Per lui ancora non c'è stata l'emozione della prima panchina bianconera, ma negli incontri con la dirigenza si sta appropinquando sempre di più, già questa è già una cosa che fa entrare Maurizio Sarri verso quello 'Stile Juve' che molti ancora non sanno cos'è. Maurizio Sarri quando era ancora a Napoli disse che lo stile Juve non sapeva cosa fosse, ma adesso dopo aver superato il cancello della Continassa si è accorto che qualcosa cambiava, a Napoli il caffè in campo, a Torino solo al bar, a Napoli sigaretta accesa in campo, a Torino no è vietato.

La sua malattia lo ha portato però a studiare dal di fuori cosa significa stare alla Juventus. Non esistono giocatori esaltati o che vogliono un qualcosa, un posto da titolare, anche l'ultimo arrivato Matthijs De Ligt, sarebbe il titolare in tutte le maggiori squadre d'Europa, eppure è rimasto in panchina nella prima giornata di campionato, poi 'grazie' all'infortunio del capitano Giorgio Chiellini sarà il difensore titolare al fianco di Leonardo Bonucci per il resto della stagione. Sarri questa cosa l'aveva provata con Lorenzo Insigne, che a Napoli si sentiva e si sente tutt'ora 'O Re', che si rigirava al tecnico quando lo sostituiva. Sarri sì ha in Cristiano Ronaldo uno di quelli che si è arrabbiato della sostituzione in una amichevole estiva, ma qui parliamo del giocatore più forte al mondo, quindi si può anche soprassedere.

Sarri ha fatto la sua lista Champions con le idee ben chiare, e i giocatori che sarebbero rimasti fuori lo sapevano già dall'estate passata. La sorpresa di Emre Can escluso? Quello è stato l'errore del tecnico che aveva convinto il giocatore a restare e poi all'ultimo ha dovuto cambiare il tutto. Infatti Sarri avrebbe tenuto fuori Daniele Rugani, ma l'infortunio di Giorgio Chiellini ha cambiato le cose e portato il centrocapista ad essere escluso, ma la cosa che poi è successa dopo ha stravolto un po tutti. Emre Can sbottò di punto in bianco dicendo che il tecnico gli aveva promesso ben altro, poi pochi giorni dopo ha detto che sarebbe stato sempre grato alla Juventus e tutto è rientrato, in Gennaio sarà libero di scegliere la sua destinazione, ma fin a quel momento sarà al 100% un giocatore che darà il suo apporto alla causa bianconera. Maurizio Sarri avesse fatto questa cosa al Napoli con Insigne, sarebbe venuto giù il mondo con tanto di accuse verso il tecnico che voleva togliere l'unico pupillo dei tifosi e napoletano della squadra.

In questo c'è la differenza tra la Juventus e le altre squadre italiane. Sarri ha visto un presidente cantare saltellare in conferenza stampa che cantava "Chi non salta.." che parlava e lo ha convinto a parlare di 'palazzi alti'. Ha visto a Roma un putiferio, tifosi contro la società per l'estromissione di Francesco Totti prima e di Daniele De Rossi poi, da parte della società che ha portato strascichi di polemiche che ancora oggi non si sono placate. Ha visto un Mauro Icardi essere sbattuto fuori squadra per un non rinnovo e una Wanda Nara sparlare in tv della società Inter e continui pianti a testimoniare le preoccupazioni del marito-giocatore. Ha visto un Paolo Maldini fischiato da una frangia di tifosi nel giorno del suo ritiro, e continui rifiuti di entrare nella società del Milan in tempi passati. Nella Juventus invece la tranquillità, una sana tranquillità. Si sorride in campo, si scherza e si gioca, poi quando è tempo si farà sul serio. Entrare nella Juve porta a cambiare stile, quello che Sarri ha cominciato a capire per questi motivi appena ascoltati, già nulla esce dalle quattro mura bianconere, nulla che possa portare gli altri a poterne spettegolare o mettere pressione alle meningi della società.

Sarri si sta gongolando pensando che se quel momento fosse arrivato tempo fa adesso sarebbe talmente estasiato da tutta quella pace e da quella tranquillità per lavorare. I giocatori che oggi sono fuori dalla Champions hanno i musi lunghi? Sarri è stato tranquillizzato dalla società con un "Lei pensi a lavorare agli esuberi ci penseremo noi, in gennaio o nel prossimo giugno. Lei vada tranquillo per la sua strada e buona fortuna mister". Sarri si gongola si, poi è normale che qualche idiota al di fuori tenta di portare scompiglio nell'ambiente, gente non juventina e che non sa nemmeno cosa significa lavorare o essere parte di quella squadra, pensando che una società è uguale ad un altra, ma lì si sbagliavano e si sbagliano ancora oggi. Lo 'Stile Juve' ancora oggi molti non sanno cos'è, molti credono sia tutta una trovata per spostare la Juventus dalle altre società, ma forse è la cosa più semplice al mondo, ma questo stile è soltanto non far trapelare nulla fuori dalla Continassa.

Molti giocatori passati per la maglia bianconera si sentono ancora oggi di dire che quella esperienza gli ha cambiato la vita, li ha fatti crescere e diventare uomini. Già molti di noi crediamo che basti una buona educazione fin da bambini e poi tutto vien da se, ma non è così perché sbaglierebbe un amico sbagliato a farti cambiare e portarti dalla strada giusta a quella sbagliata, ma la verità è che una persona con la testa sulle spalle può sbagliare ma la sua intelligenza sta nel ritrovare la giusta via per poi vivere serenamente. La Juventus ha avuto molte teste calde che però sono cresciute sotto l'ala prima dell' 'Avvocato' Gianni Agnelli e poi sotto quella attuale di Andrea Agnelli, già: Omar Sivori, Paolo Di Canio, Fabrizio Miccoli, Carlos Tevez, Cristiano Ronaldo. Questi giocatori, già anche il giocatore più forte al mondo è rimasto esterrefatto da come quell'ambiente porti la tranquillità e forse ripensando a quel lontano 2002 poteva andare alla Juventus e lui scelse alla fine il Manchester United, ma quel giorno lo ricorda ancora oggi "Avevo 17 anni e in molti mi volevano. A volermi c'era anche la Juventus, un club eccezionale, per questo ero felice". Quindi per questo la Juventus è amata da molti tifosi in tutto il mondo.

Da tifoso juventino ho sempre visto anche la differenza tra tifosi. Da cosa? Posso raccontarvi molti episodi, ma per non essere troppo logorroico ve ne racconto un paio. Difficilmente parlo di calcio al di fuori delle mie quattro mura o amici di vecchia data, ma quando ne parlo però con gente che non conosco alla parola "Sono juventino" diventano fiumi in piena, tirando fuori cose che forse nemmeno io ricordo perché non ero nato o troppo piccolo per ricordare, ecco vivono al passato e mai al presente, si vivono una tristezza a vita. Essendo di Roma sono più di trenta anni che si parla del 'Gol di Turone', non sapendo nemmeno chi fosse questo giocatore andai a vedere una volta per capire quale fosse questo gol. Dopo averlo visto dissi "Ragazzi ok poteva essere gol o no, ma quanti se ne annullano così? Tanti, e voi ancora pensate a questo gol di Turone?". Ma poi fin quando una persona lo ha vissuto in prima persona posso anche capirli, ma quando arrivano i figli che nemmeno esistevano nell'immaginario dei loro genitori, allora mi dico "Ma davvero la gente sta così".

Quindi nello 'Stile Juve' questo rinvangare il passato non esiste, già se non sono gli altri a ricordarci le nostre sconfitte a noi di tornarci sopra non c'è mai interessato, già perché la nostra mentalità non è quel che è passato, ma quel che dovrà arrivare domani. Io ancora oggi sento parlare in tv di Turone, Ronaldo, Muntari, poi guarda caso sempre contro la Juventus, poi i vari Gervinho rigore contro l'Inter fuori area, il fallo di Toldo su Buffon, del mani di Pavoletti di spalle in questo campionato o il tuffo di Mertens contro la Fiorentina sono già cose che sono scomparse nel nulla, ma se si ricorda, si ricorda solo delle disfatte contro la Juventus. Quindi delle volte assisto a varie discussioni di persone che non sapendo che sono juventino mi dicono "Mortacci quei ladri della Juve ancora parlano.Tanto rubano ancora oggi", io sorrido in tranquillità, oramai c'ho fatto il callo, ed ho capito che anche se vincessimo 10 Champions di fila, ci sarà sempre qualcuno che ti tirerà fuori "Avrai vinto tutto, ma il passato non si dimentica", tirando fuori ancora una volta Turone, Ronaldo, Muntari.

Allora 'w' viva lo 'Stile Juve' che come cantava il compianto Pierangelo Bertoli (si quello di 'Spunta la luna dal monte', juventino doc) che nella sua canzone 'A Muso Duro'  diceva "...affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro". Parole sante caro Pierangelo, parole sante vecchio cuore juventino.