Nell'articolo precedente si è parlato, a grandi linee, di una evidente differenza antropologica tra Maurizio Sarri e l'orbita bianconera. Succede, nel calcio come nella quotidianità. Consapevoli di quanto accennato sopra, non curanti delle conseguenze che un club come la Juve possa patire (dagli aspetti tecnici a quelli economici), i principali sponsor della rivoluzione sarriana sono stati due giovani e rampanti dirigenti. Il primo, Pavel Nedved, numero due della Continassa, non ha mai lesinato velate critiche alla gestione di Allegri negli ultimi mesi torinesi. Il secondo, Fabio Paratici, si è assunto, per forza di cose, pure la responsabilità di architettare, d'accordo (?) con il nuovo mister le sembianze della Signora che sarebbe stata.
Paratici ha iniziato a lavorare, dietro una scrivania, quale braccio destro di Beppe Marotta. Dall'estate 2018 (quella di Ronaldo, per intenderci) l'attuale CFO ha acquisito sempre maggior autonomia rispetto al maestro. Non è un caso che abbia curato personalmente l'approdo di Emre Can a parametro zero. Dalla chiacchierata informale con Jorge Mendes, attraverso la quale si intuì la volontà di CR7 di sposare la Signora, nacque un piccolo sodalizio con il super manager lusitano. Prima dell'Alieno, arrivò in pompa magna Joao Cancelo dal Valencia, per la modica cifra di 40,4 milioni di €. 
"Morto" (lunga vita al buon Beppe) un Marotta non se n'è fatto un'altro. L'area tecnica juventina è passata fra le cure del dirigente piacentino. Scelto Sarri, era giunto il momento di far partire un'adeguata campagna acquisti. Ramsey era già stato ufficializzato a febbraio, a parametro zero dall'Arsenal, mentre l'altro acquisto low cost è stato Adrien Rabiot. Nel caso del francese l'unica ad esultare, in prospettiva, è stata mamma Veronique, che ha assicurato al figlioletto viziato un ingaggio da 7 milioni, per un rendimento a dir poco esiguo, con il senno di poi.
De Ligt costituisce, di fatto, insieme al collega Demiral, il fiore all'occhiello o forse l'unica nota positiva di una campagna acquisti poco indovinata. Perché poco indovinata? 
Se il parametro zero è stato, nell'ultimo decennio, uno dei punti di forza del mercato di Madama, resta pur sempre un'audace scommessa. I numeri di Ramsey, per quanto possano essere positivi, mettono, comunque, a nudo la fragilità fisica del gallese e una posizione in campo trovata soltanto a poche settimane dallo stop. Quanto a monsieur Rabiot, si ha di fronte un giocatore normale, certamente non in grado di fare la differenza in un reparto già carente.
Paratici ha, altresì, dato un occhio di riguardo alle casse della Signora. Operazioni che hanno messo a segno delle plusvalenze hanno visto coinvolti Spinazzola e Luca Pellegrini, insieme alla Roma o Cancelo per Danilo (!) con il City. Nel secondo caso è bene sottolineare un aspetto ben preciso. Cancelo ha mostrato evidenti lacune (specie difensive) e quest'anno non ha sicuramente brillato. Ma se lo si baratta con Danilo, riserva e giocatore fragile fisicamente, non può che essere un affare vantaggioso per il bilancio, un po' meno sul piano tecnico. Sulla partenza di Kean, invece, nulla da eccepire, visto lo scarso feeling del giovanotto con la Premier.

E le cessioni? Agosto horror per Fabio Paratici. Emre Can improvvisamente sul mercato, poi escluso dalla lista Uefa, da spedire prima al Barcellona e poi ceduto a gennaio al Dortmund. Al gong del 2 settembre la Juve si è ritrovata ancora con diversi esuberi in rosa. Mandzukic escluso senza appello dal progetto tecnico (e oggi manca una prima punta!), Perin e Pjaca ancora acciaccati, Rugani a far numero in assenza di Chiellini e lo stesso Can. Ad eccezione di Rugani tutte queste cessioni sono state, poi, attuate nella sessione invernale. Ciò non toglie che l'operato del CFO non possa ritenersi positivo.

Paratici, così come Nedved, è un dirigente giovane e di grande talento. Non sarà un'annata sotto tono a far cambiare l'idea complessiva che si ha sul loro conto. Tuttavia, la programmazione tecnica, per il presente e per il futuro, non è uno scherzo. Loro lo sapevano bene e quest'anno, qualora si dovesse chiudere con zeru tituli, le ripercussioni sul piano tecnico-economico, potrebbero essere dannose per l'avvenire bianconero.
E poi Fabietto, permettimi questa constatazione: basta fare i dispetti a Marotta! Prima vai su Lukaku, poi gli soffi Kulusevski, poi disturbi su Tonali e Kumbulla. Prova, piuttosto, a battagliare sul mercato europeo contro i tuoi omologhi di Bayern o Real, terreno nel quale la Juve dovrebbe quantomeno primeggiare.
Coraggio Fabio, sei giovane e hai tanto talento. Nulla è perduto, però basta nutrirsi di plusvalenze sgangherate (ipotesi Cristante-Mandragora!!!) o di mezze pippe a centrocampo!