Una gara spigolosa. Nessuno avrebbe mai potuto credere che sarebbe stato lui a risolvere il match. Il grande protagonista, capace di intervenire nel momento peggiore della gara, togliendo le castagne dal fuoco e salvando il futuro di questa avventura continentale. Ebbene sì: il VAR è stato provvidenziale, prima scovando il fuorigioco millimetrico del tripletista più amato dagli interisti poco sobri nella notte del 22 maggio 2010, e poi evitando che Pessina divenisse il bersaglio grosso dei 60 milioni di CT.
VOTO alla tecnologia nel calcio: 9 (solo per stasera, sia ben chiaro).

Chi si aspettava di vedere un assolo rock dei Maneskin da parte degli azzurri è rimasto deluso. Gli avversari hanno tirato fuori una versione aggiornata di Mozart, dimostrandosi coraggiosi e senza alcun timore reverenziale. E con l’amore che provo per la band vincitrice di Sanremo, la sfida è impari.
VOTO al gioco austriaco: 8

Mentre noi eravamo storditi dalle sinfonie aggressive e pressanti del direttore d’orchestra Alaba e dei primi violini Laimer e Hinteregger, solo un acuto è arrivato nel primo atto: quello quasi intonato di Ciro Immobile. Un volo che pareva una stecca e che invece poteva essere la nota perfetta.
VOTO alla resistenza della traversa di Wembley: 7.5

Finora, lo sforzo più grande compiuto da Gigi Donnarumma erano state le visite mediche a cui si è sottoposto per trasferirsi alla corte della città più romantica del mondo: un ossimoro il loro connubio. Finalmente, però, ha trovato un modo per farsi amare dal popolo italiano: una parata degna di uno dei più grandi portieri su piazza. Peccato che non sia più quella del Duomo.
VOTO all’intervento salvifico del più amato dai tifosi del Milan: 7

Alla rete di Arnautovic, sui gruppi della più famosa app di messaggistica istantanea si erano già scatenati loro. Come loro chi? Quelli del: “ve l’avevo detto! Siamo stati sopravvalutati, dove vogliamo andare?”. Dopo un paio di minuti, complice l’uomo-partita, qualche messaggio è stato eliminato, qualcun altro ha avuto un seguito con qualche giustificazione della propria tesi, mentre qualcun altro è stato smentito nei tempi supplementari. E ora come la mettiamo, fenomeni?
VOTO a quelli che non vedevano l’ora del passo falso degli Azzurri: 1

L’attesa per la consacrazione di Berardi a campione sta divenendo la stessa per l’uscita del sesto capitolo delle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George Martin. Io, però, lo devo ringraziare. È dai tempi dell’università che sento parlare del calciatore del Sassuolo pronto a diventare un grande. Ecco, non posso fare altro che essergli grato perché è una delle poche cose che è rimasta tale e quale a quel periodo e dunque ho come la sensazione che non sia passato poi così tanto tempo.
VOTO al finale della serie “Game of Thrones”: 0.5

Chiesa è il più grande talento del nostro calcio insieme a Barella. Traiamo tutti le nostre conclusioni.
VOTO alla panchina di Chiesa: 2 (e senza possibilità di recupero: non voglio più vedere Federico seduto!).

A proposito dello juventino, il suo ingresso è stato determinante per le sorti del match, ma non solo, del calcio intero. Ha ricordato a tutti i suoi compagni un aspetto che molti ignorano ma che invece ha una sua rilevanza. Per segnare bisogna tirare in porta. Esatto, in quel riquadro delimitato da pali e traversa e con quella rete che contiene la sfera. Avranno imparato? Quel secchione di Pessina sembra aver preso appunti.
VOTO ai cambi di Mancini: 8.5

E adesso stiamo aspettando Lukaku o CR7. Bene, ma non benissimo.
VOTO ai quarti di finale che saranno: bella domanda!