L'anno scorso il Napoli aveva regalato tanti bocconi amari ai propri tifosi. Dopo l'era Ancelotti l'arrivo di Gattuso in panchina aveva avuto come il risultato una vittoria di una Coppa Italia. E proprio su questa vittoria era proseguita l'avventura di Gattuso in panchina lasciando l'illusione ai tifosi di poter combattere con le squadre di vertice. Una campagna acquisti faraonica, conclusa con l'arrivo di Osimhen, faceva sperare di poter fare quel salto di qualità che più volte si era sperato di colmare. E invece prestazioni altalenanti e sconfitte a raffica stanno dimostrando che c'è molto da lavorare.

Ma andiamo per gradi. Il mercato si è concluso con l'ingaggio di Bakayoko che si sta dimostrando troppo lezioso, lento e con una visione di gioco limitata. Quello che è più grave è che lo ha scelto Gattuso con l'aiuto di Giuntoli. Possibile che erano convinti che Bakayoko serviva realmente a questo Napoli ? Lo stesso Lobotka, poco utilizzato, non è entrato negli schemi. Fabian Ruiz e Zyeliski non rendono per quanto possono garantire in termini di qualità e freschezza. Oggi Bakayoko ha regalato 2 gol al Verona e Gattuso invece di sostituirlo ha tolto Demme che è sembrato l'unico in grade di reggere il confronto con i centrocampisti avversari. Questo Napoli non conosce cosa siano le seconde palle e cosa sia il furore agonistico. Ogni volta che il Napoli scende in campo quel veleno che Gattuso vorrebbe dai suoi rimane negli spogliatoi. Eppure basta dare un'occhiata al Genoa che da quando è subentrato Ballardini alla guida che è riuscito a infondere ai suoi uomini la convinzione di poter combattere e di giocarsela con chiunque. Lo stesso Juric pur non avendo una squadra di livello, dopo aver venduto i suoi gioielli, è stato capace di dare un gioco e quell'agonismo che al Napoli manca. In pratica un allenatore, oltre al discorso tecnico, deve avere la capacità di essere ascoltato dai suoi uomini. Fare solo il compitino senza metterci il cuore, ai tifosi che seguono la propria squadra, non serve. Ed è proprio questo che manca. Sembra sempre che i giocatori   se ne freghino se vincono o perdono. A questo si aggiunge un allenatore in confusione che mette in campo una squadra poco equilibrata e che spesso sbaglia i cambi.

Un capitolo a parte va ad Insigne che sta soffrendo molto di questa situazione. Una tenuta atletica non ottimale alla quale si aggiunge un calo psicologico che denuncia una fragilità emotiva lo rende privo di idee. Eppure le sue giocate spesso hanno permesso a Gattuso di vincere le partite. E adesso che questo calo di concentrazione coinvolge tutta la squadra la discesa continua. Ma chi è il primo ad essere andato in confusione ? Stiamo parlando di Gattuso che oggi ha tolto Demme, ha capito solo troppo tardi che Insigne andava sostituito, ha inserito Mertens e Osimhen che  non erano in condizioni di giocare. E allora ADL a chi aspetta a prendere provvedimenti. Una campagna acquisti che ha lasciato molti dubbi e un allenatore che sta campando di rendita su una Coppa Italia vinta lo scorso anno sono i motivi della mancata competitività di questa squadra. Se il presidente l'anno scorso ha esonerato Ancelotti, che tanto a vinto come allenatore e che anche in Inghilterra sta facendo bene, non si capisce a chi stia aspettando a fare lo stesso con Gattuso. Tanto di cappello all'uomo e al calciatore ma, come allenatore, può solo guidare squadre di bassa classifica. Almeno fino ad ora non ha dimostrato di saperlo fare vedi anche la sua esperienza al Milan. La sua grinta come calciatore non riesce a trasmetterla ai suoi uomini che spesso vengono utilizzati in ruoli nei quali rendono poco. L'unico pregio è stato quello di aver recuperato Lozano.

E anche quest'anno i tifosi dovranno rimandare all'anno prossimo le loro speranze calcistiche di vittoria. I tifosi quello che chiedono al Presidente è solo che venga scelto un coach capace di far giocare e sputare l'anima alla squadra ogni volta che scendono in campo. Si può vincere o perdere ma in ogni caso sempre a testa alta. I tifosi azzurri sono stati abituati male. Dopo tre anni fatti con Sarri, ricchi di vittorie e prove convincenti, adesso sono stufi.  ADL si accontenta di questi risultati altalenanti e gli è sufficiente raggiungere il quarto posto per questioni di bilancio. Neppure la mancata vittoria della Supercoppa è sembrato scuoterlo.