Premetto: non ho visto la partita.
In ossequio ad un  principio che delimita il valore di un calcio subalterno ad esigenze televisive, ho ascoltato la telecronaca alla radio. Questa, più le azioni osservate nelle sintesi, mi danno una certa idea, divisa in due parti. Una, comprende gli aspetti più evidenti della gestione bianconera di quest'anno. Due, note meno eclatanti.
Partiamo dal primo punto.
Si dirama in varie considerazioni, sia strategiche che tattiche. Alle prime appartiene un errore evidente dell'allenatore, che dichiarando come fondamentale il match con il Benfica ancor prima - credo - di quello con il Paris SG, ha da un lato sminuito la squadra portoghese, dall'altro velatamente deresponsabilizzato i calciatori. Tant'è vero che la partita migliore delle due, disputata dai bianconeri, ha avuto luogo al Parco dei Principi: non offrendo diritto di cittadinanza ad alcun paragone con la squadra osservata iersera contro i lusitani.
Considerazioni tattiche includono invece l'annoso problema della gestione delle forze: alcune juventus allegriane sono state sopravvalutate per la loro capacità di partire a spron battuto e, andando bene, vincere la gara: quando non a confronto in occasioni determinanti: Finali di Champions 2015 e 2017 - netto divario tra i risultati dei primi tempi  le debacle dei secondi, specie contro il Real Madrid - ed eliminazione a Monaco da parte del Bayern - 2-0 il primo tempo a favore della Juve, 2-4 il risultato finale.
Tali decorsi sono molto somiglianti a quanto, dalle radio, ho avuto la ventura di assorbire. Per ciò che si riferisce, invece, a questioni non inerenti al campo, direi che l'intervento scomposto di Miretti al limite del campo, però dentro l'area, mi è apparso immune da volontarietà e che Ramos, chiaramente, ha cercato la gamba di Miretti.
Non l'ho sentito dire da alcun giornalista e due sono le cose in questo caso, parafrasando Philip K. Dick: o mi sono immaginato tutto ovvero preso un granchio enorme, o il mondo del giornalismo è così plagiato dall'antijuventinismo da non saper né poter dire la verità. Questo farebbe il  paio con quanto avvenuto all' Allianz pochi giorni prima, quando il gruppo VAR, come l'arbitro di iersera, non ha pensato nemmeno lontanamente di porsi un dubbio o approfondire la questione: in campo c'è la Juve e questa va suonata.
Questo potrebbe essere l'ordine latente.
Ripeto con Philip Dick: questo potrebbe o non potrebbe essere vero, ma fintanto che nessuno riesca a negarlo, il sistema binario creato dai due assunti rimarrà bilanciato.