L'espulsione di un giocatore vieppiù motivato dalle chimere estive ci stava, dopo l'impegno profuso per abbattere il mancato acquirente. Sono fatti di poco significato generale ma di valore se inseriti nel contesto-partita. Bisognerebbe giudicarli col "se", anche pensando alla pesante sconfitta dei rossoneri contro i cugini: sarebbe stata così risonante "se" non fosse stato concesso quel rigore inesistente, comunque accordato con l'Inter già in vantaggio? Con questi palloni "girevoli" usati oggi, inoltre, chiunque scenda in campo rischia di apparire un fuoriclasse: sono il terrore, però, come ebbe a sottolineare Buffon, dei portieri.

Ma tutto serve per giustificare i soldi percepiti dalla Lega per i diritti sul calcio. Molto gonfiato. Ma lasciamo perdere. Dovremmo riformarlo dall'inizio, il che non è possibile. Ma questi palloncini, nella loro traiettoria, possono spiegare la papera di Szczesny: non spiegare perché, se unito alla scelta finale del portiere di non seguire il ritorno di Gatti - dividiamo fifty-fifty però le responsabilità - la Juve non ha scelto di riscuotere soldi buoni vendendolo quest'estate in Premier - o qualsiasi altro buen retiro per giocatori - e non abbia magari deciso di utilizzare calciatori meno costosi, anche in considerazione del programma di taglio dei costi inaugurata col congedo del vecchio staff.

Mi sembra una formazione rappezzata, la Juve attuale, che non ha assunto ancora una fisionomia precisa e ha optato per un amalgama tra giovani da mettere in vetrina - un Rovella sarebbe stato però utilissimo alla causa ieri sera  - e primedonne non ancora mature per la vendita in quanto svalutate da recenti vicende sportive e non.
Non si propongono provvedimeni in questa sede - non lo si potrebbe fare - ma si constata lo stacco tra tecnici del calcio - sembra ormai riuniti sotto l'egida di Allegri - ed economisti e giuristi che devono rendere conto ad una piazza azionaria sempre più rumorosa e frettolosa di risultati.

Il quarto posto, come il giocatore di De Gregori, "si farà": ma non ci si aspetti molto di più in un campionato con un'Inter a pieni nodi, andatura terribilmente regolare, e un gruppo di squadre che, dopo il ciclo vincente bianconero, dimostrano di non aver dormito ma, a differenza della Juve, essersi rimboccate le maniche. Anche perché, banale dirlo, l'impegno e la determinazione, soprattutto nel calcio, procurano denaro.

Cito ancora Rovella per dimostrare che il tabellino acquisti-cessioni della campagna chiusa recentemente presenta dei punti critici.
Ieri l'ex-Monza avrebbe procurato quel lavoro di interdizione e di raccordo - pensiamo a Busquets, pe fare un nome - che manca e che il solo Locatelli, in compagnia di pochi interruttori del gioco avversario, non può garantire.
E meno male che la compagine ha trattenuto McKennie.