Il Napoli sembra sempre più in crisi, i risultati non arrivano, anzi le sconfitte sembrano essere il suo peggior incubo, anche se il punto più buoi sarà a fine stagione, quando molti pezzi da novanta andranno via.

Il Napoli è con quella di ieri alla terza sconfitta su tre con in panchina Gennaro Gattuso, che smentisce categoricamente chi lo aveva accusato di essere pronto a dare le dimissioni, rispondendo che lui non è a Napoli di passaggio, anzi le sfide più ardue sono pane per i suoi denti, cosa che il buon Rino ha già sperimentato sulla sua pelle nella stagioni 2017-2018 e 2018-2019 sulla panchina del Milan, dove l'ex centrocampista calabrese si è imposto alla grande trainando per ben un anno e mezzo la barca che pian piano stava cadendo a pezzi.
Ora dopo l'arrivo a Napoli le cose sembrano riportarlo a quel periodo, già non è più il Napoli che lui vedeva forte e compatto di Sarri, non è il Napoli di inizio stagione del maestro Carlo Ancelotti, questo Napoli è figlio di quel 'no' secco dei giocatori al suo presidente che per punirli di un periodo no li aveva pregati di andare in ritiro forzato, al quale i giocatori si sono rifiutati in todo, e che da quel momento hanno smesso di impegnarsi e di essere la causa dell'attuale Napoli che Rino Gattuso ora sta allenando.

Gattuso continua a crederci, sa che può cambiare il tutto, chiedendo alla squadra di seguirlo fino a fine stagione, quando una non qualificazione in Champions gli costerà il posto e soprattutto quando molti dei pezzi da novanta diranno addio alla squadra partenopea, partendo proprio da Dries Mertens e Josè Callejon, già ai ferri corti con il presidente a inizio stagione e i questo ultimo periodo. I tifosi hanno capito il tutto, i fischi si sprecano e le parolacce verso i giocatori non sono proprio un complimento come quello che appena sette mesi fai tifosi stessi attribuivano al gruppo che cavalcava l'onda del secondo posto.
Il Napoli no esiste più, ma non lo diciamo noi, ma i risultati e gli umori dei giocatori stessi che rendono l'aria troppo pesante.
C'è chi chiede la testa di De Laurentiis, c'è chi chiede a Lorenzo Insigne - imputato di essere il portavoce del gruppo al no al ritiro - a farsi da parte e lasciare il Napoli in modo definitivo, dichiarandolo non più idoneo a portare quella fascia sul braccio che rappresenta per molti tifosi l'uomo che dovrebbe portare avanti la giusta causa e non essere - come poco tempo fa - il beniamino del pubblico solo per essere napoletano, stop adesso serve gente con le palle e non burattini simili.

Il Napoli quest'anno potrebbe chiudere fuori dalle prime otto posizioni e questo sarebbe il peggior risultato degli ultimi dieci anni, ma soprattutto una ecatombe generale, con il club che dovrà cedere alcuni giocatori importanti, vedi Allan, vedi Zienliski, vedi Fabìan Ruiz che stanchi di giocare in un club che non porta nulla a casa, sono certi da super club come Barcellona,Juventus e PSG. Il olo pilastro che potrebbe restare è Kalidou Koulibali, per il quale i tifosi farebbero gli scongiuti, portandolo ad essere il nuovo capitano azzurro, visto che è l'unico che ci ha sempre messo la faccia e che si è fatto - come dicono a Napoli - nu mazz tant.

Napoli è distrutta, la gente non crede più a questa squadra, anche se la scelta in panchina piace assai, perchè Gattuso è l'uomo giusto, è quel carattere che a Napoli piace, è uno che sa svegliare e caricare i suoi, è un uomo del Sud più profondo, uno che non lascia passare nemmeno una mosca, uno giusto nel posto giusto, ma non accettano le prime donne (Mertens e Callejon) pronte a sputtanare la squadra nel momento difficile, non accettano più Pulcinella di turno (Lorenzo Insigne), non accettano più di vedere dei gol subiti per colpa di papere assurde (Alex Meret),non vogliono più vedere una squadra che in due anni si è sbriciolata, oltre a sperare che quel presidente chiacchierone lasci l'ombra del Vesuvio il prima possibile, nella speranza di avere qualcuno che sia dedito anima e cuore al Napoli e non ad altre società (Bari).

Forse alcuni desideri potrebbero avverarsi, ma forse uno no, quello di vedere De Laurentiis via da Napoli, beh perchè in primis con tutto che è un presidente troppo strafottente nei confronti di altre società - vedi le battute contro la Juventus - e che non ha portato quel fior fiore di giocatori sotto il Vesuvio, bisogna anche dire che se non fosse stato per lui, oggi il Napoli potrebbe ancora essere un club di bassa categoria, forse sarebbe come quei club che sono retrocessi negli anni e spariti dai radar (Siena,Catania,Messina) e mai più rivisti a grandi livelli. Il problema sta tutto in quel parapiglia generale di un ritiro, che a mio avviso non aveva senso, il Napoli viaggiava a gonfie vele in Champions, imponendosi sul Liverpool campione d'Europa della scorsa edizione, e un paio di partite di campionato andate a male non potevano essere la giusta scusante per dare una punizione simile. Il gruppo ha sbagliato, perchè alla fine avrebbe dovuto stare più vicino a Carlo Ancelotti, che si è presentato a quel ritiro anche sapendo che tutti avrebbero sabotato quell'obbligo, forse presentarsi sarebbe stato il modo più consono di dire "Non lo facciamo per lei presidente, sia ben chiaro, ma per il nostro allenatore". Questo non è accaduto, anzi non solo non ci si presenta al ritiro, ma da quel giorno tutto cambia, i due artefici della lotta scudetto Mertens e Callejon calano di botto, e da due grandi esempi, si tramutano in due giocatori normali, due che si potrebbero trovare anche per strada per fare una partitella tra amici, e la cosa non ha fatto altro che indebolire la squadra e di conseguenza portare l'unico non imputabile sulla graticola (Carlo Ancelotti).
Ma non solo i due sono quelli su cui puntare il dito, già perchè anche Lorenzo Insigne  - come detto chiamato subito in causa per il no al ritiro punitivo della squadra - ha stancato tutti, e quando si dice tutti si dice tutti, dal più grande al più piccolo tifoso, lo scugnizzo di Frattamaggiore non è più il benvenuto, anzi si chiede di fare le valigie e andarsene il prima possibile, i fischi ogni qualvolta esso tocchi la palla sono davvero da far rizzare i capelli in testa anche a chi non ne ha (e sarebbe un bene per i calvi, se davvero funzionasse).

Il Napoli è agli sgoccioli, nessuno crede ad una ripresa, nessuno crede che di botto il Napoli ritorni, nessuno, partendo dai suoi tifosi che vanno allo stadio solo e soltanto per fischiare quel che resta di quel grande Napoli di sole due stagioni fa.