Sono ormai ore decisive, solo altri 180 minuti per capire chi sarà a calpestare i verdi campi europei e chi dovrà invece puntare sulla prossima stagione. Fra le squadre in corsa vi è una in particolare, il cui mercato dipenderà dalla sua qualificicazione: il Milan. Le domande e i dubbi si fanno sempre più densi: come interverranno i dirigenti sul mercato? Come lo faranno con la qualificazione in Champions League? Come lo faranno senza?

In primo luogo bisogna considerare diversi fattori fondamentali, come ad esempio il fatto che il progetto "Resurrezione" punta su profili atletici molto giovani, fattore che ci permette di capire che nei prossimi tre anni potrebbero arrivare al massimo due calciatori già affermati al mondo. Leo, inoltre (e possiamo confermarlo) ha sempre avuto una  passione incontrollabile per i purosangue in fasce, ragazzi sconosciuti destinati a diventare grandi (Kakà e Shevchenko gli esempi più palesi). Questi due piccoli fattori già avvicinano alla ragione le teorie sulle probabili e quasi certe intenzioni dei dirigenti rossoneri, secondo le quali senza Champions il Milan riceverà in dono lo stesso e identico mercato, vediamo perché.

I PUROSANGUE

Già quando il Milan coronava il suo sogno stagionale con il filotto positivo di due mesi fa, i dirigenti parlavano di un certo tipo di mercato in caso la squadra fosse riuscita nell'impresa di qualificarsi in Europa. 
I nomi affiancati al Milan a partire da quel periodo sono svariati ma tutti hanno delle cose in comune: l'età giovane, il prezzo economico e il fatto che non siano mai stati smentiti dalla dirigenza, ma questo cosa significa? Questo sostanzialmente vale a dire che ancora non vi è stata una divisione del mercato rossonero (divisione secondo il quale se il milan si dovesse addentrare verso la via dell'Europa eseguirà un mercato ricco, mentre invece in caso contrario un mercato più umile) ma i nomi sono sempre gli stessi e soprattutto sono economici, se vogliamo addirittura alla portata di una squadra in Europa League: si va da Allan Saint Maximin a Everton Soares, da Malcom (probabilmente in prestito) a Stefano Sensi, da Chiesa a Pellegrini e così via. Questo farebbe pensare che il Milan abbia già messo sulla scrivania un budget specifico per il mercato e non avrà certo il braccio corto ma probabilmente sappia addirittura chi arriverà in rossonero e chi no.

Difficile ovviamente, capire da ora chi indosserà la maglia rossonera, ma chiunque dovesse arrivare possiamo esser certi che a prescindere da qualsiasi condizione gli uomini di Elliott interverranno sul mercato in modo importante o addirittura plateale.

IL FANTINO

Per ogni purosangue serve però un fantino come si deve, che sappia mantenere i polsi saldi e le redini ben controllate. Per questo gli uomini di Elliott sono da diverso tempo alla ricerca di un allenatore con lo zoccolo duro, un allenatore che sappia essere tecnico e severo, che sappia educare i ragazzi del club di Via Aldo Rossi al buon gioco e all'essere uomini dentro e fuori lo stadio, un vero mister in stile Milan vecchia scuola insomma.

I nomi che potrebbero occupare la panchina rossonera a partire dalla prossima stagione sono diversi: si va da Conte, fino ad arrivare a Mourinho, Gasperini e Pochettino e... Gattuso?  Sì, Gattuso.
Secondo le indiscrezioni più recenti il Milan avrebbe intenzione di mantenere la panchina salda in caso di qualificazione in Champions League, indiscrezioni che hanno mosso la furia, lo scetticismo ma anche la paura di tantissimi tifosi.
Posso però affermare con ferma convinzione che il Milan cambierà allenatore in occasione della stagione 2019/20 e che Gattuso verrà mantenuto saldo sul suo posto solo in caso in cui i dirigenti non dovessero riuscire nell'opera di portare un grande nome sulla loro panchina. I rossoneri si preparano quindi (secondo affidabili teorie) a fronteggiare il prossimo anno calcistico in modo professionale e raggiungere altri obiettivi ancora più preziosi per il futuro, un futuro che vuole riportare una squadra alla qualità del passato.