Andrà tutto bene”, dicevano. E’ stato un fallimento completo, sostengo. Dopo due anni si è ancora troppo indietro rispetto a ciò che si credeva. Quella frase mi è sempre suonata storta e illusoria. E’ come provare a guidare a 200 chilometri orari in autostrada bendati affermando che non succederà nulla di grave. E’ una roba assurda, da non fare mai. Come si poteva pensare una tesi talmente fuori luogo! E, per inciso, veniva proprio dal calcio perché a lanciare la moda fu Ciccio Caputo. L’attaccante del Sassuolo segnò al Brescia in quello che sarebbe stato l’ultimo match di serie A prima del lockdown di 4 mesi, poi mostrò un foglio che riportava la tristemente nota dicitura. Da un gesto tenero, comprensibile, di un padre verso i figli e nei confronti delle altre persone nacque una “follia” generale. Si tratta del classico mainstream in grado di condurre il cervello all’ammasso.

Ora si analizzi se è andato tutto bene... La gente cantava sui balconi, come diceva Willy Peyote in Mai dire Mai (La Locura), “mentre fuori c’è la morte. Come si può pensare al meglio facendo parte di un popolo che reagisce così alle difficoltà! Voi avete mai bevuto uno spritz o festeggiato a un funerale? Non credo! Il regno del paradosso. Qualcuno mi dice che era un modo di esorcizzare. Veramente devo pensare che persone adulte e mature abbiano bisogno di sfuggire dalla realtà in una maniera tanto infantile? Mi sembra assurdo. Il telegiornale mostrava prima un servizio straziante di uomini, o donne, stremati dalla fatica, dall’angoscia e dal virus in una terapia intensiva. Metà di questi erano nudi, proni, attaccati a un respiratore che li teneva appesi alla vita come a un filo sottile pronto a spezzarsi in ogni istante. L’altra parte era vestita come se dovesse salire nello spazio. Neanche si vedevano in viso: una tunica verde, guanti in lattice, maschere protettive che coprivano tutto il volto. Solo lo sguardo straziava l’animo. Lo speciale successivo esibiva persone che ululavano festeggianti su un terrazzo. Ma dite davvero? Da lì ho capito che non sarebbe nato nulla di buono e mi sono sentito solo. Tanto solo. E’ chiaro che una comunità così necessita di una guida forte e rigida. E’ lampante. Non può farcela con le sue forze. Non intendo dare adito a teorie complottistiche a cui non credo, ma è logico che una persona mediamente intelligente comprende come un popolo di tale stoffa sia facilmente manipolabile. Non può andare tutto bene! Ne avremo per decenni. Questo è stato il mio primo pensiero.

Infatti… sono trascorsi due anni e ancora siamo alla deriva. La scienza ci ha donato l’unica soluzione possibile per uscire dalla tragedia: il vaccino. L’ha “venduta”, però, in modo errato e con una comunicazione totalmente schizofrenica. Nessuno pretende che questa disciplina abbia un pensiero unico. Sarebbe assurdo. Nemmeno i sacerdoti vedono nello stesso modo il Mistero della Fede, figuriamoci se qualcosa di immanente può presentare oggettività. E’ impossibile. Ciò detto, molti esponenti di tale materia hanno parlato troppo e sovente a sproposito. Questa è la conseguenza. Le persone hanno perduto la fiducia nei loro confronti, ma mi sarei stupito del contrario. Se, a gennaio 2020, buona parte di queste menti sosteneva che nulla sarebbe accaduto poi ci siamo trovati a essere barricati in casa con i camion che allontanavano i cadaveri da Bergamo, certe previsioni non possono finire in sordina. Se si pronostica come fosse il totocalcio e si erra, non si può pensare che le persone seguano le indicazioni scientifiche come un mantra. E’ troppo semplice appellarsi al noto “metodo”. E’ chiaro che vi sia necessità di sperimentare, ma lo si può fare senza “spararle ai quattro venti”. Non penso che Galileo cambiasse versione giornalmente sulla forma della terra.

I “no vax” molto spesso sono semplicemente persone attente e sensibili alla questione. Non si sono limitate ad accettare il messaggio lanciato dai media. Settant’anni fa, nel villaggio c’era il medico, il farmacista, il prete e il sindaco. Erano le Autorità. Quello che dicevano era un must. Avete presente Don Camillo e Peppone di Guareschi? Ora la musica è cambiata. Internet è sovente criticato a ragione perché conduttore di fake news, ma nel marasma di bugie possono emergere anche verità importanti. Le persone sono più “colte” non soltanto perché studiano con frequenza, ma anche perché hanno maggiori possibilità di informarsi. Se si genera il caos, come fatto da troppi scienziati in questa emergenza, per smaltirlo non è sufficiente un bel discorso del Presidente della Repubblica per l’ultimo dell’anno. Fortunatamente non funziona più così. Mattarella lancia messaggi importanti e, a mio modo di vedere, anche condivisibili, ma nella maniera sbagliata. Lo fa con frasi a effetto che avrebbero potuto fare breccia in un passato remoto.
Vi faccio un esempio. Recentemente ha sostenuto che chi non utilizza il siero, lo spreca in vista di qualcun altro che non può averlo. Allora, “mi scusi Presidente” direbbe il grande Gaber, perché non si è provveduto a una distribuzione globale migliore del vaccino che avrebbe contribuito alla minor possibilità di nuove varianti? So che non è Lui a occuparsi dalla vicenda, ma il Papa, per esempio, ne parla sovente. Ricopre un ruolo totalmente differente dal Suo, ma è anche un Capo di Stato. Le persone vanno convinte con la forza della parola che non può essere una frase dogmatica lanciata da una Istituzione a un destinatario comune. L’opera dev’essere svolta sul singolo. E’ necessario valutare ogni caso e mostrare grande cura al dettaglio. Così un individuo può convincersi nella sua intimità. Per quale motivo è stato messo uno scudo penale ai medici vaccinatori? E’ chiaro che con tale soluzione si possono provocare retopensieri. Il chirurgo che fallisce l’intervento rischia la condanna perché altri no? Sono convinto che la sostanza chimica sia l’arma vincente, ma occorre gestirla in modo diverso. Il certificato verde e il super greenpass? Se dicessi che sono d’accordo con tali misure mi porrei in contraddizione con me stesso. Esiste, però, una variabile. E’ innegabile che i numeri delle ospedalizzazioni sono ridotti grazie al siero. In una situazione emergenziale relativa a salute, economia, società e psicologia non si avevano molti margini di manovra.

E le ASL? Beh… qui potrei scrivere un romanzo. Mi limito a narrare alcuni fatti. Il tracciamento è andato a ramengo da una vita. Esistono persone che fanno quarantene senza essere realmente quarantenati. Gente aspetta il tampone da giorni e questi sarebbero ufficialmente liberi perché nessun documento autoritario li pone in isolamento. Nel cosiddetto Decreto Natale, il Governo ha modificato le norme relativa a tale disciplina per evitare un lockdown mascherato. Capite bene che, con i numeri presenti oggi in Italia, se si fermano i contatti stretti vaccinati, si blocca il Paese. E’ anche vero, però, che la norma prova a tutelare le varie entità territoriali da un naufragio ormai già ben avviato. La mia penna si rifiuta di criticare tali lavoratori. Come farebbero a essere migliori? Gli viene chiesto un qualcosa di assurdo. Come si può anche solo immaginare di ricostruire il passato di tante persone. E’ tutto eccessivamente e mostruosamente orwelliano. Così è stata messa una pezza. Allo stesso modo in cui faticano a porre le persone in quarantena, non riescono nemmeno a liberarle sempre nel momento opportuno. Anche questo non è accettabile in uno Stato Democratico. Normalmente si tratterebbe di sequestro di persona, ma l’emergenza giustifica la situazione. Mi trovo in difficoltà perché devo comprendere ciò che comprensibile non è. Non ha logica che un’entità di tal genere, anche a tutela della salute pubblica, possa avere cotanto potere sulle persone. Il motivo è banale: non ha la capacità e i mezzi per gestire la vicenda. Basti guardare al caos dei vaccini. Conosco persone che non erano nella possibilità di effettuare la terza dose in determinate tempistiche, ma hanno dovuto rinunciare ad avere contatti con l’ASL per essere meglio informati in quanto il centralino non rispondeva mai! Qui si tratta della vita delle persone, non di un capriccio. Non è ammissibile.

In due lunghi anni, poi, la sanità ha avuto sufficienti miglioramenti? A giudicare dalla situazione, mi pare di no. Reggio Emilia è una città che conta quasi 170mila abitanti. E’ possibile che con una dozzina di posti letto dedicati ai pazienti covid nella terapia intensiva, la situazione sia già allo stremo?! Il problema non è soltanto di quel luogo. Questo dev’essere chiaro e scritto a caratteri cubitali. L’Italia conta circa 60milioni di abitanti e, con 3-4mila persone a occupare i reparti più gravi, si trova già in estrema difficoltà. Non è plausibile. E’ come volersi riparare da una cascata utilizzando un ombrello. Sembra una problematica da allargarsi a buona parte dei Paesi almeno continentali. Allora mi chiedo perché la brama di tutela della salute sia giunta soltanto con il covid! Non si sarebbe potuto agire prima?

E’ stato un fallimento generale e sotto ogni punto di vista. Il virus ha riportato l’uomo con i piedi per terra come accadde ad Adamo quando Eva decise di farsi ingannare dalla serpe. Non voglio entrare nel teologico anche perché non lo conosco a sufficienza per proporre parallelismi. Intendo soltanto affermare che forse si credeva di vantare un potere di cui in realtà non si dispone nemmeno lontanamente. Ora serve umiltà e occorre restituire la dignità alle persone. Sì, perché non si è potuto fare altrimenti che levargliela. E’ inutile girarci intorno: costringere un individuo, medico, infermiere, sportivo, carpentiere, professore, manovale… a rimanere bloccato in casa a causa di una normativa, di un tampone o dell’impedimento di un’Autorità è qualcosa di estremamente lesivo della sua salute psichica e della percezione che questi avrà nei confronti del resto del pianeta. E’ innegabile che sia una misura doverosa e necessaria ma, prima o poi, occorrerà uscire da queste sabbie mobili. Siamo in occidente, ma sembra di vivere al di là della Cortina di Ferro dove lo Stato controllava tutto e tutti. Pare quasi che si necessiti di una rigida sicurezza e tutela fornita da un “padre” che non si può trovare in un’altra persona allora ci si affida a un entità superiore. C’è chi lo fa con Dio, esiste chi lo raggiunge nello “Stato”. Quest’ultimo, però, è molto pericoloso perché è composto da individui e, se in pochi assumono il potere, diventa difficile levarglielo. Così si degenera. Fabri Fibra affermava che “comandare è meglio che sco…”. Non fatelo leggere ai bambini, ma temo sia molto realistico.
E’ chiaro che, in due anni, non si possono raggiungere i livelli di Comunismo, ben lontano dal Marxismo, visti nell’URSS, ma se la pallina inizia la sua discesa senza essere bloccata, il rischio sarà molto grave.