Lo so, il tifoso non conosce ragioni, vuole che la sua squadra vinca, anzi stravinca, sempre e comunque, giocando bene e facendolo divertire, perché il tifo si regge su un meccanismo psicologico proiettivo, la vittoria della squadra del cuore è la propria vittoria, e quanto più gli gira male nel privato, tanto più il tifoso è fanatico. Del resto, per questo esistono i giochi pubblici, per consentire al popolo di lenire la propria frustrazione sociale, e il calcio oggi è quel che più si avvicina ai giochi gladiatorii di duemila anni fa.
Il tifoso juventino, poi, quale sono anch'io, ha un pessimo rapporto con la sconfitta, non la tollera proprio, anche perché di fatto vi è poco avvezzo, considerato il ricchissimo palmares della squadra e, soprattutto guardando al presente, per l'ultimo decennio ininterrotto di vittorie.

Ciò nonostante, è venuto il momento per noi, veri tifosi juventini, di fare di necessità virtù, ma sul serio, per cui, se siete quel tipo di tifoso che non vuol sentire mai e poi mai ragioni di fronte alla sconfitta, allora non leggete oltre, perché quel che ho da scrivere non vi piacerà.
I numeri sono chiari e non mentono mai, la Juventus S.p.a. non aveva e, ora come ora, non ha le risorse finanziarie per fare un mercato finalizzato a risolvere nel breve termine gli evidenti problemi strutturali della rosa (già evidenziati nel mio precedente articolo su vxl) e, come la Ferrari, deve lavorare sulla competitività guardando al 2022/23, non certo alla stagione appena iniziata, i cui risultati - lo dico sin da ora - saranno ininfluenti sulla composizione dello staff tecnico attuale (salvo crollo irrecuperabile delle prestazioni sportive e del valore squadra).

La semestrale di cassa presentata a febbraio 2021 registrava 113 milioni di perdite e il bilancio chiuso il 30 giugno ultimo scorso che sarà approvato a settembre, secondo tutte le analisi, certificherà una perdita non inferiore ai 200 milioni (la metà dei ricavi). Non a caso il cda ha già deciso a giugno di sottoporre all'assemblea dei soci, insieme al bilancio, un aumento di capitale di 400 milioni da sottoscriversi entro il 31 dicembre, per garantire alla società la necessaria liquidità di cassa e far fronte ai debiti in scadenza (complessivamente ammontanti, al di là delle scadenze, a oltre 350 milioni). Ricordo che si tratta del secondo aumento di capitale in tre anni, per un totale di 700 milioni di conferimenti tra il 2019 e il 2021. Indubbiamente pesa sull'attuale situazione finanziaria negativa anche la pandemia in corso da due anni, che ha comportato, tra chiusura degli stadi e crollo dell'economia globale, un notevole abbattimento dei ricavi, ma il precedente aumento di capitale già era stato appositamente deliberato per far fronte al forte squilibrio contabile causato su un bilancio già in perdita dall'ingaggio di Cristiano Ronaldo, onerosissima operazione spartiacque per la sostenibilità del bilancio societario, sulla cui inopportunità, anche tecnica, ho già scritto sempre nel pezzo precedente.
D'altra parte, proprio per effetto dei gravi errori gestionali commessi dal management societario negli ultimi tre anni, tra i quali va senz'altro annoverata anche l'incauta gestione del dossier Superlega (non l'idea in quanto tale, che prima o poi andrà in porto, anche se bisogna vedere se la Juve davvero ne farà parte), il presidente Agnelli è stato di fatto esautorato e messo sotto la tutela del nuovo amministratore delegato Arrivabene, voluto dall'azionista di riferimento proprio per tenere sotto stretto controllo i conti, e allo stesso modo il direttore sportivo Paratici è stato congedato a fine contratto per manifesta inadeguatezza. Il perché Andrea Agnelli sia poi ancora presidente della Juventus trova risposta nei delicati e complicati rapporti tra i diversi rami della famiglia.

Data la pesante situazione finanziaria, quindi, posso dire di ritenere già un mezzo miracolo quanto fatto sul mercato di questa stagione dal nuovo ds Cherubini, il quale è riuscito a portare un forte centrocampista, finalmente funzionale alla costruzione della nuova rosa per qualità tecniche e morali, a prendere una prima punta pura, giovane ma già di buon rendimento, un altro attaccante giovane e versatile, e a puntare su un centrocampista offensivo di grande talento e prospettiva, impattando sull'esercizio in corso per appena 18 milioni. Senza cessioni a saldo positivo, non si poteva fare di più, e qui continuiamo a pagare gli errori della passata gestione tecnica, non ultima la minusvalenza derivata dalla inevitabile cessione di Ronaldo, che tuttavia accorcerà non poco i tempi del recupero finanziario.
Si spera che con questo "anno zero" la società riesca a rimettere effettivamente in sesto i conti nel medio termine e a generare la provvista necessaria per ricostruire, stavolta con oculatezza, coerenza e logica tecnica, una rosa equilibrata che sia in grado di tornare a competere ai livelli più alti già dall'anno prossimo, gettando da ora le basi di negoziazioni importanti.
Per quest'anno, quindi, forza Juve a prescindere dai risultati e dalle prestazioni. Inutile e dannoso aspettarsi qualcosa di più di una qualificazione in Europa League, in attesa che la Corte di Giustizia UE si pronunci sulla Uefa e sulla Superlega.

Buon campionato e pensate alla salute!