Dopo aver visto quelle maglie, non si può dire che il Milan non ce l'abbia proprio messa tutta pur di spaventare il Bologna, che per la cronaca ha passato gran parte del secondo tempo nella propria area di rigore, a protezione di un inutile pareggio.

Pioli nel dopo partita cita giustamente i 31 tiri in porta, io però ho perso il conto dei passaggi sbagliati negli ultimi metri. Perché poi alla fine il calcio rimane un gioco semplice e se costruisci bene hai maggiori chance poi di fare gol.
Difficile segnare quando perdi il pallone sul più bello, o servi il compagno in posizione da mission impossible.

Il Milan rimane primo ma non è favorito, per il semplice fatto che di fronte a tanta mediocrità diffusa, alla fine questo campionato lo vince il più fortunato o peggio, il più favorito. Entrambi ruoli in cui i rossoneri non brillano da tempo. Tuttavia non vincerlo, lascerebbe, innegabilmente, l'amaro in bocca sulla bocca di tutti, per il semplice fatto che ci si farebbe sorpassare per la seconda volta nella stessa stagione (!). Un primato che non è possibile non considerare per il futuro.

Al Milan, come a tutte le squadre con ambizioni, serve una punta forte, possibilmente fortissima e un vero numero 10. Senza questi due elementi base del gioco del calcio, anche quella con il Bologna può diventare più difficile di una partita di Champions.
No gol, no party!