Roma, Roma com'eri bella dentro a quattro mura...

Così un verso del vecchio e compianto cuore romano Lando Fiorini, figlio dei vicoli di Roma. Ed io essendoci nato e cresciuto e tutt'ora abitante ne ho girata parecchia e fatti tanti di chilometri a piedi e di Roma alla fine ne ho solo girata un quarto se tutto va bene. Cosa posso dire della città eterna, posso dire che quando ero ragazzino la vita a Roma non era del tutto facile, erano gli anni che portavano dal fine anni ottanta all'inizio degli anni novanta e oltre al bum del capello con il ciuffo, le prime rasature a pelle, dei giacchetti jeans, c'era anche quel lato oscuro che si chiamava eroina. Purtroppo nel mio quartiere e in quelli limitrofi vedevi ogni tanto passare uno di loro, ma se tanti per la maggiore sembravano ad occhio stare bene, altri erano zombi viventi, ma in tutto questo non hanno mai dato fastidio a nessuno, certo faceva male vedere un genitore con figlio che lo portava per mano e poi di colpo continuava a camminare mentre il bambino/a andava tutto all'opposto e poi la voce rauca tentava di richiamarlo/a all'ordine. Roma purtroppo era invasa da questa maledetta sostanza che prendeva per lo più giovani ragazzi, come dimenticare quando nei primi anni '90 quando avevo appena finito le medie mi ritrovai a vedere vagare per le strade con un tostapane in mano uno dei migliori della mia scuola, con una media da far paura per tutti gli ottimo che aveva in pagella, chiedere alla gente qualche spicciolo per mangiare, anche se poi sapevo che era di buonissima famiglia e quei soldi gli sarebbero serviti a ben altro. Ma Roma non era soltanto quello, era anche divertimento, corse dietro ad un pallone, gite fuori porta e pranzo al sacco, le belle sbraciolate di un tempo ai parchi, io andavo spesso all'Aquedotto di San Policarpo dove al tempo si poteva sbraciare in santa pace, giocare a pallone con le porte composte con le sedie pieghevoli, e divertirci per quel che ci si poteva divertire. Ma quella Roma a noi ragazzini ha insegnato molto, perchè se da una parte ci ha fatto capire che la droga è l'unico mezzo che può distruggere una persona e faceva male, dall'altra ci ha anche fatto crescere in borgata con una mentalità forte davanti a certe situazioni. Roma nel tempo è cambiata, non si capisce se in bene o in peggio, sicuramente il brutto periodo della tossicodipendenza era sparito nel nulla, le strade sembravano più tranquille e la si viveva nella pace più totale, quindi i ragazzini anni novanta-duemila l'hanno vissuta meglio di noi che ci siamo visti certe scene a volte anche raccapriccianti. Ma Roma era anche altro, le passeggiate, le stazioni metro verso il centro, e le meraviglie della mia città, tutto però contornato da momenti tranquilli di spensieratezza e difficili quali; persone che facevano e fanno spettacolo per le piazze, altre buttate in terra sotto una coperta a dormire.

Ora quando da ragazzino ascoltavo le canzoni di Lando Fiorini tra cui Passeggianno un pò pè Roma pensavo ad una città tranquilla, pulita e piena di bellezze, però forse la sua Roma era stata migliore, forse gli anni 50-60 dal boom economico portavano la città ad essere meta ambita da tutti, oggi forse quella Roma non esiste più oppure è sommersa da tanti errori commessi da chi ne ha provato a risollevare ma che non l'ha risollevata abbastanza cadendo negli errori del predecessore.
Oggi Roma, quel quarto da me visto e girato per anni è tale e quale a quella di 10 anni fa, chissà se tra 10 anni sarà migliore, perchè godere di questa sua beltà alla fine ad oggi non giova a nessuno visto che anche dove dovrebbe essere tutto bello c'è sempre qualcosa che non va.