Ho atteso che trascorressero i giorni con la vana speranza che passasse la nottata. Invece, va sempre peggio. Ci sono novità costanti e quello nei confronti della Juventus sta diventando un vero e proprio sh...storming. Insomma, per chi non è pratico della terminologia, un attacco mediatico con pochi precedenti. L’ansia dei tifosi bianconeri è quindi a livelli stellari perché, nell’ultimo anno e mezzo, di calcio si è parlato davvero poco e la lenta caduta sportiva fa il paio con le vicissitudini vissute fuori dal rettangolo verde. Per rendere più chiaro il mio messaggio, mi vedo ahimè costretto a ripercorrere questi orribili mesi sabaudi. Partirei dal lockdown perché tutto è iniziato da lì. Era il marzo 2020 quando la serie A si è stoppata per circa 120 giorni. L’ultima gara del campionato è stata giocata contro l’Inter e ha visto la Vecchia Signora dominare letteralmente i nerazzurri superandoli per 2-0. Così è stato messo praticamente in ghiaccio il titolo di campioni d’Italia. Era il nono consecutivo e, da lì, nulla è più lo stesso. Al rientro dal confinamento, il mondo era completamente diverso. Sarri pareva avere perduto le redini della compagine che è stata sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Napoli e ha vinto il campionato d’inerzia. Ormai, è evidente. Giocatori come Khedira, Matuidi, Pjanic, Costa e Higuain parevano al limite delle loro forze ed indubbiamente erano fondamentali per il gruppo. L’addio amaro alla Champions avvenuto in casa contro il Lione e in piena estate è stato l’ultimo atto della grande Juventus. La stagione successiva è iniziata nuovamente nell’ombra del covid. Gli stadi vuoti facevano da cornice alla continua paura, quasi ossessiva, che tutto avrebbe potuto bloccarsi di nuovo da un momento all’altro portando con sé una deflagrazione finanziaria del sistema praticamente definitiva. La Vecchia Signora ha cambiato pelle ringiovanendosi in maniera estrema. Ciò non ha condotto ai risultati sperati. Sono arrivate una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia ma, quella che per altri sarebbe stata un’annata eccezionale, dalle parti di Torino è stata vista come una “ciofeca” e nemmeno la qualificazione alla Coppa ha risollevato gli animi. Nel frattempo, il Regno di Agnelli ha cominciato a vacillare in maniera preoccupante. In tanti dicono che l’inizio della fine è da considerarsi con l’acquisizione di Ronaldo e il successivo addio di Marotta. Non ne sono convinto. Credo che la società avesse in mente un piano preciso e, se così non fosse, solo la Giustizia potrebbe chiarire. Mi auguravo che la Superlega fosse l’apice dei problemi. Insomma, porsi in conflitto palese e netto con le istituzioni del pallone europeo non era di certo situazione simpatica. Invece, c’era di peggio tanto da trasformare il “Caso Suarez” in quisquilie e così non è. Sulla Continassa si è abbattuto un nuovo uragano legato alle plusvalenze e le ombre di Calciopoli sono sempre più potenti.

Se vi attendete un pezzo con pronostici, il mio blog non è il posto giusto. Il diritto non si può fare senza conoscere perfettamente le carte. Non so di avvocato che omaggi il suo cliente con previsioni certe, o quasi, senza prima avere analizzato a fondo i documenti e ciò potrebbe persino non essere sufficiente in quanto sicuramente il giudizio non è discrezionale, ma nemmeno deve considerarsi alla stregua di un calcolo matematico. Si viaggia, dunque, senza garanzie e, quando vedo i media o la gente comune trattare certi processi come se fossero partite di calcio, rabbrividisco. Ricordo, per esempio, i vari tristi fatti di cronaca nera capitati nel Nostro Paese. Il pensiero va a Garlasco oppure a Perugia, ma anche alle tragiche vicende di Cogne, Avetrana, Erba o a Yara Gambirasio. Rimembro fervide ipotesi e sentenze già scritte prima che esse siano non ricorribili. Nei Tribunali non funziona così e a sottolinearlo è la Magna Carta Italiana, la Costituzione. L’articolo 27 della Legge delle Leggi, infatti, è chiaro: “l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. E’ il Principio di non colpevolezza, più noto come Presunzione d’innocenza. Con il termine “definitiva” si intende passata in giudicato cioè senza chance di replica. Per chi non è esperto della materia, invece, la procedura penale italica stabilisce una netta differenza tra la figura dell’indagato e quella dell’imputato chiamata in causa nella citata norma. Il primo è sottoposto alle indagini. Al termine di queste, il Pubblico Ministero potrà chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio. Solo nell’ultimo caso, entrerà in scena la seconda “figura” che non è comunque ancora condannata. Per quanto riguarda la Juventus siamo nella fase iniziale. Insomma, è come sostenere oggi che la prossima estate sarà la più calda della storia. Si può preventivare, ma la realtà è un’altra roba e, finché non ci si è in mezzo, non la si può conoscere.

Esiste, poi, un aspetto mediatico a cui non si rinuncia. E’ chiaro che la Vecchia Signora sposta i monti. Un noto coro dei tifosi bianconeri urla a chiare lettere “Amici di nessuno”. Per questa squadra non ci sono mezze misure: o la ami o la odi. Essendo pure “la più importante” d’Italia, il gioco è fatto. Quando si tratta di lei, la formica diventa l’elefante. Il concetto è stato ribadito da Capitan Chiellini ai microfoni di SkySport. Pure Gravina è stato lampante affermando, in proposito, che non si possano eseguire “processi sommari”. Sembra, però, che il messaggio non sia stato recepito perché molti siti, blog, chat e social sono assolutamente bollenti e oberati di notizie che riguardano tale situazione. Gli aggiornamenti viaggiano davvero nel giro di minuti e non sono quasi mai favorevoli alla difesa. E’ un attacco continuo che, a tratti, sembra quasi mirato. L’impressione è quella del pugile che si accanisce senza scrupoli o pietà sull’avversario ormai steso a terra. E’ come se vi fosse l’incubo che dalle ceneri bianconere potesse rinascere l’Araba Fenice. Meglio, allora eliminare pure quelle. Il clima è quello di Calciopoli. Non mi pare vi siano troppi dubbi. Allora la Juventus fu in grado di ripartire dalla serie B e, in pochi anni, ricostruì l’impero che ha condotto a 9 Scudetti consecutivi, qualche Coppa Italia, alcune Supercoppe Italiane e due finali di Champions. Insomma, ricorda la Germania capace di rialzarsi per ben due volte da conflitti bellici e crisi devastanti tornando a farla da padrone in Europa. Sono molto deluso dall’atmosfera che si è venuta a creare e questa non vuole essere una difesa alla Juventus. O meglio, non intendo negare l’evidenza. Al contrario, vorrei fotografarla. Se permettete, non vedo troppe Procure della Repubblica presentare comunicati stampa nel momento in cui svolgono attività di loro competenza. Mi torna anche piuttosto strano che, sui media, emergano intercettazioni a pezzi e bocconi con tanto di nominativi dei soggetti coinvolti. Leggendo alcuni pareri, il fastidio generato dall’estrema mediaticità emerge in maniera evidente ed è sottolineato da noti giornalisti di fede bianconera. Vi è, poi, la voce di esperti in materia quale l’Avvocato Paniz intervistato da ItaSportPress.it. Sono certo al 100percento che nessuno subirà alcun condizionamento.

Chiarito questo tema, mi piacerebbe concentrarmi sulle sensazioni che vivo da tifoso juventino e che credo potrebbero essere tipiche anche di altri. E’ un enorme mix di frustrazione, disagio e voglia di ennesimo riscatto. Nel 2006 ero troppo giovane e in altre faccende affacendato quindi ho vissuto la situazione in maniera piuttosto distaccata. Oggi non è più così. L’idea è quella di una stagione inutile perché ci si chiede continuamente come andrà a finire. Se i bianconeri dovessero anche vincere lo Scudetto, ormai più un sogno che una concreta possibilità, cosa accadrebbe? Sarebbe il terzo assegnato a tavolino perché la Vecchia Signora sarà sanzionata? A distanza di 15 anni da Calciopoli, la vicenda avrebbe persino del tragicomico. Non voglio affermare che porrebbe in buona luce i sabaudi perché, se puniti, significherebbe l’esistenza delle colpe. Tuttavia, farebbe un po’ specie che, per abbatterla, si debba sempre ricorrere a vicende extracalcistiche. Qualora, invece, la penalità la costringesse fuori dalle Coppe, la situazione sarebbe altrettanto orribile per i conti sabaudi già duramente provati e appesi a un aumento di capitale che ci si augura vada a buon fine nonostante le scabrose vicende. E i supporter? Sarebbe una grande sofferenza dover trascorrere la settimana a guardare le altre… La peggiore delle ipotesi è quella che contempla l’esclusione dal campionato con la conseguente retrocessione. Si parla del secondo comma dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC. Essere nuovamente in cadetteria rappresenterebbe un disastro. Non vi sono parole da aggiungere. E il bello è che ci sono ancora in ballo la Superlega e il “Caso Suarez”…

Sono, però, costantemente abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno ed è necessario sfruttare l’attuale situazione alla stregua di una rinascita. Occorre cancellare quest’ultimo sciagurato anno e mezzo. Bisogna ripartire. Prima di tutto è necessario farlo sul campo e, per dirla alla Mourinho, giovarsi “del rumore dei nemici. Come? Isolandosi dagli altri. Ciò non significa dimenticare ciò che accade intorno al mondo bianconero. Sarebbe impossibile. Vuole dire avere questa sensazione di accerchiamento che potrebbe favorire una compattezza e un’unità d’intenti in grado di superare anche l’ostacolo più arduo. In secondo luogo, è arrivato il momento dei grandi cambiamenti pure a livello societario. Non che questi siano mancati perché la “triade” Agnelli, Marotta, Paratici ha ormai perduto due pezzi. Tuttavia, e non me ne voglia il nuovo “capo” dell’area sportiva Cherubini, si necessita di una figura imponente proprio da quel punto di vista. Se Arrivabene può ricoprire perfettamente il ruolo di amministratore delegato, non mi sembra il manager più adeguato per altri aspetti. Forse una figura come Carnevali, che a Sassuolo ricopre però le stesse mansioni dell’ex dirigente della Ferrari, potrebbe tornare di grande aiuto. Le sue competenze sportive sono sotto gli occhi di tutti e basti osservare quanto sta accadendo ai neroverdi.

Forza Juve! Come dice De André: “dal letame nascono i fiori”.