L'arrivo di Sarri alla Lazio, altro non ha fatto che aumentare all'ennesima Potenza il loro sentirsi inferiori. Il tecnico della Lazio, che è stato, letteralmente, snobbato, scartato, messo da parte dalla Roma, guarda sempre in casa giallorossa e non perde occasione, per parlare dei giallorossi.
Anche in questa ultima giornata di campionato, che si è conclusa con le gare tra Verona-Roma e Monza-Bologna, Sarri ha sentito l'esigenza di paragonare situazioni della sua squadra, a quelle della Roma. E così ossessionato dai giallorossi, che nemmeno si accorge di quanto, gli episodi di cui parla, siano, totalmente, differenti. Il tecnico della Lazio, infatti, ha voluto paragonare l' ammonizione di Milinkovic-Savic, a quello che era successo tra Karsdorp e Irrati, subito dopo Roma-Napoli. Due situazioni, completamente, diverse, che, anche un bambino riuscirebbe a capire. Sarri, subito dopo la sconfitta, subita all'Olimpico, ad opera della Salernitana, ha tuonato contro l'ammonizione di Milnkovic-Savic. Qualche ora dopo, a mente fredda, piuttosto che raddrizzare il tiro, ha fatto pure peggio! Infatti, ha tirato in ballo l'episodio tra Karsdorp e Irrati, nell'immediato post Roma-Napoli. Secondo il tanto confuso Sarri, sì, perché tre gol presi dalla Salernitana, quando stai vincendo per 1 a 0, ti confondono le idee, Karsdorp, che aveva messo le mani addosso ad Idea di, non era stato punito, mentre Milinkovic-Savic era stato punito ingiustamente. Il problema tra Irrati e Karsdorp è nato dopo che l'arbitro ha pestato il piede del terzino giallorosso, che preso dal forte dolore l'ha spinto! Lo stesso Irrati, ha spiegato l' accaduto. Piuttosto, Sarri, dovrebbe parlare della seconda ammonizione a Pellegrini in Roma-Udinese dello scorso campionato, che costò il derby al capitano. Lì, si che ci fu un errore enorme, come errore, ancor più grosso fu quel mancato rigore su Zaniolo nel derby, che poi, portò al raddoppio i laziali. In quell'occasione Sarri, non aprì bocca, in quell'occasione era tutto a suo favore. Anche dopo la gara della Roma, contro il Verona, vinta dai giallorossi, i soliti laziali, seguendo le orme del loro degno mister, hanno scritto che il fallo su Zaniolo, che è costato l'espulsione al giocatore del Verona, non era fallo. Forse, anzi togliamo, tranquillamente, il forse, quelle immagini se le facciamo rivedere ad un cieco, si accorge, tranquillamente, che quello è un fallo pericolosissimo e da espulsione. Tanto è vero, che, dopo quel fallo, Zaniolo, non solo riporta i segni dei tacchetti sulla coscia, ma è costretto a chiedere il cambio per la botta ricevuta. Io, potrei anche capire che un laziale non vuole, a prescindere, dare ragione alla Roma, ma dinanzi a fatti così eclatanti, evidenti, limpidi e chiari come la luce del sole, almeno non commentate.
Dire che quel fallo non era fallo e, quindi non c'era espulsione è antisportivo, ma trattandosi della Lazio, che pur di non far vincere lo scudetto alla Roma nel 2010 ha fatto quel che ha fatto... possiamo tranquillamente dire che è la normalità!