Peccato per Giovanni Stroppa. Tecnico che coraggiosamente si è assunto, nel corso di dieci anni, rischiando, il peso di eredità e aspettative di rilievo: una, quella di Zeman quando all'indomani della promozione del Pescara in serie A, conseguita in modo eclatante, prese la guida di una squadra purtroppo rimaneggiata nella massima serie, priva del trio Immobile-Insigne-Verratti che ne aveva costituito l'asse più solido fin allora;
l'altra, quella di se stesso, con una promozione all'attivo e una squadra forse meno brillante di quel Pescara 2011-12, ma cambiata del pari in maniera palese all'inizio del primo clamoroso avvento dei rossocrociati in serie A. Il peso di questo aspettative è stato purtroppo destinato ad oscurare i meriti dell'allenatore, quando il vento è cambiato. Però, forse, è la serie A che pretende ben altro tipo di esperienza e disincanto, caratteristiche ben impersonate, ad esempio, in passato da un Ranieri o un Mazzone: praticità accompagnata alle doti personali, più che altezza delle prospettive.
Credo tuttavia che Stroppa, al pari di un Mihailovic anch'egli esonerato in questi giorni ma che in passato ha avuto modo di dimostrare il proprio valore come tecnico, abbia ancora tante frecce al proprio arco. Se posso dare un' indicazione tra le ragioni di quanto successo, andrei a vedere la posizione in campo e i compagni di Caprari rispetto all'anno scorso. Argomenti decisivi, per me. Ancora purtroppo, Stroppa ha potuto giovarsi, solo parzialmente , dell'accoppiata Rovella-Pessina che potrebbe, assieme a quello del suddetto Caprari, costituire una svolta per la squadra quest'anno.
Rimangono due dubbi: se col Torino in casa la squadra avesse, alla prima giornata, raccolto almeno un punto?
E se risultasse che il vulcanico Patron, apparentemente intenditore di calcio, si fosse sempre giovato del Galliani per accrescere il proprio prestigio calcistico? Quesiti di difficile soluzione. Il tempo ci permetterà di sapere se il cambio di timone sulla nave-Monza sia stato troppo precipitoso o un' alternanza provvidenziale per la squadra.