NOTA della redazione per i blogger: per il mese di febbraio, sono stati sospesi i voti agli articoli, ecco perché tutti i blogger ricevono una bassa valutazione con il voto 1; vogliamo dunque chiarire che non è un giudizio negativo al pezzo qui proposto. Grazie per continuare a scrivere su VxL.


Chi sperava nell'intoppo nerazzurro in quel dell'Olimpico viene deluso da un secondo tempo di forza da parte dei meneghini. Calcio che ormai è poco più di questo: traversoni pesanti tipo B-52 dalla tre quarti nell' opportunità porta ai sempre più prestanti bomber; discesa a puntare il fondo per l' assenza di veri difensori di fascia, rimettendo rasoterra la palla al centro per l' arrivo del centrocampista incursore di turno. Il resto, fughe su spazi incolti, piattonate da giocatori e su palloni più adatti al basket, rimpianti per l' improvvida eliminazione del passaggio al portiere che dava tempo ai calciatori più riflessivi ( Meazza, Di Stefano, Pelè) di concepire i propri capolavori.
Tutto ciò sta contribuendo alla fine del calcio classico, quello dei cultori in favore dello sport-centro commerciale, di rapida fruizione, per non permettere alle mogli, tra un acquisto e l' altro, di lamentarsi troppo e per potere fare tardi sì, ma presentarsi sul raccordo anulare entro le quattro per non sforare al lavoro.
Ma gli scintillii e la prosopopea che offrono partite come Roma-Inter di stasera consentono, per un paio d'ore, di dimenticare l'atmosfera circostante.
La Roma pensa di contrastare i meneghini con un ex-meneghino, Lukaku, che però sembra non essere nella serata appropriata anche se gli si augura per il resto tutto il bene. El Shaarawi dimostra la scarsità di vedute di tutti coloro che lo hanno tenuto a lungo in panchina e non parlo certo di De Rossi. Ma per i nerazzurri è l'annus  mirabilis: lo dimostra il fatto che decidano in pratica la sfida due difensori, uno ponendo la testa al posto giusto e lasciandovi rimbalzare la palla che coglie l' angolo che solo un mago poteva vedere, l'altro spiattonando un colpo imparabile che nemmeno un attaccante avrebbe saputo portare. La fortuna dei principianti. Nel mezzo nerazzurro, i due inserimenti efficaci di Thuram che si pone come migliore erede di Lukaku e che portano agli altri due goal della compagine capotreno.
A quel che intendo, la Roma regge un tempo e con coraggio si porta al comando, ma con gli ambrosiani attuali, forse per la preparazione atletica, per una migliore alimentazione o un miglior parco, è difficile discutere e ne sa qualcosa la Juventus che fino allo scontro diretto era l'unica che poteva contendere lo scudetto ai meneghini, ma le cui speranze sembrano ormai schiumare, portate via dall'esultanza brasiliana di Bastoni e dall'imprevista pioggia padana sui sette colli.