Se n'è andato ieri sera dopo la partita senza rilasciare dichiarazioni, forse per non aggravare la situazione dopo le dichiarazioni sull'arbitro Chiti oppure perchè stanco di essere l'unico a combattere la guerra contro la classe arbitrale, rea di non avere rispetto per la sua società e per la sua persona.

La Roma ha allungato la serie di partite senza vittorie, anche contro la Fiorentina dopo che nel primo tempo si era messa bene col vantaggio dopo 10 minuti ad opera di ElSharawy che mette in rete un pallone frutto di un'azione corale che ha visto come attori Belotti che crossa in area per Solbakken il quale fa la sponda per il faraone l centro area trafigge Cerofolini. Nel restante minutaggio di metà gara i giallorossi controllano gli avversari senza particolari difficoltà, trovando anche la possibilità in un paio di occasioni di raddoppiare ma fallendo di poco la realizzazione.

Nel secondo tempo Mourinho vuole dare respiro a coloro che con molta probabilità partiranno titolari a Budapest per la finale di Europa League, quindi restano negli spogliatoi ElSharawy e Smalling sostituiti da Mancini e Celik. Ma i viola anche loro con una formazione rimaneggiata sembrano avere più voglia di vincere, la Roma invece si limita a controllare l'avversario senza pungere in attacco con un Belotti che conferma il suo periodo di crisi realizzativa. Poi intorno al minuto 70 altre sostituzioni, prima Ibanez per Solbakken e poi Abraham per Zalewsky, e a cinque minuti dal novantesimo arriva il pareggio della Fiorentina con una contestazione per un presunto fallo in attacco di Mandragora sul romanista Missori.

La Fiorentina prende maggiore forza mentre la Roma si disunisce ancora di più dopo i cambi che hanno stravolto maggiormente la formazione tipo della squadra. E i viola ribaltano il risultato con un colpo di testa di Kouame che raccoglie un cross di Terzic, sponda per Ikoné che infila Svilar. La Roma con la testa già alla finale e con la consapevolezza che il quarto posto è ormai svanito da alcune giornate esce dal Franchi senza punti e con l'atteggiamento di chi si aspettava un finale di campionato del genere.

Del resto Mister Mourinho non si era nascosto nei giorni scorsi dichiarando che avrebbe puntato tutto sulla finale contro il Siviglia ritenendo la sua squadra non sufficiente per competere su più fronti, soprattutto alla luce dei numerosi e importanti infortuni dei giocatori più rappresentativi di questo gruppo. E proprio da questo suo convincimento sono partite le prime illazioni su un suo possibile addio dopo l'avventura europea, suffragate da voci che vedono il Paris St.Germain aver offerto la panchina al portoghese.

Sono arrivate puntualmente le smentite dall'interessato, ma è noto che anche dall'Inghilterra si segue costantemente la situazione, con più di un club alla finestra. Certo è che oltre al non idilliaco rapporto tra Mou e Pinto adesso si aggiungerebbe anche quello con i Friedkin, responsabili di non aver preso posizione netta contro alcune decisioni arbitrali facendo sentire il Mister una sòrta di Don Chisciotte contro i mulini a vento.

Non è possibile dare nulla per scontato ma ogni giorno che passa il portoghese sembra sempre più lontano da Trigoria, e si attende il giorno dopo la finale per capire qualcosa in più sul futuro di Mourinho e anche di Pinto. C'è chi scommette infatti che uno dei due sia destinato a lasciare, già si prova a fare le ipotesi su chi siederà sulla panchina giallorossa. Si fanno i nomi di Conte o Gasperini, più defilato Allegri che si è detto disposto a continuare in opposizione alla tifoseria che lo ritiene responsabile della brutta annata.

E' certo che ci sarà un bel movimento nei prossimi mesi, scaturito primis da Spalletti che lascerà Napoli, muovendo a domino molte altre panchine della serie A. Nessuno delle prime sei in classifica è sicuro di restare, forse un eventuale exploit in ambito europeo potrebbe ribaltare nuovamente le notizie di questi giorni?