Non ragioniam di loro, ma guarda e passa” diceva Dante, riferendosi ai pusillanimi, nella sua Divina Commedia. Sono gli ignavi cioè quelle persone che percorrono l’esistenza in modo passivo, senza assumersi alcuna responsabilità. Questi individui non sono ammirati dal Sommo Poeta che, invece, cerca l’impegno costante. Occorre avere dei valori da perseguire e prendere posizione. Nel tempo, poi, il verso è stato trasformato in “non ti curar di loro, ma guarda e passa” e ha assunto un altro significato. Vedi, renditi conto, ma segui la tua testa. Non rimuginare sulle accuse. Ecco, è quello che dovrebbe fare la Juventus di Allegri. Non intendo assolutamente affermare che chi la critica sia calunniosa e non considerabile. Voglio soltanto sostenere che la Vecchia Signora debba porgere l’orecchio, in quanto ogni giudizio può contenere aspetti interessanti, ma continuare per la sua strada e avrà futuro.

L’inizio di stagione è da brividi. E’ sotto gli occhi di tutti. La squadra di Allegri ha collezionato 2 punti in 4 gare di serie A. Erano circa 60 anni che la Juve non partiva così male. In Champions, però, ha piazzato un timbro fondamentale. Ora dirò qualcosa di forte, ma ha centrato l’unica vittoria davvero indispensabile. Il campionato, infatti, si disputa su 38 partite, mentre il girone di Coppa ha soltanto 6 incontri. La differenza è palese. Il margine di errore della competizione internazionale è ridotto praticamente allo zero, mentre il torneo interno lascia ancora ampie possibilità di rimonta. Gli 11 punti dalla capolista, Inter, sicuramente spaventano molto di più rispetto al penultimo posto occupato in graduatoria (mentre scrivo tutto è in divenire perché si gioca senza soluzione di continuità, quindi, quando si legge, la situazione potrebbe essere già modificata). Al momento, osservare la classifica sarebbe assurdo oltre che francamente inutile. E’ impensabile che i piemontesi lotteranno per la salvezza. Dopo 2 turni li avevo dati tra i favoriti in ottica Scudetto e non modifico il mio parere nemmeno vedendo l’unica lunghezza conquistata tra Napoli e Milan. La trasferta in terra campana è stata disputata con la rosa ridotta al minimo a causa dei tardivi rientri dei giocatori sudamericani e di vari infortuni. Mancavano Arthur, Kaio Jorge, Dybala, Cuadrado, Chiesa, Alex Sandro e Danilo. Mica poco! Nonostante questo, i bianconeri sono stati puniti da 2 errori individuali che sono costati il successo. Contro il Diavolo, invece, la Juventus ha giocato 60 minuti di ottimo livello. E’ passata in vantaggio con un gran gol di Morata, ma non ha saputo sfruttare le chance del raddoppio proprio con lo stesso ispanico e Rabiot. Già al 35’, la Joya aveva mandato evidenti segnali alla panchina di una sofferenza atletica esplosa nella ripresa. In mezz’ora, i rossoneri hanno preso campo, pareggiato con Rebic e sfiorato il successo perché, dopo il centro del croato, gli uomini di Allegri hanno spento la luce e aggiunto al dilemma fisico un blackout mentale. Max è entrato negli spogliatoi proferendo tali parole: “Porca …. E vogliono giocare nella Juve. Il video è rintracciabile praticamente sui tutti i media e sui social.

Qual è il problema bianconero? La rosa? Provo a smentire immediatamente l’ipotesi paragonandola a quella di ogni top club di serie A. Parto con i campioni d’Italia dell’Inter. I nerazzurri giocano con il 3-5-2 e ho qualche difficoltà perché Allegri, invece, opta per la difesa a 4. Come risolvo il problema? Adatto i piemontesi. Questo è già un punto a loro favore perché hanno maggiori margini di manovra. Se dovessi compiere la medesima opera con gli uomini di Simone Inzaghi, faticherei molto di più. Si parte dal portiere dove, in effetti, Handanovic mi pare superiore a Szczesny. Nonostante il polacco si sia in parte riscattato contro il Milan, permangono enormi difetti di continuità senza considerare la fatica nel guidare i compagini di squadra e le difficoltà d’intendersi. Per ulteriori info, chiedere a Rabiot e notare ciò che è accaduto sul gol di Rebic. Si passa alla difesa. Il nerazzurro Skriniar viene raffrontato a De Ligt. Ancora una volta, preferisco la Beneamata. Lo slovacco, infatti, è più solido. L’olandese è maggiormente giovane, ma la sua crescita sembra rallentata. Da quel punto di vista, Allegri potrebbe risultare un buon maestro. De Vrij-Bonucci? Beh, Leo è campione d’Europa in carica e lo è da protagonista. Ha capacità d’impostare la manovra e stare tatticamente dentro la gara che sono troppo importanti rispetto a chiunque. Tra Bastoni e Chiellini? Il primo è il futuro, ma il secondo è il passato e pure il presente. Cuadrado sarebbe raffrontato a Dumfries. Valga quanto sostenuto nel paragone precedente. Barella, invece, è migliore di Bentancur. Se, dal punto di vista dell’intensità e della capacità di rubare i palloni, il raffronto regge, sotto l’aspetto tecnico, proprio non ce ne. Brozovic è più forte di Locatelli, ma il lombardo è sulla buona strada. La sfida Calhanoglu-Rabiot, invece, la chiuderei con un pari e patta. Sono due giocatori per cui non impazzisco. Grandi potenzialità, ma molte difficoltà nell’esprimerle. Alex Sandro è ancora privilegiato rispetto a Perisic. Il brasiliano mi sembra più completo del croato che è potenzialmente devastante, ma deve trasformare in atto ed è comunque adattato come esterno a 5, ruolo più congeniale al carioca. Parità tra Dybala e Lautaro. Dzeko si fa preferire a Morata. Attenzione, però, perché lo spagnolo ha ritrovato il suo mentore Massimiliano. Notate che ho lasciato Chiesa fuori dagli undici? Ecco, questo per sottolineare il valore che avrebbero le “riserve” bianconere. Se guardo all’Inter, per esempio, in quella posizione troverei Darmian. Arthur è più forte di Sensi, mentre Vidal è superiore a Mckennie. Non è rientrato nemmeno Danilo. In definitiva, direi che il bilancio tra i bianconeri e la rosa campione d’Italia è molto equilibrato. Con la Vecchia Signora adattata allo schema avversario, tra i titolari, vincerebbero i lombardi per 5-4…

Passo alla seconda qualificata dello scorso campionato: il Milan. In questo caso, è tutto più semplice perché il 4-2-3-1 di Pioli risulta parecchio simile al 4-4-2 impostato attualmente da Allegri. Maignan è meglio di Szczesny. Il portiere rossonero sta mostrando doti importanti. Vedremo se avrà continuità, ma lo preferirei al polacco in cui sinceramente ho poca fiducia. Calabria non è ai livelli di Danilo. Il milanista è in crescita, ma il carioca fornisce ampie garanzie. La carriera parla per lui. Tomori-Bonucci? Prendo ancora Leo sopratutto per una grande capacità costruttiva. Kjaer-Chiellini? Negli ultimi anni, il danese è risultato molto solido. L’italiano lo è da una vita. Tra Theo e Alex Sandro chiuderei in parità. Il francese ha una freschezza, una tecnica e una rapidità ormai sconosciute allo juventino che compensa con grande intelligenza tattica e capacità di difendere. Kessie è magnifico e non ho dubbi sia superiore a Bentancur. Bennacer-Locatelli? Stessa generazione e il bianconero ha dimostrato qualcosa di più. Non fosse altro per la continuità. Entrambi possono fregiarsi di un titolo continentale conquistato con la loro nazionale. L’algerino ha vinto la Coppa d’Africa e Manuel l’Europeo. Rebic non vale Cuadrado. Sono calcisticamente innamorato del croato, ma Juan è un monumento al pallone. Dybala è ancora preferibile a Diaz anche se Brahim è in forte crescita e ha un immenso potenziale. Tra Chiesa e Saelemaekers proprio non c’è paragone. Ibra è meglio di Morata. Se guardo ai sostituiti noto che, con Tonali, i rossoneri hanno una valida alternativa in mediana. Arthur, e Rabiot però, potrebbero reggere il confronto. Giroud è più forte di Kean. In sostanza, tra i titolari, è 7-3 per i sabaudi.

Rispettando la classifica della scorsa annata, si trova l’Atalanta. Valga quanto detto per l’Inter. La Juventus si adatta al modulo della Dea presentando, già così, un vantaggio dal punto di vista delle possibili scelte. Valuterò sul 3-4-2-1. Musso è meglio di Szczesny. Il portiere argentino ha mostrato il suo valore anche in Champions. De Ligt è superiore a Djmsiti. Bonucci lo è rispetto a Demiral che, sino a pochi mesi fa, era uno dei suoi alter ego. Chiellini è più forte di Palomino. Cuadrado è meglio di Maehle anche se il danese ha ampi margini di crescita e diventerà molto capace. Ha già dato prova di sé nel recente Europeo. Tra Bentancur e Freuler è sicuramente favorito l’atalantino. Anche se Locatelli ha una visione di gioco e una classe superiori a quella di De Roon, credo che siano da premiare consistenza ed esperienza in capo all’olandese. Gosens è, infine, preferibile ad Alex Sandro. Il tedesco ha acquisito una potenza, un curriculum e un valore ormai da autentico top player. E’ chiaro che, se si parlasse di difesa a 4, occorrerebbe scegliere il brasiliano perché il tedesco non è quasi mai schierato come terzino. Dybala è meglio di Pessina mentre Chiesa di Ilicic. Tra Zapata e Morata farei un pari e patta. In sostanza, siamo 6-4 in favore della Vecchia Signora e occorre pure considerare che i bianconeri si sono adattati al modulo della Dea. Per quanto concerne le alternative, penso, per esempio, a Zappacosta e De Sciglio. Qui vincerebbe l’atalantino. Ma Danilo è superiore a Toloi. Potrei proseguire ma, tutto sommato, incapperei in un bilanciamento.

E il Napoli? Gli azzurri volano. Mi stanno stupendo! Sono a punteggio pieno. Soprattutto la vittoria a Udine è qualcosa che, probabilmente, non mi sarei atteso. Bravi. Il 4-2-3-1 spallettiano è paragonabile al 4-4-2 di Max. Meret è più forte di Szczesny? Sì! Giuro: non ho nulla contro il portiere polacco, ma proprio non mi convince e credo rappresenti uno dei punti deboli della Juve. L’italiano, invece, è in crescita. Era il terzo estremo difensore nell’ultima, vincente spedizione europea. Sarà il vice del mostruoso Donnarumma al Mondiale. E’ chiaro che l’aggettivo ha un’accezione positiva. Di Lorenzo vale Danilo. Ne sono convinto. Per il toscano, si parla di un grande terzino. Qualità e quantità. Il pareggio è pure tra Bonucci e Koulibaly. Chiellini è più forte di Manolas. Vi chiederete perché non abbia invertito le coppie. Sarebbe stato uguale. Il risultato sarebbe comunque di 1-0 in favore della Vecchia Signora. La difesa centrale bianconera è meglio assortita. Alex Sandro è sicuramente preferibile a Rui. Tra Locatelli e Fabian Ruiz scelgo l’italiano. Lo motivo. E’ più completo. Lo spagnolo, infatti, manca un tantino in fase di costruzione e questo lo condanna. Al momento, Anguissa sembrerebbe dominare su Bentancur. Ma qui aspetterei a giudicare. Il nuovo acquisto del Napoli, infatti, ha giocato solo 2 gare di serie A. Troppo presto. Cuadrado è nettamente migliore di Politano così come Dybala è più forte di Zielinski. Chiesa e Insigne? Opterei per il bianconero. Perché? A parità di valori tecnici, si fa preferire fisicamente e difende meglio. So che mi criticherete per la prima motivazione. A quel punto, vi inviterei a rivedere i gol di Fede nelle ultime apparizioni in nazionale contro Austria, Spagna e Bulgaria. Il rapporto tra tentativi e occasioni, di recente, sembra persino parlare a favore del genovese. Osimhen è meglio di Morata. E’ dirompente e non gli si toglie il pallone. Segna sempre. Fenomeno. Relativamente alla panchina, credo che i piemontesi abbiano qualcosa di più. Penso, per esempio, a De Ligt e Rrahamani oppure ad Arthur e Demme. Nei titolari, si parla di un 6-2 per i bianconeri.

Ecco, poi, la Lazio. Sarri schiera il 4-3-3. Adatterò la Juventus a questo modulo, ma potrei serenamente schierare i biancocelesti con lo schema piemontese per cui, qui, la Vecchia Signora non ha alcun vantaggio di duttilità. Reina è il portiere capitolino. Lo vedo più sicuro di Szczesny. Lazzari è molto forte, ma si deve abituare a giocare terzino. Per il momento, è meglio Danilo. Acerbi e Luiz Felipe compongono un’ottima coppia. Tuttavia, Bonucci e Chiellini sono devastanti. Alex Sandro è preferibile a Hysaj. La mediana laziale è nettamente migliore di quella allegriana. Milinkovic-Savic è molto superiore a Bentancur mentre Leiva è, al momento, più affidabile di Locatelli. Tra Luis Alberto e Rabiot, il confronto non regge. Se si analizza l’attacco, invece, si nota che Dybala ha dimostrato qualcosa in più di Felipe Andreson. Morata segna meno di Immobile, ma ritengo che i gol si debbano pesare. A quel punto, la bilancia pende verso l’iberico. Chiesa è superiore a Zaccagni e le scelte di Mancini lo confermano. Siamo 7-4 per i bianconeri. Anche in questo caso ho escluso un calciatore come Cuadrado che sarebbe titolare ovunque. Arthur vale ancora più di Cataldi. Pure De Ligt è meglio delle alternative sarriste che portano i nomi di Radu e Patric.

 

Non rimane che la Roma con il 4-2-3-1 mourinhano concettualmente simile al 4-4-2 di Allegri. Rui Patricio è più forte di Szczesny. Lo sta dimostrando in queste prime giornate. Karsrdop è un buon terzino ma, soprattutto in fase difensiva, non vale Danilo. Bene anche Mancini e Ibanez. Bonucci e Chiellini, però, sono di un altro pianeta. Attualmente, Alex Sandro è più forte di Vina. “Del doman non v’è certezza”. Cristante è preferibile a Bentancur. Oddio, la differenza non è gigantesca. Tuttavia, l’italiano pare quantomeno più efficace in zona gol. Oggi, Veretout è superiore a Locatelli. Per il futuro vedasi il verso del Magnifico. Cuadrado è ancora migliore di Zaniolo. La sfida tra Roma e Juventus sembra un duello che gioca sul concetto di tempo. Niccolò ha le potenzialità per divenire più forte di Juan ma, per citare Aristotele, dovrà trasformarle in atto. Ritengo che Dybala sia migliore di Pellegrini anche se il romanista è formidabile. Ha gamba e qualità. Tuttavia, la classe della Joya mi fa propendere per el diez. Chiesa è superiore a Mkhitaryan. La differenza è nella capacità realizzativa, nelle doti aerobiche e nella forza di rientrare perché la tecnica dell’armeno è qualcosa di sublime. Morata resta, ora, in vantaggio su Abrahaam. Vedremo cosa riserverà il futuro. Siamo 8-3.

Cosa si deduce dall’esame? La rosa juventina non ha nulla da invidiare alle altre, ma pecca gravemente in 2 ruoli. Il primo è il portiere. Non penso che Szczesny sarebbe titolare in nessuna delle altre “sei sorelle”. L’altra posizione in sofferenza è la mediana dove soprattutto Bentancur non pare all’altezza della situazione. E’ chiaro che sono lacune in parti determinanti del gioco. Non ci piove. Ma non giustificano le pesanti critiche che i bianconeri stanno subendo e, in particolare, le predizioni disperate di un futuro terrificante. Se, sulla carta, il dilemma non è così evidente, dove lo si può trovare? Sicuramente esiste un fattore fisico contrario. Durante la sfida con il Milan, Dybala ha chiesto di rallentare al 35’. E’ presto. La squadra ha tenuto il ritmo per circa 60 minuti, che sono pochi, ma crescerà. E’ tipico di Allegri. Le sue compagini danno il loro meglio da febbraio in poi. E allora? Lo sc… del tecnico, mentre rientrava negli spogliatoi dopo la sfida di domenica, a mio modo di vedere, si spiega con la mentalità. E’ ormai da un anno che sostengo il punto. A questi ragazzi manca la capacità di comprendere cosa significhi avere i colori bianconeri addosso e nel discorso, a quanto pare, rientra pure Fede Chiesa. Nell’estate 2020, la Juventus ha cambiato pelle e Pirlo non è stato in grado di trasferire nei suoi uomini la storia del club. Per vestire quella maglia è necessario entrare in un mood particolare. E’ qualcosa di diverso. Non che le altre realtà valgano meno, semplicemente c’è un diverso approccio alla vita. E’ possibile che qualcuno non si senta di appoggiarlo. E’ inutile girarci intorno, tutti ricorderanno le frasi di Cassano sui “soldatini” bianconeri. Non ho vissuto l’ambiente sabaudo, ma tifo quella squadra da 20 anni. Non credo che il paragone di Fantantonio fosse corretto. E’ qualcosa di diverso che nemmeno io saprei spiegare, ma che non è certamente roba di tutti. Servirebbe una scena tipo quella che la cronaca vuole essere accaduta nello spogliatoio del “Mapei Stadium” il 27 ottobre 2015 quando, dopo una sconfitta in casa del Sassuolo e un avvio di campionato molto buio, Buffon spiegò ai tanti nuovi arrivati il valore del vessillo zebrato. Quei ragazzi appresero la lezione, questi saranno in grado di farlo? Se sì, non ci sarà alcun problema perché il loro valore non si discute.