A volte è difficile capire, perché il calcio è vero che è cambiato; è vero che anche il modo in cui il tifoso si approccia alla sua squadra è cambiato, ma poi alla fine quelli che muovono tutto sono sempre loro... i calciatori!

E chi sono i calciatori? Robot? No, sono atleti più o meno talentuosi, che possono esaltarsi o sbagliare una partita come il tennista numero uno può perdere dal numero 58 del ranking! Tutto questo discorso per dire che non capisco la pioggia di critiche rivolte a Inzaghi, che d'accordo è uscito sconfitto dalle partite col Milan (è un derby e pertanto sfugge sempre ad ogni pronostico) con la Lazio ancor prima (squadra comunque ben equilibrata e pericolosa soprattutto nel contropiede), con Udinese (la Roma di Mourinho ne ha presi 4!), e appunto la Roma in una partita che poteva girare in altro modo se la traversa non avesse negato il gol a Çalhanoglu e un paio di conclusioni non fossero uscite di poco dallo specchio della porta giallorossa.
Mi pare che ad inizio stagione la griglia di partenza vedeva ai primi posti Milan e Inter come pretendenti allo scudetto ma solo perché erano quelle che necessitavano di meno aggiustamenti, poi nell'ordine Napoli, Juventus e Roma a giocarsi un posto per la Champions stando ben attenti a possibili inserimenti di Atalanta e Lazio, e perché no, la sorpresa Udinese o Fiorentina. È chiaro che è troppo presto per tirare le somme, ma al momento questo dice il campionato, un campionato che cerca di sopravvivere con tutti i problemi strutturali ed economici che conosciamo.

Proprio per questo il gran parlare della crisi dell'Inter (che se proprio vogliamo dire è magari di tenuta mentale, non certo fisica o di gioco!) mi sembra veramente prematuro, certo c'è un certo ritardo dal Napoli capolista ma è pur vero che i partenopei hanno finora incontrato solo Lazio e Milan come scontri diretti, vincendo in entrambi i casi, ma con buona dose di fortuna al Meazza. Se i media non sanno cosa scrivere e alzare il solito polverone porta a vendere più copie di giornali allora va bene, ma noi non dobbiamo cadere nella trappola!

Mancano sette giornate allo stop per i mondiali in Qatar, una vita in pratica e la situazione si può ribaltare nel giro di due giornate perché il Napoli deve ancora affrontare Udinese Atalanta e Roma, partite tutt'altro che abbordabili (ovviamente sulla carta). Come vedete non ho finora fatto accenno alla situazione infortuni, che chiaramente hanno il loro peso ma che non devono costituire un alibi per nessuno, in quanto le rose delle squadre finora citate hanno i sostituti in grado quantomeno di non far sfigurare i titolari assenti.

Non creiamo un caso dove non c'è, veramente lo dico... ne va del lavoro di chi si impegna a mettere a frutto i mezzi messi a disposizione dalla Società (in questo caso Inzaghi e l'Inter) che ha bisogno di tempo e tranquillità per fare il meglio con le risorse che oggi il nostro calcio può permettersi. Questo vale per tutti, perché oggi si parla dell'Inter (e anche della Juventus e di Allegri, per la verità) ma domani potrebbe toccare proprio al Napoli capolista o alla Roma o al Milan. Non stiamo parlando di corazzate come Bayern o Manchester City ma si è visto che se preparate bene anche squadre come il Liverpool posso essere annichilite da una nostra "modesta" squadra.
Ci proviamo?