Il Milan di ieri ha sbattuto su i suoi limiti di una rosa pane, amore e fantasia.
Rispetto all’anno scorso non sono stati fatti passi in avanti, anzi.
A parte il portiere, chi è arrivato non ha portato niente. In compenso Ibra ha un anno in più e di conseguenza tante partite giocate in meno.
Il buono c’è: Leao, Theo, Tonali, Calabria oltre al già citato Maignan e quando ci sono Tomori e Kjaer, tutto il resto è più o meno noia. Risultato uno zero su tutto, azioni, gol, spettacolo e temo anche ambizioni scudetto.
D’altra parte lascia basiti l’immobilismo societario. Kjaer si è fatto male il 1° dicembre e ad oggi non è arrivato nessuno. Discorso analogo per la punta. Ibra ormai è una riserva di lusso e Giroud è una riserva di Ibra… Morale? Manca il titolare o almeno qualcuno da far girare. La fascia destra cerca ancora un padrone dai tempi di Suso, mentre a malincuore ammettiamo che anche quest’anno l’anno di Diaz sarà il prossimo.

Siccome ritengo la dirigenza del Milan molto più competente e capace di me, credo semplicemente che questa società non ammetta deroghe sull’investimento e piuttosto che vincere ami partecipare, specie alla Champions, che è l’obbiettivo. Il che è lodevole da un punto di vista della ragioneria, ma oggettivamente poco appagante da quello del tifoso.
Alla fine dei conti ci rimane una squadra più che dignitosa se al completo, conti in ordine e poche chance di vincere il prossimo derby.