La vittoria di ieri in Finlandia, contro i padroni di casa dell'Helsinky, non è servita a calmare le critiche verso Mourinho e verso la Roma, anzi. Nonostante la vittoria, nonostante i tanti infortuni, nonostante ci fossero in campo due ragazzi della primavera, per la stampa, gli opinionisti e i soliti leoni da tastiera, la Roma non meritava la vittoria. La motivazione è che la Roma ha tirato solo due volte in porta. Ora, credo che questa motivazione sia più un pretesto, che non la realtà dei fatti. A questa gente che scrive, dice queste cose, potrei, invece, rispondere che la Roma, rispetto agli anni passati è migliorata, non è da tutti fare due tiri in porta e segnare due gol.
In effetti, a pensarci bene, anche chi attacca e critica la Roma, pochi giorni fa la pensava in questo modo. Infatti, dopo la gara di domenica, contro il Napoli, proprio queste stesse persone che, oggi, criticano lo Special One, si complimentavano con Spalletti. Anche in quella occasione, queste persone, hanno rimosso totalmente il fatto che la Roma arrivava a questa gara con diversi infortunati e tutta gente di grande spessore. Quando, nella gara contro il Napoli, ti mancano Dybala, Winaldum, Celik, Karsdorp appena rientrante da un infortunio, Pellegrini è al 60% per un problema al flessore, inizi ad avere dei seri problemi. Spalletti aveva dichiarato che la sua squadra si trovava nelle stesse condizioni della Roma, a me, sinceramente, non è sembrato. Gli assenti, tra le file dei partenopei, erano Anguissa E Rhamadani. La stampa, evidentemente, la pensava allo stesso modo di Spalletti, perché, anche per loro, gli assenti della Roma non erano, poi, tutta questa grande perdita. Nonostante tutto, il Napoli di Spalletti non ha fatto la sua solita gara, non ha creato tutte quelle palle gol che è solito creare e segnare. Questo, sicuramente, per merito dei giallorossi e, solo all' 80esimo, gli uomini di Spalletti passano in vantaggio, grazie ad una prodezza di Osimhen. Penso che, proprio come detto da Mourinho, la Roma abbia fatto la sua gara e, solo una questione di stanchezza e un po' di fortuna, abbia fatto pendere l' ago della bilancia a favore dei partenopei. D'altronde, la squadra di Spalletti, si presentava all'Olimpico con tutti i favori dei vari pronostici. Mourinho, infatti, ha come obbiettivo quel 4 posto che manca già da qualche anno, Spalletti, invece, è tenuto a fare il passo avanti, perché quel 4 posto lo ha centrato quasi sempre. Ed è proprio lì che non riesco a capire tutte queste critiche verso la Roma. Potevo capirle se, entrambe le squadre, avessero lo stesso obbiettivo, le critiche, rivolte alla Roma, le avrei viste più appropriate se rivolte a Pioli nella gara persa, sempre contro Spalletti, per 2 a 0. Invece, in quella occasione, nessuno si è spinto tanto in la' nelle critiche verso i rossoneri. Allora, perché con la Roma c'è sempre quel qualcosa in più? Perché, nei confronti della Roma, c'è sempre quel pizzico di contestazione? Capisco che, eventualmente, parlar male di Mourinho e della Roma, possa garantire più proseliti, possa garantire maggior introiti, guardate, infatti, Cassano; il barese, parlando male di Mourinho, è riuscito ad entrare nel giro della RAI, ma, allora, che non si considerino professionisti!
La sconfitta del Milan, contro il Napoli, è passata con grande naturalezza, evitando, così, a Pioli e ai suoi, tanta pressione. Mourinho, però, ancora una volta, mostra di essere il più grande tecnico in circolazione.
Dopo le tante critiche, dopo le enormi accuse, ha il coraggio di mandare in campo, in una gara importantissima come quella contro l' Helsinky, due ragazzi della primavera. Pioli, Spalletti, Allegri, Inzaghi, Sarri, state pur certi che non avrebbero avuto questo coraggio.