Più forte delle assenze, più forte delle critiche (alcune giuste) dell’ultimo periodo, più forte del pronostico che vedeva la Roma favorita proprio per via delle numerose defezioni, con 5 casi positivi, 3 convocati in Coppa D’Africa e alcuni infortuni che hanno condizionato le scelte degli undici da mandare in campo.
Alla fine sono stati tre punti importanti e meritati, che valgono doppio in chiave Champions, contro una Roma che si è ritrovata sotto di due gol (Giroud-Messias) in soli diciassette minuti di gioco.
Un Milan positivo, che trasmette positività, inizia bene il girone di ritorno e, davanti al suo pubblico, prende punti pesanti che portano a +10 il vantaggio sulla quinta e gli permettono di restare in scia della capolista.

Blindare il prima possibile il posto Champions è essenziale per il proseguimento del campionato e, soprattutto, per ambire a qualcosa di più importante. In questo momento la squadra ha giovato della pausa natalizia, ricaricando le batterie e resettando l’ultimo periodo che non è stato certamente contraddistinto da prestazioni a cui il Milan ci aveva abituato. Ma se le prestazioni o i risultati non entusiasmanti non dovevano abbatterci in precedenza, la vittoria contro la squadra di Mourinho (mai amato dai tifosi rossoneri) deve essere giudicata come un ritorno alla normalità per quello che è il vero valore della squadra e di un gruppo capace di esaltarsi nelle difficoltà.
Contro i giallorossi Pioli ha dovuto presentare una difesa inedita con Kalulu e Gabbia al centro. Mentre il secondo risulta ancora acerbo, il francese continua a raccogliere consensi per la sua duttilità, facendo parlare il campo, ma soprattutto per la ricerca della semplicità che facilita le sue giocate.
Kalulu dimostra di poterci stare benissimo in questo Milan ed è il chiaro esempio di come lo scouting sia essenziale in club come il nostro che ricercano sostenibilità e valorizzazione.
Ce l’ha ricordato Paolo Maldini prima della partita e lo ha ripetuto per i più distratti, o per coloro che non vogliono capire. Questa società ha orizzonti diversi da quelli dell’epoca berlusconiana. Se in quel Milan lo sfarzo era di casa, stavolta occorre lavorare bene al proprio interno per far crescere quei giocatori che sono stati acquistati con parsimonia, intelligenza e capacità di osservazione.

Ed ecco perché non devono sorprendere le prestazioni di Tonali. Sandrino ha pagato dazio alla sua prima stagione in rossonero, ma ora sta raccogliendo i frutti del lavoro quotidiano a Milanello e la consapevolezza che quella maglia, pensante da indossare, la regge bene e la porta come un vero Milanista dovrebbe fare.
La scommessa, concordando col Milan tempi e modi del suo contratto, è fin qui ripagata e il beneficio è stato bilaterale. Da una parte Tonali sta riuscendo a far vedere che tutte le parole spese nei suoi confronti erano vere e meritevoli; dall’altra la società ha trovato un giocatore chiave per il futuro e protagonista nel presente.
In un centrocampo dove il Milan si è ritrovato senza Kessié e Bennacer impegnati nella Coppa D’Africa rispettivamente con Costa D’Avorio e Algeria, Sandro è una garanzia, partecipe in tutte le zona del campo, mostrando i numeri del suo repertorio: senso della posizione, corsa e carattere in fase di marcatura.
Il migliore in campo fra tutti i giocatori scesi in campo, autentico faro del centrocampo rossonero.
Ma la gara di ieri ha messo in vetrina altri due giocatori che meritano una menzione. Il primo è Maignan. Il portiere sta letteralmente cancellando il ricordo, per i pochi rimasti, delle prestazioni di chi è andato via. Lo sta facendo con impegno ed entusiasmo. Si è distinto in parate decisive, con reattività e senso della posizione, contribuendo alla vittoria rossonera. Sempre più amato dai tifosi, sa che ogni suo intervento è importante sia per la sua squadra che per coloro che lo sostengono. L’unico errore che si potrebbe compiere in questa situazione e tirare fuori i paragoni con Donnarumma. Sono discorsi che non portano a niente, non aggiungono nulla alla discussione e non rispecchiano i reali valori. In questo momento Maignan è il portiere del Milan. Gigio uno strappo col passato che ha lacerato i sentimenti che nutrivano i tifosi nei suoi confronti. Lunga vita quindi a Mike, con l’augurio che resti sempre Maignan e non il portiere che deve dimostrare di essere migliorie rispetto a chi aveva difeso, in passato, la porta rossonera…
il secondo giocatore è Leao. Il ragazzo rientrato dopo l’infortunio chiude definitivamente la partita mettendo il risultato al sicuro sul 3 a 1. Con Ibra, autore dell’assist, trova subito l’intesa, attaccando la profondità in modo magistrale. La sua velocità è un pericolo in più per la difesa giallorossa che pian piano perde pezzi (espulsi Karsdorp e Mancini) e che fino a quel momento ha sbandato totalmente, tanto da meritare una netta insufficienza in tutto il reparto.
Tornando a Leao, il ragazzo ha capito che questa stagione può consacrarlo ed essere la migliore da quando è arrivato a Milano. Il contributo in campo rispetto al passato è indiscutibile ed il Milan ha bisogno delle sue giocate. Nei momenti in cui si è sentita la sua assenza si è dato maggior valore alla sua crescita a cui ha contribuito lui stesso. Se le qualità erano indiscusse, erano altri i problemi soprattutto nella poca consapevolezza della propria forza che si rifletteva in prestazioni non all’altezza delle stesse. Una volta messo tutto al posto giusto Leao ha dimostrato di essere imprescindibile per questa squadra, e pertanto il rinnovo del suo contratto deve essere prioritario tanto quello degli altri giocatori in scadenza.

Se a giugno il Milan perderà quasi sicuramente Kessiè e con Romagnoli che deve ancora dare risposta all'offerta presentata dalla società, Bennacer, Hernandez e soprattutto Leao sono situazioni da risolvere prestissimo. Ora che il mercato invernale (o di riparazione) è iniziato, e sono tanti i nomi che vengono associati al Milan per gennaio o direttamente per giugno, penso che il rinnovo di alcuni suoi giocatori cardine sia prioritario. Il Milan non si può permettere di perdere ogni anno, a parametro zero, alcuni componenti della rosa. A volte può andarti bene e li sostituisci degnamente e senza problemi, come accaduto con Maignan al posto di Donnarumma; ma dall’altro ti ritrovi non solo a perderci economicamente, ma anche a non ottenere i giusti meriti della loro valorizzazione.

Se ieri il Milan ha battuto la Roma lo deve, ripeto, alla capacità di questa dirigenza nel prendere decisioni insindacabili (non campioni affermati ma giovani di prospettiva, osservati precedentemente dall’area scouting) e Tonali, Kalulu, Leao, Hernandez, Diaz, per citarne alcuni, sono l’esempio di questa politica, senza dimenticare gli assenti che stanno dando il loro contributo in questo Milan (vedi Tomori).
Il Milan deve andare avanti con la consapevolezza che pian piano l’asticella si alzerà e le scelte fatte non devono esser solo per il presente ma anche per il futuro di questa società e di questo gruppo. Il quale, guidato magistralmente da tutte le sue componenti, porta ad avere un atteggiamento positivo e di fiducia sul cammino intrapreso e dà convinzione per il proseguo del campionato.

La vittoria contro la Roma ha messo la prima pietra in questo girone di ritorno, le successive gare contro Venezia e Spezia non devono cancellare quanto di buono visto e fatto nella gara contro i giallorossi. Per farlo occorrerà il Milan migliore, quello con l’abito elegante, quello capace di non sottovalutare l’avversario, ma attento a preparare bene la gara in ogni minimo particolare.
Ieri tanta positività è emersa ed è l’unico contagio di cui siamo fieri!