Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Così parlava Eleanor Roosevelt. Ho scritto in più di un’occasione che occorre sempre coltivare la speranza. Se si dispone di capacità in un determinato ambito, è necessario perseguirle. Questo non significa abbandonare tutto per dedicarsi esclusivamente a una sola situazione. Bisogna, però, mantenerla integra e viva all’interno del proprio animo. Manzoni parlava di Divina Provvidenza che contrasta con la Divina Indifferenza di Montale. Si tratta di magnifici autori della letteratura italiana e ognuno di loro ha di certo ispirato grandi insegnamenti, ma sta a Voi scegliere la teoria più consona. Nel prima caso, l’intervento di Dio è volto ad aiutare i suoi figli nel momento del bisogno. Quando il mondo pare cadere addosso al protagonista, il Signore lo salva. E’ accaduto a Renzo e Lucia, che dopo un lungo e sofferente peregrinare, hanno potuto coronare il loro desiderio d’amore. Ossi di Seppia, invece, presenta un Altissimo piuttosto distaccato dal destino delle sue creature lasciate così nella vuotezza dell’esistenza. Il mio intento non è sicuramente quello di porre a confronto i citati egregi personaggi della nostra storia, ma soltanto manifestare differenti visioni. La Natura ci ha dotato della facoltà di discernimento e decisione. Personalmente desidero credere nei sogni che rendono l’esistenza meno piatta e più serena. Non voglio essere un Peter Pan sull’Isola che non c’è, ma nemmeno osservare la vita con un realismo troppo crudo. Gradirei avere lo spazio per la speranza di un futuro migliore e più sereno in cui poter realizzare, seppure nelle immense difficoltà, esperienze positive, gioie e aspirazioni.

Chi avrebbe mai creduto che Cristiano Ronaldo sarebbe sbarcato sul pianeta Juventus? E invece è accaduto. Era l’estate del 2018 e ricordo ancora che mi trovavo in piscina quando, una domenica, lessi le prime voci relative a un eventuale passaggio del portoghese ai bianconeri. Non mi pareva fantacalcio. Credevo fosse fantascienza. E invece… Lentamente, la notizia assunse sempre più importanza tanto da divenire realtà. I segnali erano piuttosto evidenti. Ricordo, per esempio, la difficoltà nell’assegnare i diritti televisivi della serie A. Non si trovava l’accordo sul valore. E’ chiaro che le situazioni non erano direttamente collegate. E’ altrettanto realistico, però, pensare che CR7 potesse accrescere notevolmente l’appeal di un campionato. Anche le tempistiche conducevano a una simile ipotesi. L’annuncio del “Colpo del Secolo” giunse poco dopo che Sky e Dazn si assicurarono la trasmissione delle gare. Proprio la paytv di Santa Giulia ne fece un cavallo ideale per la sua pubblicità. Un discorso analogo si poteva svolgere relativamente agli abbonamenti per assistere dal vivo alle sfide casalinghe dei sabaudi. Il calcio italiano era in crescita, ma non aveva ancora raggiunto i livelli di alcuni tornei stranieri d’élite. Il riferimento è chiaramente alla Spagna, ma soprattutto all’Inghilterra. Bundesliga e Ligue 1 parevano, invece, più alla portata. La Vecchia Signora era sicuramente compagine molto competitiva, ma dopo l’exploit del 2016-2017, nonostante la grande prova al “Bernabeu”, non era riuscita a ribaltare un 3-0 casalingo patito ai quarti di Champions dal Real Madrid. A onore del vero, i sabaudi parevano essersi indeboliti rispetto all’anno precedente quando comunque subirono una clamorosa “mazzata” nella finale del detto torneo. Il Napoli di Sarri era esteticamente favoloso e il mondo si era innamorato di lui, ma peccava di concretezza tanto da essere eliminato ai gironi dalla massima competizione continentale per club e ai sedicesimi di Europa League. La Roma di Di Francesco aveva, invece, ottenuto un ottimo risultato oltreconfine raggiungendo una magnifica semifinale di Coppa, ma poi non è riuscita a dare continuità a quel successo. L’Inter di Spalletti, invece, tornava ad alzare la voce Italia. Anche l’Atalanta si approcciava alle competizioni internazionali. In sostanza erano le prime avvisaglie di un miglioramento costante e che prosegue tutt’ora. Era difficile, però, immaginare che un giocatore del livello del lusitano potesse addivenire all’avventura italica. Cristiano, però, stupì e contribuì sicuramente ad accrescere prestigio, interesse e valore dei nostri tornei. Nell’estate successiva, lo seguirono giocatori come Smalling, Mikhitaryan, de Ligt, Ramsey, Rabiot, Lukaku, Sanchez… E’ come se il supercampione avesse scoppiato una bolla e mosso una valanga.

SI PUO’ SOGNARE MESSI IN ITALIA?
A volte i sogni divengono realtà… I vertici del pallone del Belpaese stanno svolgendo un ottimo lavoro. Gravina è riuscito clamorosamente a prendere per i capelli una stagione che pareva ormai defunta, dilaniata dal coronavirus. Il calcio è stato additato dai tanti come il peggiore dei mali. E’ stato considerato alla stregua dell’untore che ha contribuito in maniera micidiale a diffondere il covid-19. Non si sarebbe potuto riprendere altrimenti il rischio era quello di tornare nell’emergenza. Le terapie intensive avrebbero corso il pericolo di un nuovo collasso perché lo sport di contatto era assolutamente impraticabile. Infatti… Si è ricominciato e non è accaduto niente di tutto questo. La disciplina più amata d’Italia ha subito costi e pesi di un protocollo giustamente molto stringente e ha ottenuto risultati di gran lunga migliori rispetto ad altre attività lavorative. E’ la dimostrazione che le paure erano assolutamente infondate. Anzi insensate. Tutto è bene ciò che finisce bene. I problemi, però, tornano a palesarsi. Neanche il tempo di concludere l’annata in corso, che il Presidente della Figc lancia un altro clamoroso allarme. Le normative sanitarie attuali, che hanno consentito alle squadre di tornare in campo, sarebbero insostenibili per il futuro se proiettate nel lungo periodo. Occorrerebbe rivalutarle ed è pure necessario accordarsi sulla data d’inizio del prossimo campionato relativamente alla quale non tutti i presidenti paiono in accordo. Siccome alla fine della stagione 2020-2021 si disputerà l’Europeo, il tempo stringe. Non a caso, la Francia riprenderà il 22 agosto. Venti giorni più tardi sarà la volta degli altri campionati top. E noi? La risposta vaga nell’etere anche se certamente trascorrerà un tempo molto risicato tra la fine della serie A in corso e l’inizio di quella successiva. Sempre gli ultimi a decidere. Per ovviare a tutte questi dilemmi si pensa persino a un cambio di format con i playoff e playout. In tal modo, l’annata potrebbe cominciare all’inizio di ottobre, ma la soluzione non convince club e televisioni.
Che fare? Non si sa. Se nei duri mesi del lock-down lamentavo una costante indecisione italica relativa al futuro, devo constatare che l’insegnamento non pare essere andato a buon fine. Questa collezione di immagini non rende certo merito al nostro torneo e non aumenta sicuramente la volontà dei calciatori di trasferirvisi. Si può sognare Messi? Sì, ma si devono fornire più celeri risposte. Occorre essere maggiormente costruttivi e rapidi. Vi chiedo. Chi di Voi vanta un curriculum eccezionale e offerte dalle migliori realtà, accetterebbe mai di entrare in un’azienda che ha costanti difficoltà di programmazione delle tempistiche? Credo di non avere necessità di una risposta…

Fortunatamente, se ci si rivolge verso altri punti di vista, si nota che la situazione è migliore. Il riferimento è alle proposte pervenute alla Lega Serie A per i diritti tv. Alla fine della prossima stagione, infatti, scadrà l’attuale concessione. Ben 6 fondi stranieri hanno presentato offerte. Si pensa persino alla creazione di un apposito canale. Tanta roba. Manna che piove dal cielo. Tali richieste portano denaro e segnalano l’interesse che il nostro campionato vanta all’estero. Per questo è necessario veramente porre un plauso anche alle Istituzioni del pallone italiano perché l’aiuto giunto dall’esterno non è sempre stato eccezionale. Se si attraggono determinati investitori, significa che si prevede un futuro roseo. Messi potrebbe farne parte? Perché no… Non si dimentichi pure che il contratto tra Leo e il Barcellona scadrà proprio nel prossimo mese di giugno. A questo punto, mi unisco alle richieste di Gravina e lancio un messaggio. Aiutate il nostro calcio. Produce ricchezza. Alcuni conoscenti presenti in loco mi informano che, in una nota località montana dove solitamente svolgeva il ritiro una compagine importante, quest’estate le presenze turistiche erano piuttosto ridotte. Notando che le persone non rinunciano alle loro meritate vacanze e che trattasi di luogo favoloso, non credo che questo ingente calo sia soltanto dovuto al coronavirus. La mancanza della compagine ha fatto la differenza. Immaginatevi, quindi, il marketing che potrebbero muovere Leo e Cris in serie A. Ecco, questo è il valore socioeconomico dello sport più amato in Italia. E’ inutile costruirsi castelli di sabbia dando adito a teorie infondate che affermano il contrario. Il pallone genera benessere e dev’essere sostenuto anche dall’esterno.

MESSI IN ITALIA, MA DOVE?
Se Lionel giungesse davvero alle nostre latitudini, quale maglia potrebbe vestire?
Innanzitutto, al fine di garantirsi le prestazioni di un simile campione, occorre spendere un bel gruzzoletto di denaro. Se anche l’argentino non dovesse rinnovare lo stipulato con i blaugrana, non provocando un esborso nei loro confronti da parte del nuovo club, è necessario comunque considerare l’ingaggio del calciatore che andrà spalmato su più stagioni e pure tutte le spese che comporta una simile operazione. Non è certamente semplice. L’entourage di Messi ha recentemente acquistato un’abitazione nel centro di Milano proprio nei pressi della sede dell’Inter. Marotta, però, ha smentito l’ipotesi di un possibile futuro nerazzurro per la Pulce. Tendo sempre a credere alle dichiarazioni dei dirigenti. In effetti, un ultratrentenne con un lungo e glorioso trascorso non è mai stato un target associabile all’a.d. della Beneamata. Si dice che, ai tempi bianconeri, non fosse nemmeno troppo in accordo con l’acquisto di CR7. Il sudamericano potrebbe, però, accogliere la sfida di rilanciare definitivamente una grande che ha vissuto un periodo buio. In effetti, la squadra di Conte è in crescita esponenziale e vanta certamente il fascino di attrarre un big. La società è solida e l’allenatore è una garanzia. E’ vero che i metodi da sergente del salentino non paiono propriamente perfetti per supercampioni del calibro del numero 10 catalano, ma si dubitava pure del rapporto tra Sarri e Ronaldo. In realtà, il toscano è riuscito a non ingabbiare il portoghese all’interno di schemi che avrebbero potuto limitarlo. A dimostrazione di ciò vi sono i 30 gol siglati in questa serie A dal lusitano. E’ inutile immaginare ora quali potrebbero essere gli eventuali compagni interisti della Pulga. La concezione di un simile affare è ancora troppo distante dalla concretezza degli eventi per ragionare su tali vicissitudini. Se poi dovesse addirittura giungere a conclusione nel 2021, con una stagione ancora da disputare, diventerebbe impensabile valutare il futuro. Approcciare, quindi, alla questione tattica potrebbe risultare assurdo e fuorviante come in parte lo è stato il porsi quella relativa al rapporto con l’attuale mister nerazzurro. Potrebbe accadere di tutto. Proprio su quest’ultima linea è l’immagine proiettata dalla televisione del patron dei lombardi che, per presentare la sfida contro il Napoli, ha mostrato una sagoma riconducibile alla Pulce sul Duomo Meneghino dando adito ai sogni dei tifosi della Beneamata.
A proposito… Messi non è mai apparso sulle cronache come amante della movida o della “bella vita”, ma di certo il Capoluogo Ambrosiano non ha nulla da invidiare a Barcellona e la qualità è extra elevata. Penso gradirebbe anche perché, dal punto di vista di standard e tipologia di esistenza, noto alcune somiglianze tra le 2 realtà.

Leo all’Inter, quindi? Perché no?! L’alternativa? Beh… Non può che essere la Vecchia Signora. Chissà che nella mente dell’argentino non vi sia la volontà di giocare con Cristiano. Un suo sbarco a Torino potrebbe rappresentare quasi un passaggio di testimone con CR7 che, dopo aver disputato un’ultima stagione insieme a Lionel, lascia tutto nelle mani del sudamericano.
Fantacalcio? No, fantascienza. Ma lo era anche il passaggio di Ronaldo alla Juve…