Il Covid 19 ha creato situazioni paradossali nel mondo dello Sport. L'assenza dei tifosi dallo stadio e dalle competizioni sportive ha fatto il resto. Si sa, senza soldi non si cantano messe e se lo sport, in generale, è riuscito a tenersi a galla lo deve essenzialmente ai canali mediatici TV e internet. E il campionato italiano, dove le squadre che vivono nei vertici della classifica hanno dovuto fare i conti con malattie e infortuni,  l'attenzione per la serie A è calata sia a livello nazionale che a quello europeo. 

In Italia, dove per nove anni c'è stato il dominio quasi assoluto della Juventus, le squadre italiane nelle competizioni europee hanno dimostrato quasi sempre di non tenere il passo dei campionati esteri. Tranne le due finali della Juve il resto è poca roba. Adesso ci sono rimaste solo Roma e Milan che potrebbero fare un pensierino all'Europa League. I motivi per i quali non si riesce a vincere qualcosa? Alla base la cause sono 3. Le società italiane rispetto a quelle dei campionati inglese, spagnolo e tedesco hanno meno soldi da investire perchè le tv via satellite in Italia pagano meno le partite. Non nascono più nuovi giovani calciatori in grado di fare la differenza. Terzo ed ultimo un appiattimento creato da chi, avendo come obiettivo la vittoria con ogni mezzo, ha reso stucchevole e già scontato il risultato finale da 9 anni a questa parte. Eppure l'acquisto di CR7 doveva servire per dettare legge in Europa, ma non è stato così. Se in Italia il dominio è stato assoluto perchè pur non avendo un gioco competitivo alla compagine piemontese ogni anno è bastato acquistare gli elementi migliori sulla piazza che durante la partita riuscivano a fare la differenza. In Europa no. In Europa vince chi ha un gioco che convince. E a nulla è servito scegliere un tecnico come Sarri, in fase di campagna acquisti, prendi giocatori che poi non sono adatti al suo gioco. E fino a quando Agnelli darà ancora corda a Nedved e Paratici non avrà futuro in Europa. 

Le altre squadre italiane, vista la mancanza di fondi da investire, hanno provato a cercare nelle serie minori e ad affidarsi a procuratori che offrivano e offrono tutt'ora giovani di belle speranze. Ma si sa che, se hai un DS veramente esperto di mercato, qualcosa lo trovi anche nei campionati esteri. Se la situazione ristagna è perchè, quelli buoni, vengono venduti a prezzi fuori mercato. Nel caso del Napoli, che non ha debiti di bilancio, l'acquisto di Victor Osimhen è sembrato solo un azzardo. Il nigeriano è giovane, veloce ma con poca tecnica. In un campionato italiano dove la tattica la fa da padrone non è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio complice gli infortuni che lo hanno perseguitato. Come si fa ad acquistare un portiere giovane e nel giro della nazionale e poi vederlo giocare solo saltuariamente ? Eppure il Napoli a detta di molti era considerata la squadra più vicina ad un gioco europeo ma, tra un tecnico in confusione e una campagna acquisti con diversi errori, neppure è decollato.

Il Milan ha avuto la fortuna di inanellare una serie di risultati che lo hanno tenuto per lungo tempo ai vertici ma adesso sta scontando due cose. Innanzitutto la fortuna di non avere grossi infortuni che gli hanno permesso di fare ottimi risultati.  Ma adesso che  gli infortuni si susseguono sta facendo i conti con una panchina non all'altezza dei migliori. Maldini è sufficientemente esperto per capire che Pioli ha fatto più di quanto la squadra può dare ? Senza considerare che non tutti si chamano Theo Hernandez, Ibraimovich o Donnarumma. Ed è proprio il portiere che oltre a essere cresciuto sul piano tecnico dovrà crescere sul piano umano. Cadute di stile come quella di ieri che definiva il Napoli come una banda di musica lo accomunano a Buffon che parlò di un arbitro dicendo che aveva il bidone al posto del cuore. Se tanto mi da tanto forse farà la stessa carriera sportiva

L'Inter di Conte è alle prese con una crisi societaria e il tecnico pugliese sa che, essendo uscito dalle coppe come spesso gli accade, se non lo vince quest'anno lo scudetto dopo sarà molto più difficile. Se la crisi dei cinesi dovesse perdurare l'anno prossimo alcuni prezzi pregiati potrebbero prendere il volo. 

L'Atalanta e la Lazio sono due squadre che devono tanto ai propri allenatori. Ma è il gioco che le accomuna. Un gioco, nel caso dell'Atalanta, quasi ossessivo con la marcatura ad  uomo ma con una coppia di punte e un trequartista come Ilicic in grado di fare la differenza in Italia. La Lazio troppo dipendente da Ciro Immobile e Savicevic che sono in grado di fare la differenza in serie A. Entrambe quando però giocano in Europa sono costrette a fare i conti con squadre strutturate sia fisicamente che tecnicamente  che le sovrastano. 

Alla fine la Serie A paga per errori dovuti alla poca propensione a sviluppare un gioco più armonico mentre invece si predilige quello essenzialmente tattico. I vivai non riescono più a sfornare gioielli come Baggio o Totti e la poca creatività mediatica dei Presidenti più legati alle plusvalenze e agli affari last minute. Eppure una squadra si compone nel tempo e avrebbero dovuto capirlo che, se ogni anno vendi diversi giocatori perchè si sono messi in mostra, avrai sempre meno sicurezze di fare un campionato tranquillo e con la speranza di avanzare in classifica.
Sassuolo docet.