Ieri sera Orsato per la prima volta ha avuto modo di parlare in Tv di errori arbitrali. Tra le domande a lui poste c'è stata anche quella su Inter Juventus da lui arbitrata 3 anni addietro.

Affermare di aver commesso un errore macroscopico potrebbe essere considerato un mea culpa fatto solo per lavarsi la coscienza. Ma il modo di ammetterlo, cercando di indorare la pillola affermando di aver visto solo un semplice contatto fisico tra Pjanic e Rafinha, rende ancora più amara la verità rivelata. Visto che avrebbe dovuto spiegare perchè aveva messo mano alla tasca da dove, solo dopo tempo, tirò fuori il cartellino giallo per proteste nei confronti di un interista. E avrebbe pure dovuto chiarire cosa si fossero detti lui e la sala Var. Un audio che il procuratore Pecoraro aveva più volte richiesto ma che Rizzoli aveva detto non esistesse. Eppure dalle immagini si era visto chiaramente il dialogo. Caro Orsato non sono queste le verità nascoste che ci si aspetta di ascoltare.

Adesso che Nicchi non c'è più Alfredo Trentalange, cosa curiosa, ha detto di voler dare fiato agli arbitri così come suggerito dalla Uefa. Ma, visto il caso di Orsato di ieri, finchè le spiegazioni rasentano il ridicolo meglio non farli parlare. Almeno ci risparmiano il fatto di dover essere buggerati due volte. Ieri Enrico Varriale quando ha chiesto spiegazioni a Orsato si è dimenticato di chiedere nello specifico del colloquio con la sala Var. E poichè Orsato non è rimasto meravigliato della domanda posta dal giornalista sembra quasi che, domande e risposte, fossero concordate. Certo a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca diceva Andreotti. 

Che bisogno c'era di intervenire in quel modo su Letizia? Era proprio necessario fare un fallo da ammonizione così a 70 metri dalla porta di Meret? Ed è mai possibile, se è vero che il senegalese è un difensore di spessore internazionale, fare un fallo di frustrazione che ha creato solo disordine in campo? Sì perchè Gattuso dopo la sua espulsione è stato costretto a schierare Maksimovich e a ruota ha inserito Hjsay e Elmas andando in confusione come spesso gli accade. Per fortuna il Benevento non è stato capace di impensierire il Napoli ed è apparso squadra diversa da quella ammirata contro la Roma la settimana scorsa. Eppure Koulibaly sapeva che la difesa era in emergenza. Cosa lo ha spinto a lasciare la squadra in 10 e a non pensare che mercoledì con gli uomini contati dovranno affrontare il Sassuolo?
Se mai ce ne fosse stato bisogno il difensore africano ha fatto capire che è venuto il suo tempo e che è meglio per tutti che si accasi altrove.  ADL non tiri troppo la corda e lo lasci libero di trovarsi un'altra squadra. A Napoli ha fatto il suo tempo.