Grazie Milan
Aaaaaahhhh, che bello.
Lo dico senza ironia: che bella serata che ci avete regalato! Miiiilaaaaan Miiilaaaaan ooooh ooooh ohoh.

Altro che quel pirla (detto col dovuto rispetto) di Allegri, che per ogni tiro indirizzato verso la porta sbagliata, cioè verso la porta avversaria, sono cinque frustate.
E l’idea dei dollari con la faccia di Donnarumma? Superba! Qualcuno, lo ammetto avrebbe potuto non capire che si trattava proprio di Gigione. Qualcuno meno perspicace, vedendo il volantino, avrebbe potuto pensare si trattasse della pubblicità del Circo Orfei, che in questi giorni ha piantato le tende dalle parti di Milano, vista la somiglianza tra Gigione, col suo nasone sconfinato, e quello di un pachiderma vero.

La cosa più divertente, che ha sorpreso persino chi aveva ideato questo sfottò, è che Donnarumma durante la partita abbia cercato di raccoglierne il più possibile, addirittura fascettandoli, e che a fine gara, col malloppo raccolto si stava avviando verso gli spogliatoi del Milan, convinto che quei soldi rappresentassero l’aumento di stipendio, e quindi che il Milan durante la partita avesse condotto una trattativa lampo, per riportare il pachidermico portiere là dove era nato e cresciuto. E c’era voluto del bello e del buono, a fine gara, per convincerlo a tornare negli spogliatoi del PSG.

A fare da spettatore interessato c'era anche Antonio Donnarumma, che a differenza di Gigio, giudicato da tutti un giocatore di gran carattere avendo accettato di giocare nella bolgia milanista, veniva a sua volta considerato l'esempio più fulgido del classico giocatore paraculato, inserito in organico solo a patto di stipulare una polizza assicurativa che, nel caso in cui per sbaglio il giocatore fosse stato chiamato ad entrare in campo e giocare, la ventina di gol che avrebbe preso con relativo danno economico sarebbero stati risarciti dall'assicurazione.

Il sogno segreto di Antonio era proprio questo: che prima o poi uno degli addetti alla composizione dei numeri che poi venivano esposti con il tabellone elettronico ad indicare i cambi fra chi usciva e chi entrava, si sbagliasse togliendo un giocatore e mettendo in porta proprio lui che mordeva il freno e non vedeva l'ora di dimostrare a tutti che in realtà se tutto fosse stato in modo speculare e cioè con Antonio titolare e topo Gigio a fare da terzo portiere, le cose non sarebbero poi andate tanto peggio di quanto lo sono state.

Miiiilaaaaan Miiilaaaaan ooooh ooooh ohoh.

Questo sgarbo all’emiro Nasser Ghanim Tubir Al-Khelaïfi mi è piaciuto davvero tanto. Pioli, prima per me completamente irrilevante, dopo questa partita memorabile è diventato senza dubbi Giove nell’Olimpo degli dei: un mito! E noi a lui libiam né lieti calici, anche se indossa (rendendosi ridicolo) gli stessi braccialetti che mette mio figlio 17enne e si fa i trasferelli con l’àncora disegnata sul bicipitino secco secco, per somigliare (senza ovviamente riuscirci) al più inoffensivo dei galeotti; trasferello che poi, a ben vedere, riproduce lo stesso disegno del tatuaggio (vero) disegnato sull’avambraccio di Braccio di Ferro, il personaggio dei cartoni animati, e dei fumetti, più noto forse come Popeye. Come faceva la canzoncina?": "I'm Popeye the sailor man": A Pioli, in sostanza, manca solo la pipa che fa TUTUUUUUU!

Ma torniamo al nostro simpaticissimo e amatissimo Nasser Ghanim Tubir Al-Khelaïfi, chissà che facce avranno fatto, lui e quell'altro gangster tagliagole sloveno (sempre detto col dovuto rispetto) che risponde al nome di Ceferin.
Qualcuno, in cattivissima fede, direbbe: embè? E’ sloveno, e allora? Qual è il problema?
E certo! Adesso va a finire di dover passare anche per razzista. Io mi baso solo su un discorso probabilistico e dico solo questo: a voi sembrerebbe normale vedere che il presidente plenipotenziario della NBA, invece di essere un ex giocatore dei Los Angeles Lakers, o dei Chicago Bulls, alto come minimo 1 metro e ottanta, sia un nano che non ha mai giocato a basket, e che è nato a Canicattì. Certo, come no? A pensarci bene (seguitemi bene) se qualsiasi cosa di cui non sia possibile dimostrare l’impossibilità diventa automaticamente possibile, allora è anche possibile vedere la cometa di Halley passare sopra la propria testa, e considerare tutt’altro che impossibile che essa ripassi sopra le nostre teste dopo appena 5 minuti. C’è poco da dire: tutto è possibile, e ci mancherebbe che non fosse, così, solo perché lo dico io, che non sono nessuno.

(Continuate a seguirmi ancora, che c’è da riflettere). Secondo lo stesso tipo di ragionamento che porta a considerare come possibile anche che la terra sia effettivamente piatta, e che sulla luna ci sia andato mio nonno in carriola e non Neil Armstrong, possiamo benissimo, senza fare una piega, considerare possibile che invece di avere a capo della UEFA un italiano, o uno spagnolo, o un inglese, o un tedesco, al limite anche un portoghese, tiè, ci sia un abitante della Slovenia, ridente fazzoletto di terra, dove, a quanto pare, è considerato evento che non desta nessun tipo di stupore, che ad essere iscritti al CONI sloveno possa esserci un numero di iscritti pari a quello del nostro CONI. Cosa possibile solo se ad essere iscritti ci siano non solo tutta la popolazione slovena umana, ma anche quella di tutti gli altri animali che ne popolano la regione, ossia ovini, suini, caprini e bovini e tutti gli altri animali vertebrati e invertebrati, in grado di produrre un segno su un foglio.

Ceferin, che probabilmente non arriva a fare 3 palleggi di fila, più che uno che sa di calcio, sembra uno che sa di denaro e dei lunghi e tortuosissimi giri che ad esso viene fatto fare prima che bello lindo venga rimesso in circolo.
Magari si tratta di persona di specchiata onestà, e tutto quello che mi viene in mente di dire la dico proprio grazie alla libertà di parola di cui beneficiamo anche grazie al suo non aver ancora deciso di distruggerci, come invece ha evidentemente e indiscutibilmente fatto con il suo ipertricotico compare di battesimo Agnelli.

Nonostante le condizioni al contorno sicuramente poco rassicuranti per i poveri giocatori del Milan, questi eroi sono stati capaci, senza guardare in faccia a nessuno di umiliare questi miliardari, che più che appassionati di calcio, sembrano essere dei collezionisti. Per un Mbappè, quanti Hernandez mi dai? Mbappè per oggi niente, è stato ritirato per eccesso di ribasso. Se andava avanti così ancora mezz’ora le sue azioni non sarebbero andate bene nemmeno per ripulirsi il lato B… carta troppo ruvida!

Umiliati da una squadra italiana! Ahahahah: non c'è niente da fare: i soldi aiutano, egregio emiro, ma non sono tutto, e non garantiscono proprio un bel niente!
Quando per via della proposta di Agnelli di fare la Superlega ci fu quella sorta di sommossa popolare l'emiro e tutte le società della premier si opposero con tanto di forconi agitati al vento! Volevano difendere la meritocrazia e i diritti del popolo, quello ad esempio di sognare di vincere anche senza essere ricchi.  Questi strenui paladini dei diritti civili, i tanto vituperati emiri. Intoniamo insieme qualcosa per celebrare la lotta proletaria così cara agli emiri: "Aquí se queda la claraaa, la entrañable transparenciaaa de tu querida presencia, Comandante Che Guevaraaa"... Il Chè sarebbe stato fiero di loro.

Si fosse attuata fin da subito la proposta di Agnelli non staremmo qui a chiederci cosa sia stato a non funzionare. I club della premier, uno dopo l'altro, stanno tutti tornando sui propri passi, naturalmente senza ammettere di aver sbagliato, ma poco importa: c'è bisogno di cambiare qualcosa se si vuole continuare ad essere come sempre si è stati, il Principe di Salina probabilmente non lo conosce nessuno a queste latitudini, ma l'insegnamento che egli dà ad ognuno è sempre valido, anche se è riproposto con nomi e paternità diverse. il Paris Saint Germain però bisogna ammetterlo, ha qualcosa in più, sebbene sia lecito chiedersi se quel qualcosa in più sia positivo o negativo.

Ma a pensarci bene chiunque sappia distinguere uno sport individuale da uno di squadra, avrebbe già dovuto capire da un pezzo qual è il problema del PSG. Ma loro non lo sanno, e lo colga il diavolo (ogni riferimento al Milan stavolta è puramente casuale) se qualcuno andrà a dirglielo!
Quando tu hai giocatori che vengono pagati tutti almeno 10-15 milioni l'uno per arrivare fino a un Mbappè, che se non sbaglio guadagna 70 milioni l'anno, più i 180 iniziali si capisce bene che quando c'è un passaggio per verticalizzare l’azione, e il compagno a cui avevi indirizzato il passaggio non riesce a prendere la palla, lo avrete notato tutti, nelle squadre normali, dove tutti devono fare uno sforzo per non essere solo singole entità ma anche un gruppo unico e coeso, indipendentemente dal fatto che a sbagliare sia stato uno piuttosto che l’altro, reagiscono tutti con un applauso e un incitamento a continuare così.
Invece cosa succede in questa squadra di campioni (solo evidentemente con i piedi, ma non con la testa)? Che se la palla non viene stoppata correttamente, è sempre colpa di quello con lo stipendio più basso. Per cui, nel caso frequente in cui sia l'attaccante ad avere lo stipendio più alto, la colpa ricade sempre su chi ha fatto il lancio. Dall’alto del suo stipendio che è 10 volte più grande di quello che ha fatto il lancio, comincerà a dire: no, non la voglio così, la voglio nello spazio aperto, oppure la voglio sul secondo palo, la voglio… ma non c’era la storiella che diceva che l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re? Eh, Mbappè?

E così, consolandovi pensando che se la palla fosse stata servita bene l’attaccante plurimilionario di turno avrebbe fatto sfracelli, andate pure avanti col grande spirito di coesione che sapete. Questo, ne siamo convinti, vi permetterà, grandissimi campioni tutti piedi e niente testa, di restare col solito pugno di moschee di vincere soltanto la famigerata Coupe de grand-père, quella che dalle nostre parti chiamiamo “Coppa del nonno”.
Ma voi continuate pure così. Vi prego. Non cambiate... più!

E per una volta (la prima e temo anche l’ultima) da Piccio di Sonno vi giunga un: Grazie Milan!