"Noi che sognavamo i giorni di domani. Per vivere vicini e mai lontani... Noi Cavalieri erranti della luna...Noi che volevamo fare nostro il mondo E vincere o andare tutti a fondo...Passeggeri persi nel passato...Una promessa da fratelli Tra lacrime di ombrelli noi... Noi...Che abbiamo chiesto al cielo di ridare a noi. Gli anni più belli..."

Bhè...forse quando pensiamo agli anni più belli torniamo con le nostre menti indietro, certo poi ognuno ha il suo periodo o addirittura quella vita intera che ricorderà per sempre, bhè certo poi c'è anche chi dietro non vuole guardare e spera che guardando avanti da quel momento in poi tutto si migliore così da poter ricordare quegli anni più belli da più maturo o addirittura anziano.

Io degli anni più belli citati da Claudio Baglioni nell'omonima canzone posso dire che i miei anni più belli partono fin dal mio primo ricordo all'incirca tre o quattro anni, quindi nel 1986 quando il mio papà e la mia mamma mi portarono a fare una passeggiata per il nostro quartiere e mano nella mano con loro andammo in un grande prato dove c'erano tanti giochi per bambini, tra i quali la ruota, l'altalena e lo scivolo. Ma tornando alla canzone qui di anni più belli si parla di quelli passati con gli amici, e qui potrei aprire un capitolo che è variato nel corso degli anni fino ad oggi.

Quando cresci in una quartiere è facile che gli amici te li ritrovi proprio nel vicinato, infatti ricordo che se all'inizio eravamo due amici nati nello stesso palazzo che giocavamo con le macchine telecomandate tra i 5 e i 6 anni, con il passaggio alle nostre case nuove, anche se costruite 10 anni prima e ancora non assegnate, il nostro gruppo di amici si ampliò a 5 bambini. Ma se al mattino ognuno andava per la propria scuola, avevamo tutti un anno di differenza tra noi, per il pomeriggio ci si telefonava e si decideva dove andare a vedere Holly & Benji e qualsiasi fosse stata la destinazione la mamma avrebbe fatto trovare o un panino con la nutella e un bicchiere di succo di frutta, o patatine, oppure un gelato. Il dopo cartone animato risvegliava in noi la voglia di imitare i nostri beniamini televisivi e quindi scesi in strada ognuno faceva la sua parte, io ero Benji perchè mi piaceva giocare in porta, ma non solo c'erano delle partitelle a 'tedesca' o 'porta a porta' nel porticato, e molte volte il nostro imitare ci portava a qualche escoriazione sulle ginocchia ma anche su braccia e dolori di schiena per le rovesciate improvvisate su un pavimento di cemento. Il gruppo nella metà degli anni novanta ebbe il suo primo addio, uno dei nostri amici si trasferì non troppo distante, ma era impossibilitato a fare tanta strada quindi dovemmo salutarlo dandoci l'arrivederci a qualche anno dopo. Rimanemmo in quattro, eppure quel gruppetto era così coeso che non lo scalviva nulla, tanti bambini in quel tempo passavano a giocare con noi, ma alla fine restavamo sempre noi. Dopo i 10 anni ecco arrivare di colpo la tecnologia e le console, così se prima ognuno restava in casa sua con il suo Commodore 64, ecco che a stravolgere in modo positivo il gruppetto arrivò prima la Nintendo Nes e poi la Playstation 1, si è vero erano console che appena uscite avevano un prezzo esagerato, ricordo che addirittura la Play navigava in lire sulle 700 mila Lire, poco meno di uno stipendio di un genitore del tempo. Così la prima Play a nostra disposizione portò l'intero gruppo a passare le ore più calde in una stanza a sfide frenetiche, ricordo che non ancora esperti di Joypad giravamo alla qualunque con giocatori che invece di andare avanti andavano per obliquo. Ma come detto era ancora l'inizio delle console, quindi spesso si decideva di continuare a scendere in strada, corse sfrenate per prendere l'autobus, e proprio in uno di questi viaggi da una zona all'altra che distava appena 300 metri, conoscemmo il nostro primo gruppetto di 'ragazzette' del tempo, bhè gli ormoni introno ai 12-13 anni si cominciavano a far sentire. Il gruppo però era unito e si usciva spesso tutti insieme, noi e le nostre amiche prima e fidanzate poi. C'era rivalità in amore? No, mai stata, noi ci mettevamo d'accordo così "A te quale piace?" "A me quella mora con gli occhi marroni" e così si decideva certo l'ultimo doveva 'accontentarsi' però per il gruppo si accettava anche la meno carina. Le prime cotte ci distaccarono dalle console ma non dal calcio, infatti per far vedere qualto eravamo bravi a giocare le invitavamo nelle nostre sfide al campetto, e le loro emozioni nel festeggiare un gol o in una parata valevano davvero il prezzo di un sorriso. Ecco che i 2000 si avvicinano, e anche noi facevammo le nostre considerazioni su questa possibile fine del Mondo "Ma finisce il Mondo, che ne sarà di tutti noi?", ma c'era sempre il genio del gruppo "Che si fa, ci si rivede dall'altra parte. Mica volete dividere il gruppo, vero?". Così ecco il 2000, la cartolina rosa e la partenza militare, con l'addio per un anno agli amici di sempre "A regà un anno passa in fretta, appena ho finito vi faccio uno squillo", E già con la partenza era anche arrivato il cellulare, certo un mattone che non entrava nemmeno in tasca. L'anno volò in fretta "A marinaio!", questa fù la prima voce che sentii alla stazione Termini ed era quella di Laura, la mia fidanzata emozionata, con lei l'immancabile gruppo di amici. Un anno sembrava poco ma eravamo cresciuti tutti, il nostro infantilismo o adolescentismo era rimasto alle spalle, quindi la prima cosa da fare era "McDonald's!", ma in verità non avevamo proprio voglia di crescere, anzi lasciare il nostro essere giovani ci spingeva a continuarlo ad essere fino in fondo. Così tante domande su come era il servizio militare, e le domande di Laura se in quell'anno avevo conosciuto qualche altra ragazza...bhè ne avevo conosciute, è vero la divisa fa il suo e avevo un alveare intorno, ma rimasi fedele a lei alla quale riproposi la stessa domanda e mi disse che dovette resistere a tante avance aiutata anche da gruppo che ne prendeva le difese. Ecco che i 19 anni erano arrivati e arrivò con lei la voglia di prendere la patente, c'era già chi l'aveva conseguita e quindi via tutti e cinque sull'auto del padre che si era raccomandato "Piano, via piano che io ci vado a lavorare", pensate che l'aveva sentito? No, però che strizza in certe curve. Con l'arrivo della patente si iniziò a uscire anche la sera, soprattutto Pub e discoteche, nel frattempo quattro quinti del gruppo si era lasciato con la fidanzata, Laura nel frattempo si era trasferita a Londra per studiare, e se lei avrebbe voluto continuare la relazione a distanza fui io a dire di no, non mi andava di aspettare che passassero 4 anni senza vederla e per non tradirla visto che in quattro anni alla fine poteva succedere sia da parte mia che sua, chiusi il rapporto. L'unico fidanzato alla fine decise di sposarsi a soli 20 anni, e così restammo in quattro anche se abreve entrò nel gruppo un altro storico amico che però intento a inseguire il suo sogno si era dedicato per tanti anni allo studio, così il gruppo aveva perso un amico e ne aveva ri accolto un altro. La discoteca i Pub e le fidanzate...L'età era avanzata tra il 2005 e il 2006 non eravanìmo più quei 'Piskelletti' ora eravamo adulti o quasi...Alcune fidanzate avevano destabilizzato il gruppo, preferivano uscire con i loro amici e quindi per alcuni mesi ci trovammo a vederci meno, ma il cellulare era sempre pronto a squillare "Stasera sono libero, birra?". E così ecco le prime lacrime d'amore, c'era chi progettava un matrimonio e pensava a dei figli mentre la ragazza di colpo lo lasciò per una vacanza che sarebbe dovuta andare ma non certo con i spiccioli messi da parte. Io nel frattempo stavo con Valeria, ma anche lei voleva una vita agiata, quindi diciamo signorile che non gli avrei potuto dare visto che ero soltanto un magazziniere, quindi con la sua convinzione mi lasciò in cerca di fortuna, che poi non trovò....Gli altri due alla fine; uno si sposò e l'altro andò a convivere. Rimanemmo in due anche se anche quest'amico era pronto a fare la proposta di matrimonio alla sua compagna. Il Mondiale però lo guardammo tutti insieme e fù una grandissima emozione mai provata prima, il nostro primo Mondiale...Ecco gli anni 2010, il gruppo si sente ma oramai non si vede più; c'è chi si è trasferito in un altra zona, c'è chi per gli orari di lavoro non trova mai il modo di organizzare una cena o una rimpatriata, oramai tutti hanno una famiglia, io ho la mia nuova compagna alla quale racconto spesso le imprese di quei 5 ragazzini cresciuti in una zona critica ma uniti e mai lontani...Gli Anni Più Belli...della gioventù...