Onore al NAPOLI.
Onore ad una squadra che ci ha messo cuore e non impegno. Onore ad una squadra che da dicembre in poi ha avuto una totale metamorfosi. 
Questo è principalmente dovuto ad un allenatore: GENNARO GATTUSO. Avendo rilevato il suo padre calcistico, Carlo Ancelotti, tanti lo aspettavano al varco e che fosse colui che doveva traghettare la squadra verso un finale di stagione dignitoso, visto che oramai il campionato è compromesso. 
Invece con la sua grinta, abnegazione al duro lavoro e carattere ha dato un'anima ad una squadra troppo distratta da mille faccende extra calcistiche. Si è conquistato la finale eliminando l'Inter di Antonio Conte, che ad essere onesti ha si prodotto più occasioni nel corso dei 180' e ha trovato di fronte un Ospina in formato Ter Steven, però il Napoli ha mostrato una compattezza difensiva degna di nota. L'altra peculiarità di questa squadra è la verticalizzazione del gioco per cercare le punte.
L'ha vinta ai rigore il Napoli, alla lotteria dei rigori, dove il gioco tra la vittima e il carnefice emerge ai massimi livelli. La Juve è sembrata troppo brutta per esser vera. Una squadra che sembra essere ancora in quarentena, senza idee con un fraseggio orizzontale che non porta i frutti sperati. Dybala che ci prova ma non graffia, Ronaldo che non regala un guizzo decisivo, ma da solo anche uno dei due migliori player al mondo non può molto. Il centrocampo, tallone d'Achille di questa squadra, che vede in Bentancur l'unica luce capace di scaldare i cuori dei tifosi, ma anche lui non può molto in queste situazione collettiva.

Le note positive sono: non si è subito gol, grazie ad un De Ligt tornato in mood Ajax e a un portiere che, avendo superato le 42 primavere, riesce ancora a regalare e regolarsi delle gioie immense. Vederlo perdere la sua prima coppa Italia fa male, ma penso che il buon "vecchio" Gigi avesse capito l'andazzo già a metà del primo tempo. Sicuramente senza le sue parate la partita sarebbe terminata 2-0 nei 90 minuti.
Bisogna essere preoccupati per il campionato e per la Champions??
La Juve deve ritrovare la brillantezza del giocato e dei giocatori, la voglia, la fame, quel desiderio di ammazzare metaforicamente l'avversario, non lasciando neanche le briciole agli avversari. Sicuramente con il recupero di Higuian questa squadra può solo migliorare e aiutare Ronaldo a trovare la via della rete con più facilità. Il campionato non è vinto perché quest'anno la Lazio è un avversario di tutto rispetto e darà battaglia fino all'ultimo punto in palio. 
Per la Champions il discorso è più complesso: la Juve deve ribaltare il risultato dell'andata che l'ha vista perdere malamente 1-0 contro il Lione. Per andare ai quarti di questa competizione servita forza, coraggio, fame, grinta, perché la Juve è come una creatura con molte teste, gliene tagli una ma ne rimangono sempre altre.