Era il lontano 1988 e il Milan viveva forse il suo più grande momento storico, ogni calciatore degno d'essere chiamato "campione" era desideroso di avventurarsi all'interno della rosa rossonera, che negli anni vantava una compattezza e una forza invidiabili. Il Milan possiede inoltre una potenza societaria ed economica non indifferenti e dominano sul mercato ormai da svariati anni, l'amministratore Adriano Galliani questa volta punta verso un ragazzo dello Sporting Lisbona ceduto in prestito al Real Saragozza, un certo Frank Rijkard.

Sacchi preme per avere Frank perché vede qualcosa e può dare più garanzie dell'infortunato Ancelotti, ma Berlusconi è il suo presidente e non ama farsi contraddire. Silvio desidera altro e spinge verso il non acquisto dell'olandese, Galliani, Sacchi e Braida tramano però qualcosa sottovoce, un vero piano di disobbedienza gerarchica verso il presidente per forzare l'acquisto del tulipano della collezione rossonera.

I tre infatti preparano il contratto di trasferimento per il calciatore tanto desiderato alle spalle di Silvio e partono una notte alla volta del nuovo acquisto. I nostri beniamini arrivano alla scrivania della squadra portoghese ma nel frattempo le voci sulla trattativa si spargono e arrivano ai tifosi dello Sporting Lisbona, che non accolgono esattamente con positività la probabile scelta dei loro dirigenti. Accade infatti qualcosa di clamoroso, i tifosi sfondano le porte della sede della squadra e irrompono negli uffici dando sfogo a episodi violenti, aggredendo i dirigenti e cercando di impedire la cessione del loro acclamato Frank. La situazione ha preso quindi una piega incontrollata e ancor più gravemente incontrollabile, altro non resta quindi che darsela a gambe e i dirigenti non si fanno desiderare in questo e mi permettono di raccontare un piccolo particolare: l'amministratore delegato Galliani nasconde il contratto (obiettivo dei tifosi portoghesi) dentro i calzoni e oltre, recandosi di corsa al di fuori degli uffici accompagnato da una raccomandazione da parte del presidente portoghese, quella di salvarsi con la comica frase "salvatevi voi che potete". Poche settimane dopo Frank Rijkaard firmerà l'accordo con il Milan e diventerà il terzo tulipano del giardino, il terzo di un trio leggendario.

Grazie anche alle geometrie dell'olandese, il Milan vincerà la Champion League contro ogni aspettativa del suo presidente, ma d'accordo con ogni promessa dell'allenatore Sacchi sul ragazzo.

Un comico aneddoto quello raccontato in questo articolo da me e ancora meglio dallo stesso Sacchi in occasione della sua presenza come ospite al programma "Che Tempo Che Fa", aneddoto che fa riflettere sulla vera identità dello spirito milanista che è sempre andato contro ogni ostacolo e privazione, superando sempre ogni aspettativa.
I milanisti non possono che attendere il ritorno di questi meravigliosi tempi, dando tempo e fiducia ai nuovi progetti in programma e questo ci insegna appunto che forse (diversamente dall'allora presidente Berlusconi) dovremmo fidarci di più dei nostri dirigenti.

Aspettando nuovi indizi su quello che sarà il nuovo Milan ricordiamo bellissimi momenti vissuti dai rossoneri in passato, il vero e unico esempio da seguire in questo momento.