Il 31 ottobre 1997, giorno di Halloween, a Wythenshawe nasce il quarto figlio della famiglia Rashford, Marcus. Fin da piccolo ha una grandissima passione per il calcio e il padre lo convince a iscriversi a una scuola calcio locale: la Fletcher Moss Rangers, dove il padre Robert allenava. A soli 4 anni, quindi, iniziò a giocare a calcio e si capiva già che era un livello sopra gli altri. L'Academy Scout del Manchester United vide quel ragazzo molto bravo tecnicamente ma molto inferiore fisicamente rispetto ai suoi compagni. Il suo sviluppo fisico arrivò tardi, nell'adolescenza, e, dopo averlo visionato per una manciata di anni, i Red Devils lo acquistarono. Così entrò nel settore giovanile del Manchester United e un'anno dopo, a 14 anni, vinse la Fa Youth Cup under 16 da protagonista assoluto. Fa 3 anni passando in tutte le squadre delle giovanili seminando il panico nelle difese avversarie.
Nella stagione 2014/2015 esordisce con la squadra primavera in Fa Youth Cup contro il Tottenham e, per non smentirsi, segnò subito. L'annata dopo è titolarissimo della squadra e segna 4 gol in 13 partite tra Uefa Youth League e Under 21 Premier League. Poi, nella seconda metà di stagione, arriva la svolta: Louis Van Gaal, allora allenatore dei Red Devils, visti i molteplici infortuni nel reparto offensivo (Anthony Martial, Ashley Young e Wayne Rooney), decide di convocare Rashford per la partita di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League contro il Midtjylland. Lo United, ad Old Trafford, deve rimontare la clamorosa sconfitta per 2-1 in Danimarca all'andata. La squadra danese va addirittura in vantaggio con il gol di Pione Sisto, ora gioiello del Celta Vigo. 4 minuti dopo, al 32esimo, i Red Devils pareggiano con l'autogol di Bodurov e da lì è Rashford-show: segna, al 63 e 75esimo, due gol da vero rapinatore d'area e con tante altre grandi giocate fa capire alla gente di Manchester il grande giocatore che è. I gol di Ander Herrera e Depay portano la partita sul 5-1 e lo United passa agli ottavi, dove vengono eliminati dal Liverpool. Quei due gol in UEL lo hanno fatto diventare il marcatore più giovane della storia del club in quella competizione, superando un mostro sacro come George Best. Però, la vera consacrazione di Marcus arriva 3 giorni dopo, in Premier League. Il Manchester United ha bisogno di punti per agganciare la zona Champions e ad Old Trafford arriva l'Arsenal, secondo in campionato. Rashford segna, tra il 29esimo e il 32esimo, i suoi primi due gol in Premier dando il via alla vittoria per 3-2 contro i Gunners. Così, l'anglo-nevisiano, diventa il terzo marcatore della storia del Manchester United in Premier League dopo Federico Macheda (17 anni 224 giorni) e Danny Welbeck (17 e 355 giorni) e a pari merito con Wayne Rooney(18 anni e 120 giorni). Il 20 marzo diventa il marcatore più giovane della storia del derby di Manchester con un gol decisivo per la vittoria finale contro i Citizens. L'anno dopo entra in pianta stabile in prima squadra e, sotto la guida di Mourinho, come spalla di Ibrahimovic vince l'Europa League. Come detto da lui, Mou e Ibra sono stati molto importanti per la sua crescita definendoli gli uomini chiave per la crescita della sua mentalità. Ora Marcus è ai box per un infortunio ma è la punta di diamante dell'undici di Ole Gunnar Solskjaer che, nonostante alcune clamorose cadute, sta convincendo la dirigenza. Marcus vanta 201 partite con i Red Devils condite da 64 gol e 32 assist e ha dichiarato molte volte di voler rimanere e vincere ad Old Trafford rifiutando più volte contratti milionari da parte di altri top club europei.

Una leggenda del club come Gary Neville si è espressa così sull'attaccante: “Il ragazzo è destinato a stravolgere le squadre in cui gioca. E' sulla strada giusta per diventare uno che lascerà un segno”. Solskjaer, suo allenatore, ha evidenziato, invece, qualche aspetto negativo del ragazzo: “Potrei passargli un po’ dell’intelligenza che avevo in area e un po’ di calma davanti alla porta."
Ora Marcus ha tutte le carte in regola per diventare una leggenda del Manchester United riportandoli sul tetto d'Europa.