In questo periodo di celebrazioni della Società Calcio AC Milan, noi tifosi ci siamo rivisti le partire dei trionfi rossoneri. Dall'ultimo scudetto di 10 anni fa, alle finali di Champios. Guardando lo scorrere delle partite del campionato vinto con Ibra, Pato, Robigno (14 gol a testa) Boateng, Cassano, ecc. con un modulo del giovane Allegri che sviluppò il 4-3-1-2 "Berlusconiano", in un gioco veloce, di fantasia, e spettacolare che portò quella squadra allo scudetto.

Oggi da ormai troppo tempo viviamo ancora di ricordi ed il gioco è scomparso. Ma proviamo a darci una spiegazione sul perché tutto questo accade al Milan.
Io non credo che la favola che da più parti ci propongono sulla scarsa qualità dei giocatori in rosa sia ancora proponibile. C'era un grande uomo di calcio (Brian Clough) che allenava con il cuore, ma anche con il bastone. Quindi credo che non ci siano giocatori "scarsi", ma giocatori con differenti gradi di disponibilità. Il gruppo significa tutto.

Non riesco proprio ad accettare il fatto che da anni non si riesca più a veder giocare bene una squadra. E' colpa di tizio, l'altro non funziona oppure quello non segna. Perchè è così difficile e diverso dalle altre realtà del calcio (Atalanta - Lazio - Cagliari) citandone alcune e  tralasciando le altre per riconosciuta superiorità, perchè non si riesce più ad avere un gruppo coeso, di amici che si divertono a giocare?
Ecco, credo che da anni il problema sia proprio questo. Con la scomparsa dei gruppi o blocchi "omogenei", come ad esempio quello olandese, brasiliano, italiano, sia venuto meno la formazione di un progetto che nasca da basi certe e finalizzato alla costruzione di una SQUADRA! 

L'impressione che si vive è quella di realtà autonome che stanno insieme per motivi di "lavoro", ma niente più. Ognuno vuole essere l'idolo che risolve la crisi, ognuno cerca di sbagliare o rischiare il meno possibile, senza un minimo di passione, rabbia, cuore.
Il calcio è un gioco facile e semplice, che si giuoca in 11, ma come nella vita o nel lavoro si fa insieme come amici, compagni, colleghi.

A chiusura di questo mio breve "sfogo" vorrei esprimere un augurio di inizio anno a noi milanisti, di ritornare ad abbracciarsi e saltare felici e gridare: FORZA MILAN, SIAMO SEMPRE CON VOI!