni, ma nemmeno 12 mesi dopo esordisce in un match ufficiale nel derby contro l'Espanyol. 

Il primo Maggio dello stesso anno entra a 3 minuti dal novantesimo al posto di Eto'o contro l'Albacete. 
Gli bastano 4 minuti: Ronaldinho scucchiaia per il giovane fantasista che stoppa al volo e fa un pallonetto perfetto al portiere in uscita. Il goal però viene annullato per fuorigioco. 1 minuto più tardi i due ripetono con naturalezza la stessa giocata come se fosse il replay dell'azione precedente: l'obiettivo stupendo nell'angolino di Leo e partita chiusa per 2 a 0.
Iniziano a le girare voci di un nuovo top player, un ragazzino gracile, ma con un talento sconfinato.

L'estate del 2005 però è quella della maturità: finalmente entra far parte ufficialmente della prima squadra. La vera consacrazione di Messi avviene pochi giorni prima l'inizio del campionato, durante un un'amichevole contro la Juventus di Fabio Capello. Il ragazzo riesce a lasciare sul posto Cannavaro e Passoto vero orgoglio della difesa juventina con una facilità estrema. I difensori bianconeri iniziano subito ad assaggiare il talento del fuoriclasse argentino. Non è un giocoliere brasiliano né una macchina tutta corsa tipo Nedved. È un mix perfetto che non si vedeva da tempo immemore: un po' Zidane, un po' Ronaldo e ovviamente Maradona da sempre idolo di Leo.
A circa metà primo tempo Capello si avvicina al suo ex giocatore, Rijkaard e senza tanti giri di parole gli propone il prestito del ragazzo. L'allenatore blaugrana però risponde ovviamente di no: Messi sarebbe rimasto a Barcellona e avrebbe giocato lì. Ormai tutti sapevano che un extraterrestre era appena atterrato sul pianeta Calcio.

Nel secondo tempo, al minuto 22 Messi recupera una palla a centrocampo e da un filtrante perfetto ad Iniesta: in cioccolatino solo da scartare. 1 a 1. Dopo tre minuti è ancora protagonista: vince un rimpallo contro un difensore bianconero e serve la sfera a Decho che senza pensarci scaraventa la palla in rete con un potente tiro da fuori area. Quella seconda parte di match fatta di dribbling, passaggi filtranti e cross perfetti consacrano Messi come il più forte giovane al mondo.
Vince Liga e Champions nello stesso anno al primo con la squadra maggiore. Un debutto il suo, che lo proietta nel firmamento dei grandi che non ha più lasciato. 
Questa è la storia di quando il mondo scoprì Lionel Messi.