L'eco dei festeggiamenti per la conquista dell'Europa è ancora presente nella mente della spedizione azzurra e nelle orecchie delle migliaia di italiani sparsi per tutto il mondo. Ma adesso si apre una pagina nuova, incombono le qualificazioni al Mondiale del Qatar e l'Italia di Mancini vuole esserci. 
È quasi un obbligo presentarsi all'appuntamento più importante del calcio mondiale, vuoi perché siamo la Nazionale col titolo europeo in carica vuoi per il prestigio storico che gli azzurri si portano dietro di cui per riflesso la competizione stessa ne ha sempre giovato. 
Un mondiale senza Azzurri sarebbe certamente un mondiale orfano di una delle maggiori titolate grazie ai suoi 4 mondiali vinti, quindi anche le aspettative sono tante e non solo da parte di noi italiani. Gli Emirati Arabi hanno voluto fortemente la candidatura ad ospitare la manifestazione, per veicolare lo sviluppo di questo sport nei paesi arabi e farlo crescere ulteriormente per renderlo più competitivo con il calcio europeo, e per ambire allo scopo c'è bisogno della partecipazione di tutte le più forti nazionali europee e mondiali. 

Per l'Italia il cammino verso il Qatar inizia con le sfide contro rispettivamente Bulgaria, Svizzera e Lituania; impegni che nascondono sicuramente delle insidie come è normale aspettarsi. Già di norma affrontare l'Italia è un motivo di orgoglio e di prestigio, figuriamoci quando sul petto c'è il simbolo della conquista della Coppa Europa!
E poi non dobbiamo dimenticare gli "scivoloni" passati, che i più "anziani" non avranno certamente dimenticato...
Di questo è ben cosciente il CT Mancini, che saprà come comunicarlo alla squadra reduce dall'impresa di Londra, confidando nella professionalità dei veterani e facendo leva sulla voglia di provare magari a ripetere un'impresa che sarebbe forse la prima per una nazionale. 
Convocato tutto il gruppo dell'Europeo, più Sensi Pellegrini e Zaniolo assenti in Inghilterra per infortunio e l'aggiunta di Kean e Scamacca come volto nuovo. È senza dubbio un bel momento per la nostra Nazionale, ha trovato la sua quadratura perfetta e questo girone di qualificazione servirà a far crescere quei giovani che presto dovranno sostituire i più vecchi, specie nel reparto centrale difensivo dove Bonucci e Chiellini cominciano ad accusare la "fatica".

L'impegno principale sarà quello di onorare la maglia e dare sempre il massimo, poi quello che verrà verrà... senza rimpianti.