M'imbatto spesso in discussioni tra tifosi di squadre, più c'è discussione e più mi piace dire la mia. Oggi vorrei parlare di Stefano Pioli e del suo Milan. Cosa dire? A me questo Milan piace molto, Pioli è perfetto per questa squadra, ha capito ogni suo pregio (Bennacer) e ogni suo difetto (Mustacchio), tanto da modificare la squadra a sua immagine e somiglianza, e ad oggi dopo il ritorno in campo tutto sembra andare a suo favore. Ibra è tornato più forte di prima e Bennacer si è trasformato in un interditore di metà campo favoloso, anche il meno audace Calabria sembra intensificare il suo essere solo una riserva, tanto da prendersi un posto da titolare nella prossima sfida contro la Juventus. Il Milan preso da Pioli era un calderone di contestazioni. Da Dollarumma (Donnarumma), di giocatori che stavano lì solo a prendere soldi come Montolivo, Andrè Silva, De Sciglio, in piena confusione per una società che ancora non aveva la certezza di chi fosse stato il presidente, affidata a direttori sportivi che di peggiori non potevano esserci, e di ex calciatori che senza fare gavetta erano messi lì come presenza, ma sul lavoro, lasciamo stare...
Pioli è arrivato ed ha subito accusato il disagio, eppure non ha preso la valigia, ringraziato tutti e andato via senza pensarci su, no, lui si è caricato tutto sulle spalle, forse quel momento lo riportava alla sua prima panchina sulla Lazio, la situazione era simile, anche se l'unica certezza si chiamava Claudio Lotito presidente. Il tecnico si è messo seduto nello spogliatoio da solo, si è messo davanti la lavagna, con in mano la lista della rosa completa, con la consapevolezza che da quel 9 Ottobre 2019 subentrando a Marco Giampaolo la sua testa avrebbe dovuto lavorare più del dovuto. Così pian piano, tassello dopo tassello, Pioli mette in campo il suo Milan, anche se la barca fa acqua da tutte le parti, dal 2-2 con il Lecce alla sconfitta contro la Roma 2-1, per poi arrivare alla prima soddisfazione battendo la SPAL 1-0  a fine ottobre. In Coppa Italia il suo Milan si spinge fino alla semifinale, poi ceduto il passo alla favorita Juventus, si prepara testa e anima al campionato. Il Milan del dopo Covid sembra un'altra squadra, l'impronta del tecnico ora si vede eccome, e dopo aver pareggiato la prima con la SPAL 2-2 sparecchia le due romane, 2-0 alla Roma e uno 0-3 contro una Lazio lanciata per la lotta scudetto.
Pioli ha trovato la quadra, ora incontrerà la Juventus, la partita parte in salita, ma non con la certezza di alzare bandiera bianca fin da subito, il Milan sembra ad oggi la terza squadra più in forma dopo Atalanta e Juventus, detto questo stasera sarà una partita a viso aperto, e questo grazie a Pioli che ha improntato la sua mentalità positiva. 

La cosa che mi ha fatto pensare è il sentir nominare più volte in questo ultimo periodo che la società Milan per crescere dovrebbe cambiare tecnico, e che a breve verrà esonerato Pioli per affidarsi addirittura ad un tecnico straniero, un certo Ralf Rangnick, venuto agli albori per aver portato due volte in Champions League il RB Lipsia, squadra tedesca rivelazione degli ultime due Bundesliga, addirittura arrivandosi a giocare il campionato con il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund.
Fin qui nulla da dire, se non che questo allenatore di 62 anni, ripeto 62 anni, nella sua carriera da tecnico non ha mai vinto nulla, né come tecnico né come dirigente, già perchè nel RB Lipsia per chi non sa, ha fatto sia l'uno che l'altro, e arriverebbe al Milan per fare sia il tecnico che il dirigente sportivo, cosa che funziona in tutti gli altri campionati, ma non in Italia, dove l'allenatore fa l'allenatore, e il dirigente sportivo fa il dirigente sportivo. Quindi l'arrivo di questo signore tedesco a mio avviso non sarà una cosa buona, visto che in primis metterebbe sempre l'ultima parola su ogni trattativa, andando lui stesso a trattare gli acquisti, togliendo spazio a Paolo Maldini, che con tutto rispetto per quel che ha fatto in campo, ci mancherebbe, ma che stare dietro a una scrivania non sa nemmeno cosa significa, che si troverà di nuovo fuori il progetto, e forse potrebbe rimanere come uomo-immagine per le tournè oltre oceano. Il Milan quindi toglierebbe una certezza come Pioli, per inserire uno sconosciuto nel nostro calcio che non arriva in un club di grandissimo livello, come fece Mourinho nell'Inter di Moratti che spendeva senza fondo e poi sappiamo che fine ha fatto, e che ha nel suo palmares un pugno di mosche, dividendosi tra il campionato tedesco e austriaco, già perchè nel gruppo Red Bull sia il Lipsia che il Salisburgo, dove ha avuto più fortuna sotto il profilo titoli vinti, hanno avvalso del suo contributo da dirigente-allenatore.
Adesso sorge spontanea la domanda: vale la pena togliere una certezza per inserire un tecnico che non sa nemmeno cos'è il campionato italiano?
Molto spesso ripeto che il calcio italiano non è e non sarà mai come gli altri campionati in giro per l'Europa. Avete mai visto in Italia, un allenatore-giocatore come Gianluca Vialli nel Chelsea anni 2000? No. Avete mai visto in Italia un allenatore che fa anche il dirigente? No. Quindi questa fa capire che siamo un campionato al quale piace tenere le radici dove sono, senza sdradicarle e cambiare il tutto. Pioli sta facendo bene, anzi, molto bene, perchè ha trasformato una squadra da decimo posto in una che sta risalendo la china, ha sistemato la difesa, togliendo Musacchio l'inguardabile e portando Simon Kjaer a comporre un duo di centrali con Romagnoli molto efficace. A centrocampo ha dato piena fiducia a Bennacer, che lo sta ripagando a forza di prestazioni incredibili, e poi oltre al fuoriclasse Ibra, ha rivitalizzato sia Castillejo che Leao, cosa volere di più? La squadra cresce molto bene. Ora, come potrebbe stare un Pioli, che sta lavorando bene, al sentire che a fine stagione sarà sollevato dal suo incarico per lasciare posto ad un altro? Si capisce e lo capisce da solo un tecnico quando sbaglia, ma qui si sta mandando via un tecnico che sta facendo molto bene, quindi alla fine la sicurezza di un tecnico non passa più dal bel gioco e dai risultati? E da cosa dovrebbe passare? Davvero se viene esonerato non so proprio più cosa pensare. Io sono per il made in Italy almeno per la panchina, visto e ripeto di Mourinho ce n'è uno solo, gli altri venuti hanno fatto male, guardate Paulo Fonseca a Roma, basta e avanza, eppure anche lui era un fenomeno prima di arrivare.
Chi lascia la strada vecchia per quella nuova...