E 'l modo ancor m'offende, ammoniva Padre Dante dal Paradiso della sua Comedìa.
Ed è proprio così: qualsiasi scelta appartiene a chi ha il diritto di farla, soprattutto ad una società di calcio che retribuisce lautamente i suoi dipendenti.
Ma vi è una forma imprescindibile in ogni sostanza che si rispetti. Il volto triste di Rugani in panchina, unico giocatore di movimento a non scendere mai in campo nella Juventus, grida vendetta. Non abbiamo modo di esprimere un parere certo sul valore di Rugani, visto lo scarso impiego che la Juventus ne ha fatto in questi anni. Rimane nella memoria il giovane difensore, elegante e pulito, di Empoli, unitamente a quello un po' impacciato degli inizi juventini, poi via via migliorato col tempo.
Ottimo negli inserimenti offensivi su calcio piazzato, non ha mai pienamente convinto Allegri, nonostante la società abbia via via prolungato il suo contratto e ignorato le sirene del mercato. Immagino che per convincere un giocatore giovane e in odore di Nazionale a passare la maggior parte della sua carriera in panchina, ci sia una grande capacità di affabulazione e, soprattutto, il denaro: non più tardi di qualche mese fa, la Juventus gli ha assicurato un rinnovo di 5 anni a circa 3,5 milioni di euro netti all'anno.
Per questo, fa specie vedere questo particolare trattamento che gli è destinato: chi ha deciso quel prolungamento e chi ha deciso ora questo ostracismo punitivo? Non credo che Rugani sia un fenomeno ai livelli degli altri difensori in rosa, ma non credo meriti questo trattamento, che profuma di viltà oltre che di professionismo. Si cerca infatti di scaricare sui giocatori, con la complicità del tifoso un po' ottuso, le responsabilità di una strategia di mercato difficilmente comprensibile.

Stesso discorso per Mario Mandzukic, uno che ieri sera a stento ha trattenuto il suo sdegno per quella fascia di capitano verde pisello che volevano fargli indossare a forza. Lui, protagonista indiscusso di questi ultimi anni, sontuoso agonista e uomo di strenua dedizione, relegato ad ennesimo esubero, dopo il ricco rinnovo celebrato, sempre qualche mese fa, con toni trionfalistici dal profilo Twitter della Juventus. Si potrebbe anche citare Khedira, fino a pochi giorni fa cattivissimo esubero da 6 milioni di euro all'anno, anche lui appena rinnovato: solo che ora è stato reintegrato perché Sarri si è innamorato del centrocampista tedesco. Tanto che il nuovo esubero è ora Emre Can, che solo un anno fa fu strappato a parametro zero, ricchissimo ingaggio e ricchissime commissioni (sembra 15 milioni di euro) al Liverpool. Nel frattempo la sua ex squadra ha vinto la Champions e lui è sul mercato: chissà quale sarà la roboante offerta, dopo un anno difficile dal punto di vista degli infortuni.

Fa sorridere vedere come un certo tifo segua questi incomprensibili movimenti di mercato senza vedere l'assoluta schizofrenia di una strategia senza visione di lungo periodo.
A parte Buffon e Chiellini, gli unici juventini che non sono stati messi in dubbio per la prossima stagione sono Ronaldo e De Ligt. Ci viene il dubbio che ciò sia motivato più da ragioni economiche, visti gli ingaggi mostruosi a loro destinati, che da ragioni tecniche. Visto che le motivazioni tecniche cambiano di giorno in giorno, a seconda di dove va il vento.

Caro Paratici, caro Sarri, caro Nedved, caro Agnelli: non perdiamo la dignità, perché i panchinari tristi di Sarri, che abbiamo visto a Napoli e al Chelsea, non hanno diritto di cittadinanza in una società come la Juventus FC, soprattutto alla luce del monte ingaggi.