Le amichevoli della nazionale hanno aperto le porte da una folta pattuglia di giovani calciatori, si vuole lasciare alle spalle tutto quello che di negativo l'ultima gestione ha lasciato, il gruppo storico dell'europeo e del fallimento qualificazione è quasi del tutto alle spalle.

Trenta giocatori con una età media di poco superiore ai 25 anni contro una media di 30 del gruppo che ci ha escluso dai mondiali di Russia 2018, solo pochi giocatori "maturi" largo ai giovani, però in queste tre amichevoli abbiamo visto molti pregi, e alcuni difetti dati proprio dall'inesperienza di molti, che queste partite internazionali non le hanno mai praticamente giocate, colpa anche di un campionato ritenuto inferiore e con poca voglia di rischiare giovani, negli anni passati si provava ad lanciare di più giovani italiani già a 17-18 anni esordi e minuti, da qualche anno pochi esordiscono e ancor meno giocano, logicamente devono essere meritevoli, ma si rischia veramente poco.
Si preferisce andare sul sicuro lasciando in panchina giovani per anni e anni oppure li si gira nelle squadre e serie minori. Si investe poco nelle giovanili e troppo nel mercato estero, si vogliono in campo giocatori relativamente pronti, ora si sta’ provando ad incentivare le squadre B ma sono poche le società che possono gestire tutte le problematiche che ne vengono. E da questo la sensazione di inferiorità al fronte di certe squadre, vedi la Francia che senza esagerare ci ha fatto tre goal, e ne avrebbero fatti molti di più se avessero spinto di più.

La nazionale ha bisogno di un gruppo di titolari e un gruppo di possibili, contro Arabia, Francia e Olanda si è sperimentato tanto, non sono emerse le sicurezze di cui avremmo bisogno. Insomma Mancini doveva far vedere la possibile squadra non solo il progetto, amichevoli ok, fine stagione ok, ma quale è la formazione tipo?
Dare un’impronta è importate anche per dare sicurezze alla squadra, non si sono visti i tre quattro giocatori che di regola spronano i compagni più in difficoltà, prendete il goal preso con l'Olanda dove era il calciatore che rincuorava la difesa che nell'occasione e praticamente ferma? Dettagli che rendono un gruppo di calciatori squadra. In una squadra di solito si forma più o meno spontaneamente un gruppo che trascina gli altri, 15 elementi che devono essere sempre nel gruppo dei convocati, non necessariamente titolari anche in campo. Creare un gruppo che diventi "storico" tanti buoni giocatori di carattere, un comandante (Mancini), qualche sergente, da stabilire e soldati semplici.

Magari nel momento che le cose si faranno difficili, con in palio punti qualificazione si prenderanno decisioni e si formerà un gruppo base da cui partire, ma tra campionato coppe non credo ci sarà molto altro spazio all'incertezze quando arriverà marzo non basterà più il progetto, si farà sul serio servirà la squadra, bene l'entusiasmo mostrato da gente nuova e prove di leadership di alcuni giocatori, buone impressioni da Chiesa, il ragazzo ha potenzialità superiori al padre, Perin molto sicuro, Jorginho unico titolare sempre buone prove, mentre fasce e attacco sono decisamente migliorabili.

Mancini ha sicuramente un compito difficile, ripartire dalle macerie della gestione Ventura, non è cosa facile, la nazionale non l'alleni tutto l'anno, ci sarebbe bisogno di qualche stage, periodi che i ragazzi stiano insieme e che provino a giocare, ma credo che le squadre di club non sarebbero molto contente.
E deve comunque essere costante ed irremovibile nel portare avanti il progetto base, basta affidarsi a gente che obiettivamente ha dato quanto dovuto in nazionale, che non ricada più nel richiamare quella gente. In bocca al lupo Mancio e nazionale italiana. Forza Azzurri.