Fino a questo pomeriggio mai avrei pensato di firmare la petizione per togliere la stella di Antonio Conte allo Juventus Stadium: come dimenticare il suo volto trasfigurato dalla gioia e dalla rabbia contro alcuni interisti quel 5 maggio 2002? 

Poi ho letto le sue dichiarazioni di oggi in conferenza stampa, gratuitamente sgradevoli come i calci in c... ai giornalisti o le polemiche contro Sarri, che hanno fatto emergere il suo risentimento profondo contro Andrea Agnelli, che ha opposto un rifiuto categorico a qualsiasi ipotesi di un suo ritorno in bianconero.

Parlando con alcuni tifosi, nel momento in cui ho osato dire che l'avrei rivoluto sulla panchina della Juve, ho ricevuto un profluvio di improperi e ho scoperto che uno dei nomignoli con cui viene identificato è "Schettino". E in effetti il modo in cui Antonio Conte, il Capitano storico della Juve di Lippi, ha abbandonato la nave nel momento di massimo bisogno, anche con toni sprezzanti (tutti ricordano la ridicola storia dei 10 euro) ha molto in comune, in chiave naturalmente caricaturale come si addice alle battute da bar, con la prematura discesa a mare del Capitano di Meta di Sorrento. 

Conte forse dovrebbe prendere esempio da quel signore di Fabio Capello, in passato destinatario di alcune deliranti offese riguardanti il periodo juventino del Mister friulano. In quella occasione Capello aveva definito "non allenante" il campionato italiano, cosa abbastanza evidente a chiunque abbia visto rotolare un pallone su un campo di calcio per almeno dieci minuti della sua vita. La risposta di Conte, personalmente, me lo aveva fatto cancellare dalla mia personale bacheca dei ricordi, molto prima dell'abbandono del luglio 2014. Ebbene, Fabio Capello, da signore qual è, lo ha invece molto elogiato nel dopo partita di Barcellona, anche se la sensazione è stata che lo smisurato ego di Conte non riuscisse ad accettare con serenità neanche quei complimenti.

Sottolineo gli attacchi di Conte alla Juve di Capello perché già ad Arezzo, l'appena retrocesso Conte, aveva proferito insulti senza senso nei confronti della serietà della Juve nelle ultime giornate di campionato. L'ironia del destino ha voluto che fosse proprio Conte ad essere condannato dalla giustizia sportiva per una vicenda di mancanza di serietà (usiamo un eufemismo) della sua squadra nel finale di campionato. Vicenda per cui il suo attuale collaboratore all'Inter, Stellini, ha ammesso le sue responsabilità patteggiando una pena addirittura maggiore. 

In questa stagione, poi, dopo le accuse del tutto fuori luogo ai giornalisti italiani, ho capito che la sua è una sorta di mania di persecuzione: oggettivamente, infatti, i giornali tessono lodi sperticate ad un allenatore, che solo un paio di anni fa è stato esonerato dal Chelsea dopo un'annata mediocre e dopo un Europeo in cui l'Italia è uscita ai quarti di finale, risultato tutto sommato modesto per la nostra gloriosa Nazionale (e anche lì, l'addio non è stato granché).

Ho capito pertanto che, di fronte allo squadrone che Suning gli ha messo a disposizione, l'unica nostra speranza è che lui continui questa delirante ricerca di nemici, la stessa che ha portato un altro top della panchina come Mourinho, a peggiorare progressivamente i suoi risultati negli ultimi dieci anni.

Ho firmato dunque la petizione nella speranza che questa pressione e ostilità che lui stesso alimenta, porti ad un corto circuito che possa indebolire lo squadrone interista di quest'anno. 

In ultimo una nota: caro Antonio Conte, la bella Inghilterra così migliore dell'Italia, ha ritenuto di non tenerla lì con lei, dandole il benservito ben prima della scadenza del contratto. Forse anche su questo, fossi in lei, una riflessione la farei.