Dopo la partita di Crotone, alla 4a di campionato, scrivevo su questo blog “Pirlo, in medio stat virtus...”, auspicando maggior pragmatismo da parte del debuttante allenatore della Juventus.

In particolare, scrivevo: “Ripete sempre Pirlo che la Juve ha quattro centrocampisti mediani e nessuna mezzala né un regista, quindi giocare a due al centro è inevitabile per mettere un trequartista dietro le punte... Ma ne siamo proprio sicuri? Sicuri che Arthur non possa giocare play col tempo? Insomma, Pjanic alla Roma giocava mezzala/trequartista, mica regista... è alla Juve che si è adattato in quel ruolo, raggiungendo col tempo e la pratica un buon rendimento finché è durato... E tolto McKennie, che magari è proprio un mediano (eppure Matuidi giocava mezzala...), Rabiot e Bentancur sono sicuramente utilizzabili come mezzali con pieno profitto... Ostinarsi a dire di no e addirittura schierare Portanova titolare pur di non mettere al centro Rabiot-Arthur-Bentancur mi sa tanto di inutile provocazione o di (troppo) scarso pragmatismo... Il mio auspicio è che Pirlo dimentichi la sua tesi di laurea a Coverciano al più presto e comprenda quanto prima che ogni partita fa storia a sé, trovando la misura tra idee e realtà... giusto il pressing, giusto il recupero palla alto, ma fondamentale è ancora e sempre fare e non prendere gol...”

Ebbene, dopo tre mesi abbiamo invece scoperto che McKennie non è un mediano, ma un’ottima mezzala tecnica e dinamica, con grandissime doti di inserimento, e avuto conferme che Arthur sa far girare il pallone e potrebbe tranquillamente stare in un centrocampo a tre con due mezzali
Purtroppo però, lo abbiamo scoperto solo noi, perché Pirlo – bontà sua – si ostina a schierare un centrocampo a due e un trequartista (defilato, ma pur sempre tale), con l’unica variante che, nella disfatta contro l’Inter a Milano alla 18ma giornata, ha schierato come trequartista Ramsey invece di Portanova (chapeau!) e come coppia di centrocampo Rabiot e Bentancur (giocatori che nella Juve hanno sempre giocato a tre e che fino all’anno scorso erano riserve). Il risultato, ovviamente, è stato il dominio assoluto dell’Inter a centrocampo, con Brozovic costantemente libero di impostare e le mezzali (Vidal e Barella) libere di andare in porta (e segnare).

Tutto questo al netto delle difficoltà oggettive, certo, rappresentate dall’assenza di quattro titolari (come se l’Inter avesse giocato senza Hakimi, Young, Skriniar e Lautaro), rispetto alle quali, tuttavia, Pirlo ci ha messo (male) anche del suo. Detto che De Ligt è il migliore centrale in rosa, per tecnica e carattere, ma che Chiellini è ancora (eccome) all’altezza di certe partite, che Cuadrado è il migliore in rosa per saltare l’uomo a destra, ma che Chiesa non è da meno, e che Dybala non ha sostituti, quando è al top, ma che in questo periodo se ne era già fatto a meno senza troppi danni, l’idea di insistere su Frabotta come sostituto di Alex Sandro a sinistra assume il carattere di una perseveranza diabolica, perché l’inadeguatezza del ragazzo under 23 è palese, e c’erano altre soluzioni sicuramente più affidabili, come schierare Demiral terzino destro bloccato, spostando Danilo a sinistra, o schierare Bernardeschi a sinistra dall’inizio (sai mai…). E però Pirlo si ostina a schierarlo, non so se per incapacità nel valutare o se per volontà di provocare la dirigenza (che, ricordiamolo sempre, ha ostinatamente voluto dar via in prestito De Sciglio a Lione per risparmiare un paio di milioni…). E proprio a destra l’Inter ha ovviamente sfondato a piacere, con i gol che sono venuti entrambi da quella fascia.

Appunto... i gol… sicuri che sia sempre e solo colpa dell’atteggiamento molle dei giocatori, come puntualmente afferma Pirlo nei post partita quando gli va male? No perché mi viene il sospetto che anche lì gli errori tutto sommato siano tattici e siano del tecnico.
Sul primo gol tutti se la sono presa con Danilo, responsabile di essere rimasto dietro a Vidal, anziché davanti sul cross… Ma per favore, Danilo è il terzino, dove volete che stia, se non sull’esterno? Quale mago riesce a passare attraverso un corpo che già gli sta avanti? In marcatura sul cross ci dovrebbero essere i centrali, e tutto sommato c’erano (anche se Bonucci salta male), ma ciò che colpisce di più in quell’azione – oltre al povero Frabotta portato a spasso da Hakimi – è ciò che fa Rabiot: ai sedici metri Vidal scarica palla su Barella sulla fascia destra (che poi crossa libero e felice) per un dai e vai a 15 (quindici) metri di distanza… Rabiot è in area, davanti a Vidal, lo lascia passare per andare a saltare in area, ma non fa mezzo passo per ostacolarlo o coprirlo, anzi si gira verso chi crossa e guarda… Ora delle due, l’una: o Rabiot ha problemi psicomotori oppure ha semplicemente fatto ciò che gli impone il diktat tattico dell’allenatore, e cioè che i centrocampisti nella difesa a zona non si spostano dalla linea del dischetto del rigore nemmeno sotto tortura…
Sul secondo gol, poi, ci sarebbe solo da accettare le dimissioni del tecnico… difesa alta oltre metà campo su palla scoperta giocata dal portiere avversario (non una ripartenza), con il solito Frabotta perduto nella tre quarti avversaria a guardare inutilmente Hakimi e la coppia di centrocampo a 25 metri dalla porta avversaria… roba che neanche in serie D succede, ma che alla Juve di Pirlo è diventato lo standard.

Ora, considerato che questi sono gli effetti di una scelta diretta di Agnelli e che a giugno saluteremo Paratici, a me va anche bene (si fa per dire) che si rimanga così, con un centrocampo sempre più scarso anno dopo anno, una rosa sbilanciata con doppioni da un lato e lacune dall’altro, un allenatore debuttante incapace di leggere le partite e di valutare gli uomini, mantenendo a libro paga quello che ha vinto l’ultimo campionato… ma per favore, almeno finiamola di raccontarci la stucchevole favola degli obiettivi che non cambiano, del “noi siamo la Juve”, del dna e storie simili… qui è saltato lo scudetto!