Il grande romanzo di Dostojevski non ha nulla a che fare (purtroppo) con la realtà del nostro allenatore presidenziale. Raskolnikov commette un reato, ma la sua è una storia di senso di colpa ed espiazione, tutti stati d'animo estranei all'ego di Pirlo, il quale delinque a ripetizione e non mostra mai segni (almeno) di ravvedimento.
Lo confesso, mi ero illuso... i buoni risultati contro Inter in coppa e Roma in campionato sembravano frutto di un equilibrio e di una maturità finalmente raggiunta dal tecnico, ma dopo le scelte operate contro il Napoli devo ricredermi.

Uno che considera Bernardeschi un possibile titolare (il Delitto) non può allenare a questi livelli. Sarà vero tutto, che era l'ennesima partita in pochi giorni, che mercoledì c'è l'ottavo di finale di Champions a Oporto, che a centrocampo siamo contati, ma di fronte non avevamo la Viterbese, avevamo il Napoli al Maradona... un Napoli motivatissimo a vendere cara la pelle in un momento di difficoltà (esattamente come l'anno scorso, quando pure la perdemmo) e comunque sempre quando gioca contro la Juve. Bernardeschi è un giocatore scadente, tecnicamente e moralmente, che può fare solo il rincalzo e nemmeno sempre. Contro il Napoli il campo lo doveva vedere solo nel recupero, e invece è partito titolare, in una situazione già difficile a centrocampo, data l'assenza forzata di Arthur e Ramsey. La sua presenza dall'inizio, peraltro, ha portato Pirlo a schierare Chiesa a sinistra, dove rende molto peggio, e a non schierare McKennie, riproponendo così il disastroso centrocampo che è stato surclassato dall'Inter in campionato, ma per di più con Bernardeschi al posto di Ramsey...
Il risultato è stata la totale assenza di gioco per tutto il primo tempo e oltre: giro palla lentissimo, sempre orizzontale o all'indietro, peraltro con un Chiellini in serata di disgrazia, che in impostazione ne ha sbagliate tante e in area una, ma buona. E dire che il Napoli - come del resto la Fiorentina, contro cui pure siamo riusciti a perdere in casa - è davvero poca cosa e non ha fatto un solo tiro in porta, rigore a parte, mostrando tutti i limiti tecnici che ultimamente lo hanno fatto entrare in crisi. Ma tant'è.

La Juve ha iniziato a giocare dopo un'ora, non a caso quando al posto di un deprimente Bernardeschi è entrato McKennie, ma il beneficio è durato poco, perché Pirlo poi ha fatto entrare Kulusevski, ma non al posto di uno spento Morata (autore dell'ennesimo gol in fuorigioco e poco altro), bensì al posto di Bentancur, e così siamo tornati non proprio al punto di partenza, ma quasi, con poca distribuzione di gioco e un discreto caos a centrocampo. Certo, Ronaldo ci ha messo del suo, divorandosi un paio di gol, il portiere del Napoli si è guadagnato la pagnotta, e l'arbitro Doveri (quello di Juve-Atalanta per intenderci...) ci ha inflitto un rigore made in Var che quattro anni fa non esisteva, ma per scelte tecniche chiaramente sbagliate, abbiamo gettato via più di mezza partita e alla fine tre punti (il Castigo).

A fine partita, Pirlo si lamenta dell'arbitro, dice che abbiamo fatto una buona partita e che Bernardeschi ha fatto bene quel che doveva fare... Amen.
Ora ci aspetta il ritorno in Champions, con gli ottavi di andata contro il Porto fuori casa, e la situazione non è per niente buona: senza Arthur a centrocampo la Juve è incapace di produrre gioco e, se la soluzione è Bernardeschi, siamo spacciati pure in Europa.
Ovviamente il nostro obiettivo principale ora è qualificarci per la prossima Champions League, non raccontiamoci favole.