Mazzarri ha giocato per vincerla, Gattuso per non perderla, ne è venuto fuori un pareggio giusto che scontenta tutti.
Milan-Torino può essere riassunta così. Partita muscolare, spesso troppo spezzettata, dove le difese hanno avuto la meglio su attaccanti in crisi.

Se Belotti e i suoi 90 milioni sono un lontano ricordo di qualche estate fa, anche le quotazioni del Pipita assomigliano sempre più quelle dei mutui subprime. Impreciso, molle e nervoso, l'argentino non sembra aver fatto tesoro delle 2 giornate di riposo forzato.
Fortuna che c'è sempre Suso, unico a ispirare un po' di manovra e il cui riscatto Bakayoko sarebbe da chiedere a Babbo Natale.

Tutto il resto è noia. A partire da chi dovrebbe farci divertire, il fantasista Chalanoglou ormai sempre più oggetto non identificato. Meglio di lui Castillejo che se non altro tiene impegnata la fascia e soprattutto propone dei cross. Ma se non fosse per Donnarumma probabilmente saremmo finiti per perdere, come dice Rino. Perché il contrario era molto difficile dal momento che vincere bisogna segnare e per farlo bisognerebbe almeno centrare la porta.
Ecco che quando uno che non molla niente come il Cutrone calcia male a 2 passi dalla porta, si capisce che non era proprio sera. Il problema è che è sempre così. Tutte le volte che si potrebbe dare una svolta concreta alla classifica, o qualcosa di simile, viene sempre sprecato. Io non so come, ma queste sono partite sporche da vincere. È qui che ti giochi l'accesso all'Europa che conta e ai suoi soldi. Una porta cui questo Milan continua a non bussare.