Ho voluto riprendere il titolo di un film italiano uscito nel 1983 Amore tossico, per l'appunto, la cui trama ruota sull'uso di eroina e interpretato da attori con un passato di tossicodipendenza. 

L'associazione di quel titolo al momento attuale della squadra giallorossa mi viene data dalla particolare benevolenza della sostanziale maggioranza dei tifosi verso lo Special One, al secolo José Mourinho, nonostante i risultati del campo non facciano strabuzzare gli occhi.
E' vero che il materiale a disposizione del portoghese non è di primissima qualità e in molti casi è anche fragile, però se da uno come lui con la sua esperienza non si può pretendere un rendimento migliore, allora che senso ha spendere tanto in ingaggio quando un tecnico meno titolato ha gli stessi risultati?

Personalmente non mi faccio mai impressionare dal curriculum di un professionista, anche se è indice di un certo modo di lavorare e soprattutto di risultati. In ogni nuova sfida si riparte da zero e nello sport è più vero che in altri ambiti, se ci si culla su ciò che si è ottenuto nel passato è certo che i risultati non verranno. Anzi, per restare ad alti livelli bisogna lavorare ancora più duramente perchè chi ha vinto è visto come l'uomo o l'atleta da battere, quindi le difficoltà aumentano! Ricordo perfettamente la prima conferenza stampa di José Mourinho dove spiegò che la sua venuta a Roma fu dettata da una sfida, quella di una città dove avevano vinto in pochi...

Certo, la vittoria della Conference League nel 2022 e la finale di Europa League nell'anno successivo non sono poca cosa per una società che a livello europeo vantava soltanto una Coppa delle Fiere vinta nel 1961 e una Coppa Anglo-italiana nel 1971 e la più prestigiosa finale di Coppa dei Campioni del 1984 persa ai calci di rigore contro il Liverpool di Grobbelar. Però in campo nazionale i risultati sono altalenanti da alcuni anni, e i proprietari americani credevano che assumendo un tecnico così importante come Mourinho avrebbe riportato la squadra nei primissimi posti della classifica.

I fatti però dicono che il passato non determina mai le vittorie future, ma solo il lavoro e la concentrazione sugli obiettivi prefissati possono tramutarle in realtà. Quello però che è riuscito a fare Mourinho e che non è riuscito a nessun altro prima è creare un esercito di adepti che lo osannano ad ogni sua esternazione, incuranti del risultato sportivo sia positivo che negativo. Una incondizionata fiducia che però Dan Friedkin forse non è disposto a concedere, non fosse altro per l'elevato costo di ingaggio preteso dal portoghese. La separazione dal DS Pinto sembra portare a un cambiamento di rotta, forse anche riguardo l'allenatore...

Ma il 2024 potrebbe riservare anche altre sorprese, e forse ben più importanti; e tutto ruoterebbe sulla questione dello stadio di proprietà e sul terreno dove gli americani insieme all'amministrazione comunale avrebbero posto l'attenzione, ma dove c'è un'area che da tempo è in procinto di diventare parco pubblico e dove soggiorna persino fauna selvatica.
I comitati di quartiere sono da tempo sul piede di guerra e anche gli ambientalisti si sono espressi negativamente sulla scelta del Comune. In caso di difficoltà ad avere la concessione a costruire lo stadio si vocifera che gli americani sono pronti a cedere la società, e sarebbe di nuovo l'anno zero per la squadra della Capitale.